RICORRENZE. NATI IL 27 OTTOBRE

Roberto Benigni, Erasmo da Rotterdam, Giovanni Giolitti, John Gotti, Simon Le Bon, Lula, Margaret Mazzantini, Vittorio Orefice, Nicolò Paganini, Federica Panicucci, Theodore Roosevelt, Giorgio Scerbanenco.
MORTI: Xavier Cugat, Enrico Mattei, Lou Reed, Ugo Tognazzi, Federico Zardi.


MYRTA MERLINO, IL GIUDIZIO

Quando a Capri dedicai una dichiarazione di amore a Myrta Merlino, ma poi lei mi ha deluso e spiego perché.
Ogni opinione, purché espressa con educazione e senza volgarità, merita attenzione e rispetto. Mi offro oggi a qualsiasi, eventuale, critica. Due lettori, con esemplare fair play, mi hanno chiesto perché mi esprima sempre con (aspra?) severità, verso Myrta Merlino.
Rispondo: per ricambiare il loro fair play, ho deciso di farmi un profondo esame di coscienza, tenendo lontano ogni pregiudizio. Dunque: se c’è stata una sfumatura di asprezza, probabilmente deriva dalla delusione. Un tempo, infatti, stimavo e frequentavo Myrta: mi piaceva e le pronosticai, pubblicamente, un grande avvenire.
Scrissi che mi sembrava l’erede naturale di Mara Venier. Era misurata, simpatica, intelligente.
Venti o forse anche trent’anni fa, una sera di agosto, in un ristorante di Capri, saltai sul tavolo e le feci una chiassosa dichiarazione di amore. Ero ancora un tipo goliardico e si divertirono tutti: anche l’allora marito di Myrta, Domenico Arcuri, con buon senso dell’umorismo. Dai tavoli attigui – con inglesi e giapponesi – scrosciarono gli applausi: non avevano capito granché, direi, ma forse apprezzavano la mia, discutibile, gestualità oratoria.
Questa era la mia confidenza con Myrta. Poi, mi ha deluso. È diventata politicizzatissima, vuole essere protagonista, sorride spesso a sproposito, assale gli opinionisti che non la pensano come lei e non dà loro la possibilità di concludere un ragionamento. Perché? Sinceramente, non lo so. La considero, come ho detto, intelligente: certamente perciò capisce che questo stile aggressivo le dà qualche fettina immediata di popolarità, a sinistra. Ma non dura. Anche perché la sinistra, di solito, pensa che tutto le sia dovuto. E non brilla per gratitudine.


OGGI VI DICO… LA DELUSIONE

“E che centomila abbiano avuto delusioni, diminuisce forse il dolore di chi viene deluso?”
(Cesare Pavese)

“Una vita che miri principalmente a soddisfare i desideri personali conduce prima o poi a un’amara delusione.” (Albert Einstein)

“I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.” (Hermann Hesse)

“Le illusioni ci aiutano a vivere. Le delusioni, a morire.” (Roberto Gervaso)

“Dobbiamo accettare la delusione che è limitata, ma non dobbiamo mai perdere l’infinita speranza.”
(Martin Luther King)

cesare@lamescolanza.com