Nino Bixio, San Carlo Borromeo, Carlo Alberto di Savoia, Antonio Di Pietro, Mahatma Gandhi, Massimo Gramellini, Graham Greene, Groucho Marx, Romina Power, Omar Sivori, Sting.
MORTI: Tom Clancy, Marcel Duchamp, Paavo Nurmi, Giorgio Squinzi.
POESIE / LA GIUSTIZIA DI MASTERS
“Mi avrebbero linciato
se non fossi stato spedito in segreto
alla prigione di Peoria.
Eppure me ne tornavo in pace a casa mia,
con in mano il boccale, un po’ ubriaco.
Quando Logan, il maresciallo, mi fermò,
mi diede del porco ubriaco e mi scrollò,
e quando gli risposi per le rime, mi colpì
con quel bastone proibizionista di metallo –
tutto questo prima ch’io sparassi”.
(Edgar Lee Masters)
PENSIERI PRIVATI… LA PERFEZIONE
Meglio essere imperfetti. Se sei perfetto, dovrai rispondere a troppe (fastidiose) aspettative.
IL SORRISO / I DIVANI
«La psicoanalisi è un mito sostenuto dall’industria dei divani» (Woody Allen)
IL VACCINO, PARLA DI LORENZO
“Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, in visita allo stabilimento Sanofi di Anagni dove partirà la produzione del vaccino anti-Covid a cui stanno lavorando le multinazionali Sanofi e Gsk.
• «Conferma quindi la data di novembre come quella in cui si avvierà la distribuzione?
È verosimile. Nel momento in cui ci sarà la validazione, siccome la produzione “a rischio” è iniziata da qualche mese, ci sarà uno stock di vaccini di diversi milioni di dosi già pronto.
Quanti milioni?
«Diciamo tra 15 e 20 milioni da distribuire in Europa. Se tutto va bene entro fine anno in Italia dovrebbero arrivare 3 milioni di dosi.
Come saranno distribuite?
«Il ministro Speranza ha già informato che verrà vaccinato subito il personale sanitario, quindi si passerà alle forze dell’ordine e poi probabilmente agli ospiti delle Rsa»
[Piero Di Lorenzo, capo di Irbm, a Maria Rosa Tomasello, La Stampa] (Da Anteprima).
L’ALLARME DI BURIONI
«Le cose cominciano a mettersi peggio. Vi prego, state attenti, mantenete le distanze, portate le mascherine, evitate luoghi affollati al chiuso, lavatevi le mani. Il virus è lì fuori, infettivo e nocivo come nella scorsa primavera. Dipende tutto da noi» (tweet del virologo Roberto Burioni)
OGGI VI DICO… L’INGIUSTIZIA
“Chi commette un’ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce.” (Platone)
“Un’ingiustizia fatta all’individuo è una minaccia fatta a tutta la società.” (Montesquieu)
“Meglio l’ingiustizia dei cinici che la giustizia dei fanatici.” (Roberto Gervaso)
“Qual è l’età in cui conosciamo il giusto e l’ingiusto? L’età in cui sappiamo che due più due fa quattro.” (Voltaire)
“Molto è dato a pochi e poco è dato a molti. L’ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribuito equamente tranne il dolore.” (Oscar Wilde)
GIUSTIZIA PER CHICO FORTI
Giustizia per Chico Forti condannato all’ergastolo per omicidio a Miami in un processo senza prove.
Certo è che potremmo fare di più, molto di più, per sostenere Enrico (Chico) Forti, un imprenditore italiano in carcere da 19 anni, negli Stati Uniti, dopo un’indagine e un processo pieni di lati oscuri.
Si tratta di un grave errore giudiziario. Forti è stato condannato per l’omicidio di un uomo, avvenuto nel ’98: sulla sua colpevolezza da subito sono apparsi grandi dubbi. Il colpevole non è lui. Enrico Forti, per tutti Chico, trentino, campione di windsurf e di vela (prima di diventare imprenditore televisivo), una moglie e tre figli, ha 60 anni. Dal 1992 risiede in Florida, da 19 anni è chiuso nel carcere di Miami, dove sta sconta l’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike, ucciso il 15 febbraio 1998 in un boschetto attiguo a una spiaggia, freddato con due colpi di pistola alla nuca. La spiaggia è vicina al parcheggio del ristorante dove Forti lo aveva accompagnato e lasciato, dopo essere andato a incontrarlo all’aeroporto di Miami. Dale Pike era figlio di Anthony, proprietario di un hotel a Ibiza, che in quel momento aveva in corso una trattativa d’affari con Forti: con l’intermediazione di un tedesco che viveva negli Usa, Thomas Knott, Pike voleva vendere l’hotel a Forti, operando in realtà una truffa ai suoi danni, perché quell’albergo non era più di sua proprietà, da tempo.
La sentenza al processo risulta senza prove e mancava l’arma del delitto. L’accusa é cambiata ben tre volte, fondata su indizi deboli e poco chiari, tuttavia la giuria ha condannato Forti. Una grossolana vergogna giudiziaria. La pistola non è mai stata trovata. il movente non esiste. Non ci sono testimoni, né impronte e la prova del Dna è risultata negativa. A battersi per la sua innocenza, tra gli altri, prestigiosi legali americani garantisti, la criminologa Roberta Bruzzone, le Iene con sette puntate e molti uomini degli ultimi governi. Mi unisco a tutti, con profonda convinzione.