Enrico Berlinguer, Anselmo Bucci, Raymond Carver, Robert Ludlum, Emma Marrone, Padre Pio, Gaetano Scirea, Igor Sikorxky.
MORTI: Carlo Betocchi, Pedro Calderon de la Barca, Robert Capa, Madame de la Fayette, Edoardo Mangiarotti, Vittorio Zucconi.
MATTARELLA NON ACCETTA IL BIS
Sergio Mattarella non accetterà la riconferma, anche per breve che possa essere, al Quirinale. É, come sempre, una mia opinione personale, e prego i lettori di considerarla tale. Certo è che la partita per la presidenza della Repubblica è ufficialmente cominciata. E Mattarella per l’ennesima volta si è sfilato: ha detto, in un incontro con gli scolari, che è vecchio (innegabile…), si sente stanco e vuole riposarsi. Scadrà il 3 febbraio
PASSANO I MESI, MA OTTO SON LUNGHI...
È vero che in otto mesi (passano i mesi, ma per la politica otto son lunghi, parafrasando Celentano) può succedere qualsiasi cosa. Prima dell’avvento di Draghi, pronosticavo Massimo D’Alema; poi concordavo, con quasi tutti, sul nome di Draghi; infine ho scritto qui che, al momento e sottolineo che è indispensabile specificare “al momento”, il candidato più probabile è Maria Cartabia, attuale ministro della giustizia. Insomma, le cose cambiano.
QUANDO D’ALEMA SFIORÒ L’ELEZIONE
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di incontrare D’Alema in una conversazione off records. Ma posso ricordare senza scorrettezze ciò che mi ha detto, sorridendo, della sua presunta chance per la successione di Mattarella: ritiene di non avere né voglia di candidarsi, né opportunità di essere eletto. Sfiorò una volta la nomina per il Quirinale, quando il centrosinistra vinse le elezioni e aveva i numeri per designare il Presidente. D’Alema desiderava però un consenso più largo, ma Berlusconi al telefono gli disse: “Con tutta la stima e la simpatia, i miei non mi seguirebbero se dicessi loro di votare per te…” D’Alema preferì rinunciare e indicò il nome di Giorgio Napolitano, che fu eletto: senza i voti di Forza Italia. E allo stesso modo sarebbe stato eletto D’Alema, se non avesse scelto di farsi da parte.
OGGI VI DICO… IL QUIRINALE
“Dal Quirinale si va in pensione, ma da cittadino e da cristiano no”. (Oscar Luigi Scalfaro)
“Al Quirinale non può andare un leader di partito, né tanto meno di corrente”. (Concita De Gregorio)
“Gente come me, al Quirinale, se c’è una sommossa di destra, spara: se ce n’è una di sinistra si spara”. (Giuseppe Saragat)
“Roma nostra vedrai. La vedrai da’ suoi colli: / dal Quirinale fulgido al Gianicolo, / da l’Aventino al Pincio / più fulgida ancor ne l’estremo / vespero, miracol sommo, irraggiare i cieli…” (Gabriele D’Annunzio)
“In Italia non è il trionfo delle idee che conduce al potere. Vi conducono le basse manovre a Montecitorio, gli indegni intrighi al Quirinale”. (Francesco Crispi)
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