Francesco Boccia, Ivan Cattaneo, Galeazzo Ciano, Rudolf Diesel, Luisa Ferida, Massimo Giletti, Costante Girardengo, Stephane Mallarmé, Bobby Solo, Walter Tobagi, Amerigo Vespucci
MORTI: Chuck Berry, Tamara de Lempicka, Erich Fromm, Ivan il Terribile, Laurence Stern, Umberto II di Savoia
INDISCREZIONI, NOMINE, CANDIDATURE / I BANCHIERI CI CREDONO
A dispetto del terremoto in atto sui listini, i banchieri italiani non mollano i loro istituti. E anzi rilanciano, nella convinzione che lo shock in atto sia – si spera – solo temporaneo.
Come emerge dalle comunicazioni degli internal dealing, l’ultimo in ordine di tempo è stato Luigi Lovaglio, ceo del Creval, che lunedì ha completato acquisti per complessivi 380mila euro (8 milioni di azioni). La mossa di Lovaglio segue quella del consigliere Massimiliano Scrocchi – uomo vicino all’azionista di riferimento della banca, il francese Denis Dumont – che nei giorni scorsi ha acquistato 1,4 milioni di azioni. Ancor più folta la “delegazione” in BancoBpm, che si è mossa in acquisto nei giorni scorsi. Si va dal consigliere, nonché futuro presidente, Massimo Tononi (3 milioni di azioni pari a 3,8 milioni di euro) al ceo Giuseppe Castagna (200mila azioni, 251mila euro); dal presidente uscente Carlo Fratta Pasini (70mila azioni, 89mila euro) al presidente del collegio sindacale Marcello Priori (50mila azioni, 63mila euro) fino ai consiglieri Giulio Pedrollo (510mila azioni, 673mila euro) e Fabio Ravanelli (107mila azioni, 168mila euro). Nel complesso, i vertici di Banco Bpm hanno comprato circa 4 milioni di azioni, per circa 5 milioni di euro in controvalore» [L.D., Il Sole].
OGGI VI DICO… LA POESIA
“Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.” (Goethe)
“Il sacro poeta deve esserecasto, i versi non è necessario che lo siano.” (Gaio Valerio Catullo)
“Tutti diventano poeti, anche se prima non erano predisposti verso le Muse, quando li tocca amore.” (Platone)
“La poesia è come l’acqua nelle profondità della terra. Il poeta è simile a un rabdomante, trova l’acqua anche nei luoghi più aridi e la fa zampillare.” (Alberto Moravia)
“La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!” (Massimo Troisi)
SORRISI, SMORFIE, LACRIME / LA FELICITÀ
All’università di Glasgow hanno esaminato otto milioni di libri e giornali per stabilire il grado di felicità di una nazione. Sotto esame Usa, Gran Bretagna, Germania e Italia.
È uscito fuori che la felicità degli italiani era alta ai primi dell’Ottocento e ai primi del Duemila, e dal 2007 il crollo [Gianni Mura, La Repubblica, prima dell’esplosione del Coronavirus].
ATTUALIZZANDO… LEOPARDI E MOZART
Nei giorni del virus i miei compagni sono Leopardi e Mozart, la poesia e la musica: sono importanti, per aiutarci ad affrontare il dramma del Coronavirus, non la pensate così anche voi? Sono stato molto superficiale, giorni fa, nel dedicare – qui – spazio prioritario all’ironia e al senso dell’umorismo, invece che alla poesia e alla musica: ho ricevuto alcune critiche, e me le sono meritate, tutte.
Anche perché, ben prima e indipendentemente dal virus, dalla poesia e dalla musica sono affascinato, conquistato: mi emoziono, mi commuovo.
SEMPRE CARO MI FU…
Sì, mi commuovo e vi propongo il primo esempio che mi luccica in mente… Quando un uomo gracile e malaticcio, Giacomo Leopardi, si trova di fronte alla spettacolare natura della sua campagna e (anziché sbadigliare o compiangersi o assopirsi) pensa e scrive che “sempre caro mi fu quest’ermo colle e questa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude…”, io mi commuovo, senza pudore. Anche perché penso quanto poco abbiamo fatto, per celebrare la sua grandezza: addirittura in un quiz televisivo ho sentito dire che Leopardi era un calciatore argentino. È questo il non senso della vita.
MOZART NELLA FOSSA COMUNE
Ugualmente mi commuovo se ascolto Mozart, prima per la profondità della sua musica, subito dopo al pensiero che la sua Salisburgo lo seppellì in una fossa comune come un povero miserabile, e due secoli dopo sfrutta il suo nome per commercializzare qualsiasi cosa, biscotti e cioccolata, monete e francobolli. Anche questo è il non senso della vita: bellezza e incomprensione, grandezza e ingratitudine.
COME D’AUTUNNO SUGLI ALBERI LE FOGLIE
E oggi? Di fronte al virus c’è chi ha ricordato Quasimodo: “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole, ed è subito sera”.
O Ungaretti: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Io, nella mia segregazione, mi rifugio in Dante, Leopardi, Alda Merini e ascolto Mozart, Beethoven, Bach, Paolo Conte,
Fabrizio De Andrè. E aspetto, serenamente, non so e forse non voglio dire cosa.