Edgar Degas, Roberto Farnesi, Abel Ferrara, Veronica Lario, Brian May (Queen).
Morti il 19 luglio: Alfredo Binda, Paolo Borsellino, Curzio Malaparte, Francesco Petrarca.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO…IL “COCCODRILLO” DI LIZ TAYLOR
Gli articoli necrologici in morte di personaggi famosi vengono solitamente preparati in anticipo, quando i personaggi sono vivi e vegeti: nel gergo giornalistico si chiamano coccodrilli. Insolita la vicenda legata alla morte di Liz Taylor. Il New York Times, per commentare la scomparsa della diva ha pubblicato un necrologio a firma Mel Gussow. E Mel Gussow era morto nel 2005. Ma, poiché il testo che aveva lasciato pronto “era troppo buono per essere buttato via”, al New York Times, lo hanno preso e semplicemente aggiornato.
OGGI VI DICO CHE…CAMILLERI
“Non ci vedo più, ma le memorie hanno colori vivissimi. E così i sogni” (Andrea Camilleri)
“Le traduzioni teatrali e televisive delle sue opere hanno conferito ulteriori dimensioni al suo patrimonio letterario, avvicinando, inoltre, al mondo dei libri un grande numero di persone. Andrea Camilleri lascia un vuoto nella cultura italiana, e nei tanti che si sono appassionati nella lettura dei suoi racconti e sono stati attratti dai personaggi modellati dalla sua creatività. Camilleri è stato un grande e moderno narratore, dotato di una scrittura coinvolgente e originale” (Sergio Mattarella)
“E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare. E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro, prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verità che ha raccontato tutti noi e il nostro Paese. Mancherai. E’ inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana. Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei.
Ma soprattutto mancherai a me perchè in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perchè uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa. A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono. Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca” (Luca Zingaretti)
“Ciao Andrea, ti ricordo quando bambina con Pino, il mio meraviglioso papà putativo che mamma mi ha regalato, nello studio pieno di fumo, scrivevate sceneggiature insieme ore ed ore. E quante risate vi facevate! Era bellissimo quando arrivavi a casa, con la tua Rosetta…Era sempre una festa. Ora siete tutti lassù: già vi vedo tutti e tre con la sigaretta in bocca. A noi, quaggiù, rimane la gioia di averti incontrato, di aver conosciuto uno degli uomini migliori che questa Italia ci abbia regalato. Ci mancherai tanto” (Elena Sofia Ricci)
ATTUALIZZANDO… COMMENTI SPACCATI, A FAVORE E CONTRO
In morte di Camilleri, scrittore geniale e anche astuto, ma con un grave difetto… Andrea Camilleri non sarà diffusamente ricordato con oggettività da ammiratori e detrattori. Succede spesso così, quando muore un personaggio molto famoso: penso però che nel caso di Camilleri i contrasti saranno molto acuti, come già si è visto dal giorno, a metà giugno, in cui si ebbe la notizia che lo scrittore siciliano era ricoverato, morente, in un ospedale romano.
CERCHERÒ DI ESSERE OGGETTIVO
Tengo perciò ad esprimere liberamente alcune opinioni, sforzandomi di essere al massimo oggettivo, nonostante i miei sentimenti contraddittori. In primo luogo, essendo un sostenitore del merito, mi sembra deplorevole che solo a 70 anni Camilleri sia riuscito ad affermare la sua qualità di scrittore. Un vero mistero.
Il commissario Montalbano, protagonista dei suoi romanzi polizieschi, è una invenzione geniale, destinata a durare nel tempo, come è successo per Sherlock Holmes e Perry Mason, Jules Maigret e Nero Wolfe… Astuta anche l’immaginazione della città di Vigata, dove Montalbano vive e svolge le sue indagini; astutissimo e divertente il linguaggio “vigatese” (siciliano atipico) con cui il poliziotto e i vari personaggi si esprimono. Ben studiata la passione del suo commissario per la buona cucina (ricorda Maigret e Wolfe), anche se io detesto – e non credo di essere il solo! – pranzare e cenare in solitudine, al contrario di quanto garba a Montalbano.
UN DIFETTO GRAVE…
Infine, una nota molto critica: non mi piace la voglia esagerata, che Camilleri spesso aveva, di proporsi alla ribalta, con esternazioni politiche. Voglia volgare, sguaiata, indegna di un intellettuale. Di recente ad esempio ha detto, addirittura, che Matteo Salvini gli faceva venire il vomito, vedendolo con il rosario in mano. Penso che qualsiasi artista dovrebbe esprimersi senza faziosità, comunque con ben altro stile.