Corrado Calabrò (83 anni ma ne dimostra venti di meno) è il grande artista italiano che ha rigenerato la poesia contemporanea aprendola, come in sogno, alla scienza.
Il suo poema “Roaming” racconta di un grosso asteroide che colpisce la Luna facendo sobbalzare la Terra. Bene! Erano 2000 anni, da Lucrezio in poi, che la fisica (l’astrofisica) non formava oggetto di poesia. E ora l’Unione Astronomica Internazionale, su proposta dell’Accademia delle Scienze di Kiev, ha deliberato di dare il nome di Corrado Calabrò all’ultimo asteroide scoperto.
OGGI VI DICO CHE… I CAFONI
“De Charlus non rispose e sembrava come se non avesse sentito, che era una delle sue forme preferite di maleducazione.” (Marcel Proust)
“In questo gli uomini sono proprio come i bambini: diventano maleducati se li si vizia; dunque non si deve essere con nessuno troppo accomodanti.” (Arthur Schopenhauer)
“La maleducazione è un’imitazione di forza dell’uomo debole.” (Eric Hoffer, scrittore statunitense)
“Dalla seconda lettera ai Corinti. Cari Corinti, potevate almeno rispondere alla prima! Siete dei bei cafoni. Distinti saluti, Paolo.” (Giobbe Covatta)
ATTUALIZZANDO… GUARDIAMOCI ALLO SPECCHIO
Ci farebbe bene, sì, farebbe bene a tutti guardarsi allo specchio, come suggerisce un vecchio slogan popolare, e riflettere, e all’occorrenza vergognarsi almeno un po’, dopo aver commesso una brutta azione, o anche solo qualche volgare stupidaggine. Non mi propongo come moralista, non lo sono e ridicolmente non sarei credibile. E poi brutte azioni no, ma di errori e stupidaggini ne ho commessi in quantità.
MISERIE QUOTIDIANE
Lo slogan dice: “con che faccia mi guarderei (ti guarderesti) allo specchio?”… Il problema é che la faccia è quella solita, imperturbabile e ahimè insospettabile: la nostra, d’ogni giorno. Non mi riferisco a tante atrocità che ci sgomentano, senza tregua. Mi limito semplicemente alle miserie quotidiane.
LA FESTA DI QUEL PRIMARIO…
Miserie estreme, come quella del primario che in un ospedale ha chiuso il reparto per festeggiare un suo anniversario. Finiti i brindisi e pappata la torta, prima di andare a letto, si sarà guardato allo specchio? E cosa avrà pensato di sé stesso?
… E LE MISERIE PICCOLE…
Mi riferisco anche alle miserie piccole piccole… Per quanto mi riguarda, i nervosismi, le arroganze e le rispostacce che ho inflitto ai miei familiari: non ho mai trovato il tempo di fissarmi allo specchio e di dirmi ciò che pensavo di me; oggi però emergono i rimorsi, inesorabili.
LA SPORCIZIA CHE BUTTIAMO IN STRADA
E proseguo… Ci lamentiamo (giustamente) delle
immondizie per strada e delle inadempienze delle autorità preposte. Ma posso invitare quelli che buttano a terra sporcizie di ogni genere (cartacce, bottiglie, cibi avanzati eccetera eccetera) a riflettere qualche attimo e a guardarsi negli occhi?
SPECCHIO DELLE MIE BRAME…
Specialmente se, d’abitudine, insultano il sindaco, i netturbini, i vigili urbani. Gli altri, sempre gli altri (ripeto: giustamente, con inoppugnabili ragioni). Ma vogliamo guardare con severità e giudicare anche i nostri comportamenti? Insomma: specchio delle mie brame, chi è il più cafone del reame? Chissà, forse, a volte, i cafoni siamo proprio noi.