Domenico Ghirlandaio, William James, Massimo Lopez, Nicoletta Orsomando, Il Parrmigianino, Matteo Renzi.
MORTI: Ambrose Bierce, Galeazzo Ciano, Fabrizio De Andrè, Anita Ekberg,Alberto Giacometti, Thomas Hardy, Mariangela Melato, Eric Rohmer, Ariel Sharon.
RETROSCENA. COMPLOTTI ITALIANI?
«Mercoledì mattina, poco prima del discorso con cui Trump aveva incitato i suoi sostenitori ad assaltare il Congresso, tra i manifestanti all’Ellipse si aggirava un signore col cartello “Italy Did It!”, “È stata l’Italia”. Alla domanda su chi fosse e cosa intendesse, aveva risposto così: “Mi chiamo Bob Both, e stamattina alle 2 ho sentito su Internet che il vostro governo ha rubato le elezioni a Trump”. Questa teoria complottista è completamente falsa, però gira tra migliaia di trumpisti» [Mastrolilli, Stampa). Il complotto sarebbe stato ordinato da Renzi e Obama, quando Renzi incontrò il presidente americano negli Stati Uniti.
IL SORRISO… CHI NON L’HA DETTO
OGGI VI DICO… GLI ANEDDOTI
“L’uomo ha abbastanza memoria per ricordare centinaia di aneddoti, ma non ha abbastanza memoria per ricordare a chi li ha già raccontati.”
(Oscar Wilde)
“Per l’uomo di mondo una raccolta di aneddoti e di massime è il più grande tesoro, se saprà disseminare i primi nella conversazione inserendoli al posto giusto, e ricordarsi delle seconde al momento opportuno.”
(Johann Wolfgang von Goethe)
“Un aneddoto non fornisce l’evidenza.”
(Emily Deschanel, nota attrice e produttrice cinematografica statunitense)
“Questo è un aneddoto che pochi sanno, la nostra strada comincia a Palermo, perché quando noi abbiamo iniziato come Dolce & Gabbana, la seconda stagione, non capivamo ancora chi eravamo. Un giorno, ancora i miei abitavano a Polizzi, all’angolo dove c’è il chiosco dei giornali, abbiamo trovato un manifesto con una ragazza fotografata in un balcone barocco, nuda con uno scialle. E lì abbiamo capito: quella è la nostra immagine.”
(Domenico Dolce)
“ I media esaltano l’aneddoto.”
(Nassim Nicholas Taleb, filosofo e famoso accademico libanese)
I MIEI ANEDDOTI PREFERITI
Una lettrice novantenne mi ha chiesto aneddoti, I miei preferiti: eccone duesu Richelieu a Beethoven. Penso che gli aneddoti rivelano, spesso con piacevole umorismo, qualità e difetti dei personaggi che ne sono protagonisti. L’idea di oggi non è mia, nasce da una lettrice veneta che si firma Pestrin, non aggiunge il nome di battesimo e mi scrive:.. “Ho quasi novant’anni… adoro gli aneddoti… i miei nipoti mi hanno regalato un piccolo libro che ne contiene molti, a Natale (forse sarebbe stato più opportuno per la Befana!…) e scommetto che anche a lei piacciono molto, ecco la domanda: qual è il suo aneddoto preferito?” Tre piccole premesse…
UN LIBRO DI FERNANDO PALAZZI
1. Mi piace l’autoironia della signora! 2. Il libro in questione, di molti anni fa, è firmato probabilmente da Fernando Palazzi, “Dizionario degli aneddoti” (se non è questo, vi consiglio di procurarvelo subito). 3. Il cognome Pestrin mi ricorda un ottimo centrocampista del Genoa, Roma, Padova e Torino, anni ‘50 e ‘60, molto stimato dal celebre Luis Suarez. Paolo Pestrin, 1936-2009. Basta così, non divago più e rispondo: di aneddoti preferiti ne ho molti, ma qui non ho spazio.
SU RICHELIEU
Ne cito due, il primo ideato da un bello spirito dopo la morte del temuto Richelieu nel 1642 (prima, sarebbe stato pericoloso!): “Qui giace un famoso cardinale, che fece più male che bene. Il bene lo fece male. Il male, molto bene”. Il secondo riguarda Beethoven.
E SU GOETHE E BEETHOVEN
Nei primi anni del 1800 incontrò Goethe e fecero una lunga passeggiata in carrozza lungo le strade di Karlsbad, accolti con ammirazione e applausi dai cittadini del posto. Goethe sospirò: “È noioso essere così celebre: dovunque tutti mi salutano…)”. E Beethoven, placidamente: “Si tranquillizzi: salutano me”. Vi piacciono? Spero che ci siano lettori che possano regalarmene altri. Ne faccio collezione.
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