Jennifer Aniston, Thomas Edison, Gianluca Ginoble (Il Volo), Ottavio Missoni, Manuel Noriega, Burt Reynolds.
MORTI: Renè Descartes, Leon Foucault, Whitney Houston, Arthur Miller, Amelia Rosselli.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO IL SEGRETO DELLA GABBIANELLA
Avendo piazzato una gabbianella di plastica molto colorata, e un po’ più grande del normale, in mezzo a una colonia di gabbiani, l’etologo olandese Nikolaas Tinberger scoprì che le mamme gabbiano dedicavano al feticcio molta più attenzione e più cibo che ai gabbianelli veri. Ne dedusse che «noi esseri viventi tendiamo a essere attratti da una versione esagerata della realtà molto più che dalla realtà stessa», l’olandese ci vinse il Nobel nel 1973.(Huffington).
UN SORRISO… CENT’ANNI DI AMORE
John Henderson, 106 anni, e sua moglie Charlotte Curtis, 105, da Austin in Texas, il prossimo 22 dicembre celebreranno le cosiddette nozze di quercia, 80 anni di matrimonio. Finiranno nel Guinness World Records, come il marito e la moglie ancora in vita rimasti sposati più a lungo. Si conobbero al college nel 1934, durante una lezione di zoologia. Lui, forte giocatore di football, le fece quasi subito la proposta. Lei, più timida, ci mise cinque anni per rispondere sì. Nozze con i soli testimoni. Per la luna di miele un hotel di San Antonio da sette dollari a notte. Niente figli, «e c’è chi dice che è per questa ragione che siamo diventati vecchi assieme» [Ansa].
OGGI VI DICO… LA FILOSOFIA
“La meraviglia è propria della natura del filosofo; e la filosofia non si origina altro che dallo stupore.” (Platone)
“Il filosofo deve essere la cattiva coscienza della sua epoca.” (Friedrich Nietzsche)
“La domanda fondamentale della filosofia è la stessa di quella di un romanzo giallo: chi è il colpevole?” (Umberto Eco)
“Diventa schiavo della filosofia per poter gioire della tua vera indipendenza.” (Seneca)
“Sono stato espulso da un liceo per aver copiato durante un esame di metafisica: leggevo nei pensieri del mio compagno vicino.” (Woody Allen)
ATTUALIZZANDO… IL FASCINO SUBLIME DEI FILOSOFI
Cercare di capire l’insensatezza della nostra vita è il fascino sublime della filosofia. Criticatissimo da alcuni lettori (e mi dispiace), ho scritto più di una volta che considero la vita assolutamente priva di senso, anche se abbiamo il dovere di viverla con educazione, decoro, dignità.
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Insomma, amici miei, da millenni ci arrabattiamo di fronte a curiosità irrisolvibili. Perché siamo venuti al mondo? Chi decide
(troppo facile accusare il destino) quando arriva il momento di andarcene? Esiste Dio? O ce n’è
più di uno? Cosa ci aspetta, dopo la morte? È impossibile eliminare diseguaglianze e tante altre atrocità e ingiustizie, che ci affliggono ogni giorno? E così via. Perciò adoro i filosofi, non certo quelli che con superbia ci raccontano certezze, ma quelli – umili di fronte a domande grandi e piccole – che affermano di partire dalla condizione, universale, di non sapere.
IL MIO INSEGNANTE AL LICEO, A GENOVA
Il mio insegnante di filosofia (fine anni 50, a Genova, liceo Doria) era alto, magro, con le guance scavate, vestito poveramente, ma elegante nei movimenti e nella scelta delle parole. Ci conquistò col suo approccio: malinconico, di poche parole, passeggiava tra i banchi provando a coinvolgerci, andando dritto al cuore dei problemi e chiedendo le nostre opinioni. Era il suo modo di insegnare. A volte si fermava di colpo per osservare, al di là della finestra, la bellezza del sole, o della pioggia o del vento. In estasi quasi religiosa, e nessuno osava fiatare. Una volta, dopo quegli attimi, si volse verso il primo della classe, e sorrise. E quello ebbe il coraggio, d’istinto, di mormorare Quasimodo: “Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole; ed è subito sera”. Non replicò. Sentivamo la sua solitudine. Era un uomo smarrito, infelice.