RICORRENZE… NATI IL 19 DICEMBRE

Michele Bravi, Edith Piaf, Paolo Giordano, Antonio Rossi, Italo Svevo, Elisa Toffoli, Alberto Tomba, Abrasame Yehoshua.
MORTI: Alois Alzheimer, Gianni Brera, Emily Bronte, Marcello Mastroianni, Renata Tebaldi, William Turner.

 

 

 

UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… SINGLE BRAD

Pitt ha fatto sapere al New York Times d’essere single: «Non so quante donne abbiano detto che ho frequentato negli ultimi due o tre anni, ma nessuna di queste storie è vera» [Saltalamacchia, Vanity].

 

 

UN SORRISO… LA PIGRIZIA

«Io ho un amico così pigro, così pigro, ma così pigro che ha sposato una donna incinta» (Gino Bramieri) [dal “Formichetti” di Gino e Michele, appena uscito da Baldini e Castoldi].

 

 

OGGI VI DICO… l NEOLOGISMI

“Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi.”
(Alessandro Manzoni)

“Non utilizzare mai un’espressione straniera, un termine scientifico o una parola difficile se puoi trovare l’equivalente nel linguaggio quotidiano.”
(George Orwell)

“Nelle parole c’è qualcosa d’impudico.”
(Cesare Pavese)

“Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa. Questo, per me, è il senso dello scrivere.”
(Ennio Flaiano)

“Nel vocabolario italiano, «idealista» diventa sinonimo di «fesso» e «intelligenza» di «furberia».”
(Indro Montanelli)

ATTUALIZZANDO… GIANNI BRERA

Gianni Brera: pessimo romanziere ma ineguagliabile scrittore di sport. Su Gianni Brera gli episodi da citare sarebbero centinaia… Mi invita a farlo il lettore Giovannino Seghezzi di Lecco, a cui è piaciuta (grazie!) la paginata che ho pubblicato domenica su La Verità. Su Gioann sono stati pubblicati libri e anche a me piacerebbe scriverne uno, se avessi un po’ di tempo: mi piacerebbe fare un dizionarietto sui suoi irresistibili neologismi. Al lettore, per problemi di spazio, rispondo che non posso, purtroppo, soffermarmi su tanti – godibilissimi – episodi.

MEDIOCRE “IL CORPO DELLA RAGASSA”

Se interessa, posso però approfondire le mie opinioni su questo straordinario personaggio. Un unicum. Di ineguagliabile qualità come scrittore nel giornalismo sportivo, il migliore di sempre. Mediocre invece nei tentativi letterari. Pessimo “Il corpo della ragassa”: per scrivere un buon romanzo, oltre alla qualità, sono indispensabili tempo e concentrazione. Brera non ne aveva, ed è un peccato: scriveva ogni giorno, forsennatamente, di sport. Ed era tanto superiore agli altri, da farsi perdonare gli innumerevoli pronostici sbagliati. E da essere celebrato con stima e affetto tanto tempo dopo la sua scomparsa: oggi, 19 dicembre, sono passati 27 anni dall’incidente stradale in cui perse la vita, a Codogno, nel 1992.

 

 

L’OMERO DEL CALCIO, E NON SOLO

È stato definito l’Omero del nostro calcio. Ma era divino anche nel raccontare l’atletica. E aveva – giustamente, perentoriamente – affermato che un campione (un calciatore, un atleta, un ciclista…) merita di essere considerato tale e grande, quando si impone negli eventi attesi e importanti: non certo negli allenamenti, nelle partite amichevoli, in competizioni secondarie. Puntualmente così, ad esempio, fecero Pelè in tre tornei mondiali, Livio Berruti nelle Olimpiadi, Fausto Coppi al Tour de France e al Giro d’Italia, e anche nel campionato del mondo.

cesare@lamescolanza.com