RICORRENZE. NATI IL 20 GENNAIO

Edwin Aldrin, Gianni Amelia, Federico Fellini, David Lynch, Marco Simoncelli.
MORTI: Claudio Abbado, Carlo IV di Spagna, Audrey Hepburn, John Ruskin,San Sebastiano, Ettore Scola, JohnnyWeissmuller.

TIVU 1. ASCOLTI E DINTORNI

«Negli ultimi tre mesi, il canale più visto sul computer dagli italiani è stato La7. Mediaset è al primo posto nella tv vista sugli smartphone, Sky la migliore su tablet. Abbastanza male invece la Rai, nonostante gli investimenti su RaiPlay e il lancio in grande stile con Fiorello. La domanda di innovazione, il ricambio di idee e format, la “streaming revolution”, dovrà pur sempre tenere conto del fatto che in Italia il programma televisivo più visto sul web nel 2020 è stato Uomini e donne. E mettiamoci anche, già che ci siamo, Barbara D’Urso eletta personaggio più significativo del decennio da un sondaggio lanciato dal Corriere della Sera nel 2019» [Minuz, Foglio].

TIVU 2. QUELLI DELLA NOTTE

«Qual è il programma che citano tutti quando devono sospirare “Eh, la televisione d’una volta”? Quelli della notte, andato in onda per sei settimane nella primavera dell’85» [Soncini, Linkiesta].

TIVU 3. AVE NINCHI E MARIO RIVA

«Quando mia nonna o mia madre sbattevano i panni in terrazza, oppure quando si cucinava pasta e fagioli, c’era sempre ‘sta radio che urlava con allegria. Noi vivevamo in dodici nella casa. C’erano i tre fratelli di mia madre che erano scapoli. Investivano tutti i soldi su di noi e ci comprarono un Miral, una televisione tutta di legno con le manopolone e ce la sbatterono davanti. Mio zio Mario ci mise sopra una tendina semovibile. Quando c’erano gli sceneggiati tutto il condominio veniva da noi perché eravamo gli unici ad avere la televisione. Però nel momento in cui gli attori si baciavano zio Mario tirava la catenella, chiudeva il sipario e suonava il campanello. I condomini si lamentavano, lui li mandava affanculo e li faceva uscire dalla casa. Ma poi li riaccoglieva, perché mio zio era buono. Noi abbiamo visto Ave Ninchi, Mario Riva, Giancarlo Cobelli con la calzamaglia nera che faceva il mimo. Abbiamo visto di quelle cose! Guarda a me dispiace per le generazioni successive che l’hanno conosciuta la televisione, ma l’hanno vista già precipitata nell’ovvietà, privata dell’incanto» [Renato Zero a Walter Veltroni, 7].

TIVU 4. BASAGLIA, NO AI FIGLI

Basaglia impediva ai figli di vedere la televisione, «fabbrica di conformismo» e «in certi momenti, ne ho sofferto la mancanza. A scuola le mie amiche vedevano Carosello, ascoltavano il Festival di Sanremo, condividevano slogan e canzoni. Io e mio fratello niente. Alla fine, di nascosto, andavo dalla mia amica Fulvia, figlia del portinaio, che la televisione l’aveva» [Alberta Basaglia ad Antonio Gnoli, Robinson].

TIVU 5. ANCHE SGRAMMATICATA

«Soprattutto, almeno negli ultimi venti-venticinque anni, ossia da quando l’offerta televisiva è cresciuta in modo esponenziale in tutte le democrazie sviluppate, la tv ha imposto uno stile nello “stare in pubblico”. E questo stile si è affermato come l’unico stile possibile: il sorriso inevitabilmente smagliante, il dinamismo veemente à la Sarkò, l’ovvietà rilasciata sulla linea di minore resistenza con il gusto generale, in modo da fare scattare la claque automatica dell’ovvio: “Straordinario”. Senza parlare dei “tempi” tv, per cui oggi qualunque discorso superiore al minuto “non è televisivo” (si richiedono invece come qualità essenziali le doti di sintesi, la capacità di ridimensionare a slogan ogni ragionamento complesso, eliminando qualsiasi sfumatura e portando all’apogeo la sintassi “paratattica”, cioè costruita senza subordinate, senza ipotetiche, senza digressioni: tutte proposizioni principali, sostenute da congiunzioni “tattiche”, anche sgrammaticate)» (Edmondo Berselli) [Grasso, CdS].

TIVU 6. UNA SPUGNA ALLA BAUDO

«La televisione è come una spugna, raccoglie tutto ciò che c’è sul pavimento e quando vai a spremerla esce fuori il succo della società» [Pippo Baudo].

TIVU 7. DURANTE L’ASSEDIO

«Durante l’assedio di Capitol Hill eravamo tutti increduli su Twitter a scrollare notizie, video, immagini, aggiornamenti continui e in tempo reale. Però aspettavamo anche con trepidazione l’arrivo di un qualche Tg sul caro vecchio televisore (ed era in effetti surreale questo scollamento tra i nostri second screen in cui veniva giù l’America e Proud Boys e sciamani gironzolavano nelle sale del Congresso a farsi i selfie, mentre Amadeus su RaiUno scrutava i lineamenti del parente misterioso, nel climax de I soliti ignoti) [Minuz, cit].

TIVU 8. VINCE SUL GIORNALISMO

«Il giornalismo è del tutto cambiato a causa della televisione, che trasmette immagini e le notizie in diretta, anche se con molti errori di grammatica, sintassi, storia, geografia, pronuncia» [Alberto Ronchey Il fattore R conversazione con Pierluigi Battista Rizzoli]

OGGI VI DICO… LA TELEVISIONE

“La vita non imita l’arte, imita la cattiva televisione.”
(Woody Allen)

“La televisione dà la cultura a chi non ce l’ha e la toglie a chi ce l’ha.”
(Umberto Eco)

“La tv tiene unite molte più coppie di quanto non facciano i bambini o la chiesa.”
(Charles Bukowski)

“La televisione è un apparecchio che ha trasformato la cerchia familiare in un semicerchio.”
(Gigi Proietti)







cesare@lamescolanza.com