Simona Atzori, Fabio Capello, Raffaella Carrà, Paul Mc Cartney, Vincenzo Montella, Raymond Radiguet, Isabella Rossellini.
Morti il 18 giugno: Vincenzo Cardarelli, John Cheever, Giorgio Morandi, José Saramago.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO…RISERVATISSIME
Attrici italiane che non hanno profili social: Margherita Buy, Valeria Golino, Isabella Ragonese, Jasmine Trinca, Alba Rohrwacher.
OGGI VI DICO CHE… I SALUTI
“Salutarsi è una pena così dolce che ti direi addio fino a domani.” (William Shakespeare)
“Finiamo sempre col partire abbracciando la persona sbagliata.” (Andy Warhol)
“Preferisco piuttosto avere un cenno di saluto da un Americano, che una tabacchiera da un imperatore.”(Lord Byron)
“I toscani han l’abitudine di non salutare mai per primi nessuno, nemmeno in Paradiso. E questo, anche Dio lo sa. Vedrai che ti saluterà lui, per primo.” (Curzio Malaparte)
“L’umorismo è lo zucchero della vita. Ma quanta saccarina in commercio!” (Trilussa)
ATTUALIZZANDO… UN ABBRACCIO È PER TUTTI?
Sostengo che sarebbe opportuno evitare, salutando il prossimo, di mandare un abbraccio virtuale a tutti. Spero che questa moda insensata si esaurisca presto. Al momento, alla fine di qualsiasi missiva, non importa se l’interlocutore sia un parente, un amico vero, un amico finto, o un quasi sconosciuto: “un abbraccio” è d’obbligo. A volte rinforzato: “un abbraccio forte”, “un abbraccio grande”. Ma che roba è?
SALUTI FAMOSI. LA REGINA ELISABETTA
Prossimamente vi intratterrò sul triste, banale rito dei saluti: sto facendo una ricerca. Nell’attesa vi trasmetto alcuni gioielli che ho scoperto. Ad esempio, la regina Elisabetta (92 anni) saluta sempre con la mano, dalla macchina. Però si stanca e si è saputo che – nascosta all’interno dell’abitacolo – c’è una mano finta che ogni tanto prende il posto della sua…
MARILYN MONROE, INDIMENTICABILE
Il saluto di Marilyn Monroe è tuttora considerato insuperabile: metteva il petto in avanti, e il viso (quasi sempre di 3/4), con la bocca che si socchiudeva a cuore.
NAPOLEONE ALL’ELBA
E Napoleone? “Io parto, sono soddisfatto di voi, non me ne scorderò. E per la confidenza che ho in voi vi lascio la madre e la sorella”. Così salutava gli elbani il 26 febbraio 1815, giorno in cui lasciò l’isola D’Elba per tornare a inseguire i suoi sogni imperiali.
GARIBALDI E IL RE, A TEANO
Infine, il primo saluto fra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II. Il celebre incontro di Teano avvenne il 26 ottobre del 1860: così la storia risorgimentale si concluse, insieme con la spedizione dei Mille. Era una mattina autunnale umida: Garibaldi aveva la testa fasciata alla buona con un fazzoletto colorato… Si sentì suonare la marcia reale e gridare “Il re! Viene il re!”. Garibaldi si scoprì la testa gridando:
«Saluto il primo Re d’Italia! » Il re allungò la mano, i due uomini restarono con le mani unite per più di un minuto. « Come state, caro Garibaldi? » « Bene, Maestà, e Lei? »
« Benone.»