Tony Blair, George Clooney, Orson Welles, Maximilien de Robespierre, Sigmund Freud, Nicola II Romanov (l’ultimo Zar), Rabindranath Tagore. E anche Andrea Scanzi.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO…
“Ricordo un Inter-Benfica. Dovevo marcare Simões, ma in un’azione di gioco mi ritrovai su Eusebio. Risultato: la palla arrivò a Simões, che fece gol. A fine partita, il Mago mi chiuse nella sua stanza e mi disse: “Devi andare anche al gabinetto con l’uomo che devi marcare, chiaro?” (Tarcisio Burgnich a Luca Calamai, in ricordo di Helenio Herrera).
OGGI VI DICO CHE… LA LIBERTÀ
“Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.” (Pier Paolo Pasolini)
“Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie idee e non temere le conseguenze perchè l’uomo è libero solo quando può esprimere il proprio pensiero senza piegarsi ai condizionamenti.” (Charlie Chaplin)
“Le persone chiedono la libertà di parola come una compensazione per la libertà di pensiero che usano di rado.” (Søren Kierkegaard)
“La libertà non consiste tanto nel fare la propria volontà quanto nel non essere sottomessi a quella altrui.”
(Jean-Jacques Rousseau)
“La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà!” (Enzo Biagi)
ATTUALIZZANDO… IL FORMAGGIO SUL PESCE
Il formaggio sul pesce può anche andar bene: non è questione di gusto ma un principio di libertà. Insomma, abbiamo il diritto di mangiare come vogliamo, o preferiamo, scegliendo qualsiasi apparente bizzarria, come una bella grattatina di formaggio parmigiano su un piatto di pasta e pesce.
ULTIMA POLEMICA GASTRONOMICA
È l’ultima polemica gastronomica e di costume, presumo che molti lettori ne siano a conoscenza, e forse coinvolti. Sul pesce il formaggio ci va o no? Il web è pieno di interventi, pro e contro. Interessa la mia opinione? Semplice: il criterio-guida è quello della libertà. E il confine della nostra sacrosanta libertà deve fare i conti solo e sempre con un’altra sacrosanta regola: abbiamo il diritto di vivere (esprimerci, comportarci) come vogliamo, a condizione di non interferire con la libertà e i diritti degli altri, provocando danni, oppressioni, limitazioni per le loro vite.
UNA QUESTIONE UN PO’ RIDICOLA
Questo principio vale sempre, per tutti e per tutto, figuriamoci se possiamo dimenticarcene per un po’ di formaggio sul pesce, una faccenda invero ridicola. Tutto il can can è nato dalla notizia (esagerata? Inventata?) che un famoso cuoco, a Londra, si è rifiutato di grattare il parmigiano su un piatto di ravioli con i granchi.
AMIAMO DISCUTERE, PERÒ…
Apriti cielo! Subito mi é arrivato il punto di vista di Luca Marchini, chef stellato di Modena (Ristorante L’Erba del Re) e presidente di JRE Italia. A seguire, una pioggia di opinioni d’ogni tipo, nel paese che più di ogni cosa ama discutere, eccepire, distinguere.
VIETATO VIETARE LA GRATTATINA…
Allora: sugli spaghetti con le vongole non metto formaggio per il semplice motivo che il gusto non mi piace. Ma non mi sognerei mai di proibire la grattatina a chi avesse il piacere di farla. E non mi interessano il galateo, la tradizione o i pareri dotti, intransigenti o permissivi, di qualsiasi chef. In casa, poi, ho un’antagonista: una mia figlia, che adora il formaggio e lo piazza, disinvolta e consapevole, dovunque. Al massimo arriccio il naso. E viva la libertà.