RICORRENZE… NATI IL 19 SETTEMBRE

Umberto Bossi, Carlo Fruttero, Jeremy Irons, Mariangela Melato, Giuseppe Saragat, Giancarlo Siani, Victoria Silvestedt, Emil Zatopek.
Morti: Italo Calvino, Jake Lamotta.

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… IL 68

“Ho visto il ’68, con i contestatori che facevano le barricate con i mobili degli altri, e ho preferito andare al mare con Renato Zero”. (Ornella Vanoni).

 

 

 

OGGI VI DICO CHE… RIDERE

“Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre. Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima. E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote. Ci si scuote come un albero e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere. Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.” (Roberto Benigni)

“Se avete in animo di conoscere un uomo, allora non dovete far attenzione al modo in cui sta in silenzio, o parla, o piange; nemmeno se è animato da idee elevate. Nulla di tutto ciò! – Guardate piuttosto come ride.” (Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

“Sono nato piangendo mentre tutti ridevano e morirò ridendo quando tutti piangeranno.”
(Jim Morrison)

“Ancora non si è capito che soltanto nel divertimento, nella passione e nel ridere si ottiene una vera crescita culturale.” ( Dario Fo)

“Se sei muto ridi con gli occhi, se sei cieco ridi con la bocca. Se sei muto e cieco c’è ben poco da ridere.”
(Freak Antoni)

LA RISATA DI OGGI… GILETTI IN PISCINA

In uno spot si vede il prode conduttore di “Non è l’arena” (ahinoi, sta per tornare in onda), in piscina. Sorridente ci minaccia: “Le vostre sfide saranno le nostre sfide!”.
Ma dove, ma quando? In piscina? Oltre a tutto, l’estate è finita.

 

 

 

ATTUALIZZANDO… GIALLOROSSO?

Poveri tifosi della Roma! Il governo è “giallorosso”..? Il linguaggio giornalistico potrebbe essere facilmente migliorato. Sapete che ho un carattere (senile) irritabile, almeno su certi argomenti. Oggi mi riferisco all’abitudine, ormai vincente e inarrestabile, forse inevitabile, di chiamare “giallorosso” il neonato, molto discusso governo.
Penso al disagio di milioni di tifosi della Roma, che amano i colori della loro squadra del cuore.

 

ERO AL SEGUITO DELLA ROMA

Devo dire che anch’io simpatizzo nostalgicamente per i (veri) giallorossi perché sessant’anni fa – ero poco più che adolescente – fui assunto dal “Corriere dello Sport” e il mio primo incarico, assegnatomi dal leggendario direttore Antonio Ghirelli, fu quello di seguire ogni giorno gli allenamenti della Rometta (la chiamavo così, con grande irritazione del presidente Franco Evangelisti, emissario di Giulio Andreotti). Cosa mai abbiamo fatto di male, tifosi e simpatizzanti, per vederci accomunati a questo balbettante governo? Di più: come si può definire ancora “rosso” il Pd, più vicino all’elite dei Parioli invece che ai quartieri di periferia dove abitano i poveri e i bisognosi?

DA URLO, BOLLENTI? PAROLE ASSURDE…

Mi irritano anche gli slogan, che accompagnano le foto delle belle attrici sul web, nude e seminude. La fantasia è corta: invariabilmente sono foto definite “da urlo” o “bollenti”. Ma va’! Ormai nessuno più urla, di certo nessuno si è mai ustionato. C’è di peggio: la definizione prevalente è “hot”. I miei amici lettori sanno che la lingua inglese, abusata per pigrizia, mi fa venire l’orticaria.

 

 

E C’È BISOGNO DI DIRE HOT?

“Hot” in italiano si può comodamente tradurre in caldo, rovente, scottante, piccante, ardente, focoso: perfino, opportuno in questo caso, come lussurioso o libidinoso. La nostra meravigliosa lingua è ricca di opportunità. Macchè! Fateci caso: un bel culetto (il cosiddetto lato B), se non è hot, è comunque “da urlo” o “bollente”.
Nè di più nè di meno. Le mie sono fisime, pignolerie? Forse, ma non mi rassegno.

 

cesare@lamescolanza.com