RICORRENZE…NATI IL 25 NOVEMBRE

Carl Benz, Giorgio Faletti, Papa Giovanni XXIII, John Kennedy jr, Andrea Lucchetta, Danilo Mainardi, Gabriele Oriali, Augusto Pinochet
MORTI: George Best, Elsa Morante.

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… LA REGINA RICICLA

La regina Elisabetta, patrimonio di circa 340 milioni di sterline, ricicla la carta per pacchi, riutilizza i giornali per i giacigli dei cavalli reali, ecc. [Sabadin, LA Stampa].

 

 

 

UN SORRISO… ADDIO ALLA BELLEZZA

Quando una società si allontana dalla bellezza, che dell’arte è una delle facce, inizia la decadenza. Quando un individuo pensa di poter fare a meno dell’etica e della bellezza che ne è inseparabile compagna inizia la morte vera, quella spirituale. (Franco Battiato)

 

 

 

OGGI VI DICO… ITALIA IN DECADENZA

“Se c’è una cosa che in Italia funziona è il disordine.”
(Leo Longanesi)

“È ora che gli italiani scendano in piazza a protestare contro se stessi.”
(Aldo Busi)

“Gli italiani e l’Italia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale, ma la colpa non è certo dell’Italia, ma degli italiani.”
(Giorgio Gaber)

“Italiani: un grande popolo costretto a tutt’oggi a vivere in Italia.”
(Corrado Guzzanti)

“Il nostro paese è un paese pieno di talenti senza carriere e di carriere senza talenti.” (Gianfranco Funari)

ATTUALIZZANDO… ALITALIA, VENEZIA, ILVA

Alitalia come Venezia e Ilva sono tre fallimenti legati dall’incapacità di gestire e decidere. E l’Italia va verso un baratro senza salvezza, se non si prendono urgenti provvedimenti.

 

 

 

INERZIA E INEFFICIENZA DELLA CLASSE DIRIGENTE

L’elenco dei problemi è lunghissimo. Mi limito oggi, qui, alle ultime tre scandalose vicende: l’ex Ilva, Venezia, Alitalia. Mi colpiscono l’inerzia e l’inefficienza della nostra classe dirigente e politica. La sintesi dei tre drammi è semplice e il filo conduttore che li unisce è proprio l’incapacità, l’incompetenza di chi dirige il nostro Paese. Eccole, le sintesi.

 

 

EX ILVA DA RICONVERTIRE?

L’Ilva: da molti anni conosciamo bene la terribile tagliola di Taranto (o si muore o si lavora) e l’indispensabilità di decidere. Salvare l’acciaieria più importante d’Europa, oppure riconvertirla, per assicurare un futuro a decine di migliaia di cittadini? Ci vorrebbero coraggio, senso dello Stato, chiare strategie. Ma non c’è nulla di tutto questo.

 

ALITALIA MANGIASOLDI

Alitalia: da lustri sappiamo che spende infinitamente di più di ciò che incassa. Al momento, perde un milione al giorno. Bisognerebbe tagliare i costi o, almeno, gestire con severità e intelligenza, in modo da trovare acquirenti. Ma non c’è la capacità di farlo. Anche Atlantia, dopo Lufthansa, si ritira dal salvataggio. E si va avanti al buio.

VENEZIA, FIGURACCIA MONDIALE

Per Venezia la figuraccia è mondiale. La città più bella dell’universo affonda, travolta dalle maree e dall’acqua alta. È tutto noto da decine di anni, ma nessuno ha affrontato il dramma con misure adeguate. Il Mose – la diga da opporre alle maree – è incompiuto: trent’anni non sono bastati, denaro sperperato, corruzione e arresti; e ora sembra superato, non risolverà un bel niente. Anche in questo caso la soluzione è chiara: una diga con criteri moderni. Ma ci vorrebbero coraggio, onestà, competenza e determinazione per realizzarla (in poco tempo). Virtù e qualità ormai introvabili in Italia?

 

 

 

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