Lewis Carroll, Vincenzo Mollica, Nicolò Moriconi, Wolfgang Amadeus Mozart, Heather Parisi, Giuseppe Prezzolini, Georgina Rodriguez, Friedrich Schelling.
MORTI: Bartolomeo Cristofori (inventore del pianoforte), Johann Gottlieb Fichte, Ingvar Kamprad (fondatore di Ikea), Maria Josè del Belgio, Sant’Angela Merici, Mino Reitano, Nelson Rockefeller, Luigi Tenco, Giuseppe Verdi, Giovanni Verga.
PIACEREBBERO GLI SCAPACCIONI!
Va bene pane e acqua, però mi piacerebbe anche il battipanni o qualche scapaccione, per i grandi elettori discoli. Fatto sta che ci sono aspetti poco piacevoli, nella (prima e ultima? o ce ne saranno altre?) settimana di rincorsa alla caccia di un Presidente per il Quirinale. Sono certo di stupirvi, ma desidero dirvi che qualcosa, oltre a risultarmi poco piacevole, mi mette perfino tristezza.
QUELLA FOLLA DI AGITATI CRONISTI
Si tratta di una scena ripetitiva: la folla dei cronisti, con microfoni in pugno e gli addetti alle telecamere. Si appostano davanti all’uscita della Camera, è un piccolo gruppo scomposto, a volte urlante, pur senza la minima speranza di poter raccogliere battute importanti. La mia malinconia riguarda anche i cosiddetti grandi elettori: si fanno largo verso l’ingresso, prendendo e dando spintoni ai cronisti, ma quasi tutti non dicono nulla, o solo desolanti banalità.
I POLITICI: SILENZIO O BANALITÀ
Ebbene, tutto questo è largamente previsto. Perché, allora, rimettere in scena la commedia dieci, venti volte al giorno? I giornalisti hanno il diritto/dovere di fare domande e pretendere risposte, fossero pure negative. Ho già mal sopportato (con pochissimi altri) che il premier Mario Draghi abbia aperto una conferenza stampa dicendo che non avrebbe risposto ad alcuni argomenti. E anche Salvini-Meloni-Tajani non hanno dato possibilità di porre domande ai giornalisti, in una annunciatissima conferenza stampa.
E I CRONISTI HANNO ACCETTATO LA MUSERUOLA!
Mi sembra anche molto grave che i miei colleghi non abbiano protestato con fermezza. Perché chiamarle conferenze stampa, se i giornalisti non possono parlare? Infine, consentitemi: Enrico Letta ha proposto un mini conclave laico tra i leader dei partiti, chiusi in una sala, “a pane e acqua”, fino al momento di raggiungere un accordo. Poi non se n’è fatto nulla. Peccato! Perché avrei aggiunto volentieri qualche scapaccione (o anche un paio di colpetti del mitico battipanni), come si faceva una volta in famiglia, per punire i bambini discoli.
OGGI VI DICO… SCAPACCIONI E BATTIPANNI
“Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza.“
(Fabrizio De André)
“E lo schiaffo arrivò difatti più rapido ancora dell’ipotesi, come il lampo in precedenza del tuono.”
(Carlo Emilio Gadda)
“Se ti do uno schiaffo porgi l’altra guancia… sennò pure la stessa e cambio io la mano.“
(Corrado Guzzanti)
“La speranza di restar impunito è l’incentivo più forte per diventare scellerato.”
(Marco Tullio Cicerone)
“La punizione ha la funzione di rendere migliore colui che punisce.”
(Friedrich Wilhelm Nietzsche)
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