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MORTI: Vaslav Nijinsky.

L’ARTICOLO DEL GIORNO: IL COVID SI PUÒ CURARE A CASA

da Qui Finanza, Miriam Carraretto
Agire subito, alla comparsa di qualunque potenziale sintomo Covid, ben prima del tampone. E non aspettare assumendo Tachipirina in caso di febbre e restando in “vigile attesa”, come continuano a suggerire – a questo punto viene da dire inspiegabilmente – i protocolli del ministero della Salute. L’evidenza clinica in questo anno di pandemia ha dimostrato che il Covid è subdolo, e se non preso per tempo può trasformarsi e degenerare in qualcosa di estremamente serio, se non addirittura fatale.

GIUSEPPE REMUZZI DIXIT…

Lo sa bene il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri dal 2018 e autore di più di 1440 pubblicazioni su riviste internazionali, nonché di 16 libri, unico italiano ad essere stato membro del Comitato di redazione delle riviste “The Lancet” e “New England Journal of Medicine”, e membro del “Gruppo 2003”, cioè gli scienziati italiani più citati al mondo della letteratura scientifica.
Remuzzi ha capito che è fondamentale prendere unvantaggio sul virus. Appena si avvertono i primissimi sintomi, come tosse, febbre, spossatezza, dolori ossei e muscolari, mal di testa o diarrea, bisogna iniziare subito il trattamento, senza aspettare i risultati del test molecolare.
È evidente, dopo un anno, che il Coronavirus non se ne andrà facilmente, e anzi probabilmente resterà endemico, come un raffreddore o una semplice influenza. E che è un virus che va combattuto prevalentemente a casa, se vogliamo uscire dalla fase emergenziale ormai continua.
È inimmaginabile, come dimostrato dai forti sovraccarichi ospedalieri, che la malattia da Covid-19 possa essere trattata solo in ospedale. Perché se si arriva lì, rischia di essere troppo tardi. Il numero di vittime italiane è un indicatore drammatico, eppure così palese, di numerosi errori commessi nella gestione delle cure.

IL PRIMO STUDIO DI REMUZZI E SUTER

Il primo documento per la cura domiciliare del Covid-19 di cui vi avevamo parlato era stato ottenuto dall’esperienza di Bergamo. Era frutto del lavoro di Remuzzi e Fredy Suter, dal titolo “A recurrent question from a primary care physician: How should I treat my COVID-19 patients at home?”, pubblicato su Clinical and Medical Investigations (lo potete visionare qui). Durante la prima fase dell’epidemia, le indicazioni per curare i pazienti a casa sono state condivise con alcuni medici dell’ATS di Bergamo, che le hanno messe in pratica su più di 100 pazienti positivi al Covid con sintomi, guariti tutti senza ricorrere al ricovero ospedaliero. Secondo quanto elaborato da Suter e Remuzzi, se la febbre non è l’unico sintomo presente, i farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti FANS come l’Aulin, così come anche l’acido acetilsalicilico – la comune aspirina – sono da preferirsi al paracetamolo (la Tachipirina è il più famoso paracetamolo, ma ce ne sono tanti altri generici).

CAUTELA PER IL PARACETAMOLO

Il paracetamolo, infatti, spiega Remuzzi, non solo ha una bassa attività antinfiammatoria ma, secondo alcuni esperti, diminuisce le scorte di glutatione, una sostanza che agisce come antiossidante. La carenza di glutatione potrebbe portare ad un ulteriore peggioramento dei danni causati dalla risposta infiammatoria, che si verifica durante l’infezione Covid. I FANS invece potrebbero ridurre l’infiammazione, e interrompere la progressione della malattia. Esempi di FANS utili in caso di presunto Covid sono il celecoxib e la nimesulide (l’Aulin ad esempio). Grazie ai FANS assunti tempestivamente, si può prevenire la reazione infiammatoria che, se viene presa in tempo, è curabile a domicilio dal medico di famiglia.
Remuzzi ha più volte insistito sul ruolo dei medici di famiglia, che dovrebbero essere in grado di valutare la gravità della malattia e fare tutto il possibile per curare a casa i pazienti. Nella gestione domiciliare del Covid è assolutamente necessario che i medici di famiglia seguano i pazienti giorno dopo giorno.                    
Eppure, questa pandemia ha evidenziato falle enormi nel sistema di medicina territoriale, spolpata da politiche ormai ventennali di privatizzazioni selvagge e depauperamento delle risorse pubbliche (“modello Lombardia” docet). Sono ancora troppo pochi i medici di base che curano adeguatamente i pazienti Covid a casa. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

LE CURE DOMICILIARI

E proprio da questa grave mancanza è nata l’esperienza del Comitato Cure Domiciliari Covid fondato dall’avvocato Erich Grimaldi, che oggi, anche grazie all’attivissimo gruppo Facebook formato da medici e infermieri che forniscono aiuto gratuitamente, sta salvando centinaia di pazienti ogni giorno, con una rete territoriale che ci auguriamo faccia scuola. E quando gli antinfiammatori non bastano, che succede? Si passa ad altri farmaci, ma prima è necessario sottoporsi ad alcuni esami del sangue, con un prelievo a domicilio, per controllare alcuni valori essenziali.

ANALISI PREZIOSE PER…

  • globuli rossi e globuli bianchi, che danno un’idea della situazione immunologica;
  • PCR, o Proteina C Reattiva, per accertare l’andamento dell’infiammazione;
  • creatinina, albumina ed elettroliti per verificare lo stato di salute dei reni;
  • glucosio per la presenza di ipoglicemia e iperglicemia;
  • enzimi epatici per controllare lo stato di salute del fegato;
  • D-dimero, PT, PTT e fibrinogeno per controllare la coagulazione del sangue.

IL NUOVO STUDIO DI REMUZZI

È stato pubblicato su MedRxiv con il titolo “A simple, home-therapy algorithm to prevent hospitalization for covid-19 patients: a retrospective observational matched-cohort study” (Un semplice algoritmo per il trattamento domiciliare di pazienti Covid-19 per prevenire l’ospedalizzazione: uno studio di osservazione retrospettiva).
Pur essendo in attesa della pubblicazione ufficiale, Remuzzi ha pensato di rendere noti i dati emersi alla comunità scientifica perché i risultati sull’ospedalizzazione “sono di un certo interesse”. Nei primi 2-3 giorni, il Covid è in fase di incubazione: la persona non presenta ancora sintomi, ovvero è pre-sintomatica. Nei 4-7 giorni successivi, la carica virale aumenta facendo comparire i primi sintomi, come tosse, febbre, stanchezza, dolori muscolari, mal di gola, nausea, vomito, diarrea. Intervenire in questa fase, iniziando a curarsi a casa e trattando il Covid come si farebbe con qualsiasi altra infezione respiratoria, ancora prima che sia disponibile l’esito del tampone, potrebbe aiutare ad accelerare il recupero e a ridurre l’ospedalizzazione. Lo studio retrospettivo mostra chiaramente che 90 pazienti con Covid lieve sono stati trattati a casa dai loro medici di famiglia, tra ottobre 2020 e gennaio 2021, secondo l’algoritmo proposto. I risultati ottenuti da questi pazienti sono stati confrontati con i risultati di pazienti che presentavano le stesse caratteristiche per età, sesso e comorbidità, ma che avevano ricevuto altre terapie. Un trattamento accurato dei pazienti Covid-19 a domicilio da parte dei medici di famiglia, secondo il regime di raccomandazione proposto nel documento, ha avuto un effetto importante sulla necessità di ricovero in ospedale. Ciò si è tradotto in una riduzione di oltre il 90% del numero complessivo di giorni di ricovero e dei relativi costi di trattamento. Il tempo mediano per la risoluzione dei sintomi principali è stato di 18 giorni per i pazienti trattati secondo le nuove raccomandazioni, 14 giorni nel gruppo di controllo. Cosa significa questo? Che trattare precocemente il Covid a casa non influenza in modo particolare la durata della malattia, quanto invece il suo fenotipo, cioè l’insieme di tutte le manifestazioni cliniche, con una conseguente riduzione della necessità di ospedalizzazione.

OGGI VI DICO… AGIRE

“Pensare è facile, agire è difficile, e mettere i propri pensieri in pratica è la cosa più difficile del mondo”. (Goethe)

“Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili”. (Giovanni Falcone)

“L’unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare”. (Walt Disney)

“Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio”. (William Shakespeare)

“Agire è il modo migliore per scoprire che cosa funziona e che cosa no”. (Amelia Earhart: prima aviatrice ad aver superato da sola l’Oceano Atlantico. Scomparsa durante il tentativo di circumnavigare l’intero globo, nell’Oceano Pacifico)







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