Susanna Agnelli, Rula Jebreal, Barbara Lezzi, Shirley MacLaine, Pupella Maggio, Philippe Pétain, Stefania Rocca, Barbra Streisand, Yasmine Trinca
MORTI: Daniel Defoe, Sai Baba
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE… CARLO, NON FARLO
Carlo tradì Lady D. con la sorella di lei Sarah, più anziana (Oggi)
OGGI VI DICO… I VIZIETTI
“Abbiamo davanti agli occhi i vizi degli altri, mentre i nostri ci stanno dietro.” (Lucio Anneo Seneca)
“Che io forse abbia amato tanto la sigaretta per poter riversare su di essa la colpa della mia incapacità? Chissà se cessando di fumare io sarei divenuto l’uomo ideale e forte che m’aspettavo? Forse fu tale dubbio che mi legò al mio vizio perché è un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.” (Italo Svevo)
“Nessuno in realtà nasce senza vizi: il migliore è quello che è colpito dai più lievi.” (Orazio)
“L’indietreggiare nel senso inverso dei nostri vizi, ci conduce ai vizi opposti.” (Victor Hugo)
“L’unico modi di liberarsi di una tentazione è cedervi.” (Oscar Wilde)
SORRISI, SMORFIE, LACRIME… GLI EX DI PEGGY
Peggy Guggenheim andava d’accordo con i mariti soprattutto quando erano diventati ex.
ATTUALIZZANDO…. LE DEBOLEZZE DI PERSONAGGI FAMOSI
Le debolezze dei grandi? I gelati di Leopardi, IL sesso compulsivo per Tolstoj e Simenon, l’alcol per Giovanni Pascoli…Anche i più famosi artisti sono caratterizzati da debolezze, vizi e vizietti come noi comuni mortali.
Mi invita a parlarne la lettrice Nora Corbucci di Frosinone: “Sono esasperata nel leggere le santificazioni di famosi personaggi… Possibile che non abbiano difetti, neanche piccoli piccoli?”. Rispondo: e come no, anche difetti grandi grandi!
LEOPARDI, GELATI ALL’INFINITO
Esistono libri perfidi, con elenchi lunghi chilometri. Però metterei da parte l’esasperazione: che gusto c’è a fustigare umanissimi difetti? Vogliamo ricordare Giacomo Leopardi, anziché per la struggente meraviglia de “L’infinito”, per la sua passione sfrenata e altrettanto infinita per i gelati? Secondo alcuni, addirittura sarebbe stata una scorpacciata a provocarne, o accelerarne, la morte: forse morì di “cacarella”, come dicono suggestivamente a Napoli. Spoetizzante? Comunque sono al servizio dei lettori e desidero accontentare la signora Corbucci.
LA PASSIONE PER IL GIOCO
Fëdor Dostoevskji e Vittorio De Sica – questo è noto – erano giocatori d’azzardo incontenibili. Meno noto che il grande scrittore russo, ridotto in miseria, fu guarito dalla moglie e morì in agiatezza; De Sica, invece, se ne andò senza una lira. Non solo Totò, ma anche Balzac spese fatiche enormi per inventarsi un titolo nobiliare, e la spuntò: la fama letteraria gli assicurò e tuttora gli consente di essere chiamato Honoré de Balzac, con quel “de” assolutamente frutto di fantasia (non ho informazioni su Ferruccio de Bortoli, star del giornalismo).
DROGA, DONNE E MOLTO VINO
Sherlock Holmes si drogava e così si presume anche il suo autore, Arthur Conan Doyle. Lev Tolstoj, Georges Simenon (e anche, meno gloriosamente ai giorni nostri, Michael Douglas) erano malati di sesso, infelici e inesausti se non avevano almeno un rapporto al giorno. Mikhail Bulgakov era tossicodipendente (morfina). Dante si divertiva a insultare, ovviamente in versi, amici e nemici. Innumerevoli gli alcolisti: l’insegnante Giovanni Pascoli a scuola arrivava spesso ubriaco, il vino anche al di fuori dei pasti gli piaceva un po’ troppo.