Da Anteprima: “A Parigi la casa ArtCurial batte all’asta un pezzo della Tour Eiffel, alto 4,3 metri e con 25 gradini. Si tratta di uno dei 24 segmenti della scala elicoidale originale del monumento, che collegava secondo e terzo piano, smontata nel 1983 per far posto all’ascensore. Per averlo servono 40-60mila euro.” Fin qui la nota della nobile agenzia (in gergo “la spremuta”) di Giorgio Dell’Arti, che ogni mattina alle 7 ci porta in casa tutto ciò che d’interessante appare sui quotidiani del giorno. Chiedo ai miei lettori e agli esperti di psicologia; vero che la crisi investe noi poveri definiti “gente comune”, verissimo che esistono nel mondo ricchezze inimmaginabili. Ma chi (e perché ) può essere tanto pazzo da buttare 40mila euro per acquistare 25 scalini?
OGGI VI DICO CHE… LA RIBELLIONE
“Nella vita di qualunque nazione viene sempre il momento in cui restano solo due opzioni: arrendersi o combattere”. (Nelson Mandela)
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”.
(Rita Levi Montalcini)
“Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato”. (Martin Luther King)
“Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere”. (Bertolt Brecht)
“A ogni età l’età si ribella contro l’età”. (Daniel Pennac)
ATTUALIZZANDO… I GILET GIALLI
Ma i gilet gialli che provano a fare la rivoluzione in Francia arriveranno anche a Roma? La rivolta francese non va sottovalutata, in Francia certamente ma neanche in Italia. Non ho certezze e non faccio previsioni, non so se la protesta si dissolverà e finirà come quella, da noi, dei “forconi” (la ricordate?) di alcuni anni fa. Ma credo che sia indispensabile una riflessione.
LA MIOPIA DEL MONDO POLITICO
L’universo sta cambiando con velocità e costanza impressionanti. E il mondo politico, in gran parte, non se ne accorge: basta pensare alla decadenza dei partiti vecchi, tradizionali, in primis quella del Pd, in rovina da Renzi in poi, nessuna autocritica per affrontare la sua crisi, rispetto alla comprensione della realtà quotidiana. Apprendiamo ora che i gilet gialli – protagonisti di una rivolta in Francia tanto esplosiva quanto imprevista – stanno arrivando in Italia.
OGNI RIVOLTA HA UN PRETESTO
Vorrei ricordare che, alla radice delle manifestazioni francesi, c’è un movente in apparenza futile: l’aumento, lieve, del carburante. Ma la scontentezza – che si è accesa grazie ad una casalinga, sul web, altro segnale importante – investe la sfiducia verso il premier Macron, il sistema fiscale, la sua superficialità e le sue arroganze. Così, con piccoli pretesti, si accendono spesso i movimenti popolari rivoltosi. E la Francia, insieme con la Russia, è una patria della rivoluzione.
DA CHAMPS ELYSEES A ROMA?
Ho letto che “è nato il Coordinamento gilet gialli anche in Italia, creato dal venditore ambulante torinese Giancarlo Nardozzi. Il coordinamento si batte contro la direttiva sulla messa in gara delle licenze dei venditori ambulanti e la tassazione troppo elevata per le imprese. E chiede anche la revoca della concessione a Autostrade e la riduzione dei pedaggi.” Su Facebook la proposta: «Oggi Champs Elysees, la prossima a Roma. Facciamo partire la protesta dei gilet gialli in Italia, non paghiamo più le autostrade». Meditate, gente, meditate.