L’esperienza mi insegna ad essere prudente anche di fronte alle fonti più attendibili e a quelle che non ti hanno mai tradito. Ma a volte il gusto per l’indiscrezione prevale. Con questa premessa vi riferisco quanto mi sussurrano: Bollorè vuole uscire da Tim, Vivendi punta su Mediaset. Berlusconi, che già sarebbe un po’ deluso e stanco per la politica, chiuderebbe la sua epopea in televisione. Un grosso problema: Marina e Piersilvio non sarebbero per nulla d’accordo.
OGGI VI DICO CHE… LE PAROLE
“Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.” (Ennio Flaiano)
“Come possiamo intenderci se nelle parole ch’io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e il valore che hanno per sé, del mondo com’egli l’ha dentro?” (Luigi Pirandello)
“Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere quanto la parola. A volte ne scrivo una, e la guardo, fino a quando non comincia a splendere.” (Emily Dickinson)
“L’uomo si comporta come se fosse il modellatore e il padrone del linguaggio, mentre in effetti il linguaggio resta il padrone dell’Uomo.” (Martin Heidegger)
“Per una parola un uomo viene spesso giudicato saggio, e per una parola viene spesso giudicato stupido. Dunque dobbiamo stare molto attenti a quello che diciamo.” (Confucio)
ATTUALIZZANDO… RAVASI HA SCRITTO
Il confronto, se è civile, può essere fondamentale per discutere le opposte opinioni. Prendo spunto da un semplice compleanno. Gianfranco Ravasi compie 76 anni: è mio coetaneo, sono agnostico ma lo stimo molto, non lo conosco personalmente e sono contrario agli auguri convenzionali, perciò gli mando un abbraccio virtuale. Un’amica, conoscendo la mia fissazione per il linguaggio, mi ha mandato ciò che Ravasi ha scritto sul “Sole 24 Ore”.
LA PAROLA COMPIE MIRACOLI
Eccolo. È un frammento dell’Elogio di Elena di un autore greco, Gorgia di Leontini, vissuto tra il sesto e il quinto secolo avanti Cristo e considerato l’inventore della retorica: “La parola è minuta e invisibile, eppure compie miracoli… Può spegnere la paura, eliminare la sofferenza, alimentare la gioia, accrescere la compassione.
RAVASI, ATTENZIONE A CHIACCHIERE E VOLGARITA’
Ravasi commenta: “Purtroppo spesso sciupiamo le parole degenerandole nella chiacchiera e nella volgarità”. Una delizia per le mie orecchie e non penso solo alla miseria intellettuale dei talk show. Ravasi, biblista e teologo, è cardinale dal 2010. Vittorio Zincone ha scritto: “Quando gli chiedo quante lingue conosce, risponde: “Greco antico, latino, aramaico, ugaritico, siriano, samaritano… O intendeva quelle vive?” E il motto per la sua nomina vescovile, glielo suggerì Massimo Cacciari: “Praedica Verbum” (“Annuncia la Parola”).
IL LINGUAGGIO È PREZIOSO
Da sempre sostengo che bisogna avere la cura più attenta per le parole che usiamo. E perciò oggi, nell’occasione dell’apprezzamento che gli rivolgo, vorrei aggiungere che Ravasi – tanto lontano da me – mi sembra un riferimento prezioso per chi considera essenziale l’importanza della qualità del confronto.