Anastacia, Anne Bancroft, Joe Bastianich, Paolo Crepet, Reinhold Messner, Alessandro Siani.
MORTI: Alfred de Vigny, Giorgione, Karl Popper.
POESIE / I CIPRESSI DI CARDUCCI
Davanti a San Guido – “I cipressi che a Bólgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar, quasi in corsa giganti giovinetti mi balzarono incontro e mi guardar.
Mi riconobbero, e— Ben torni omai — Bisbigliaron vèr’ me co ‘l capo chino — Perché non scendi ?…”
LA GIORNATA DEL PAZIENTE
È la Giornata mondiale della sicurezza del paziente. Ansa: «”Nessuno dovrebbe essere danneggiato mentre riceve assistenza sanitaria. Eppure, a livello globale, almeno 5 pazienti muoiono ogni minuto a causa di cure non sicure”. A dichiararlo è Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). […] Almeno 134 milioni di pazienti ogni anno sono vittime di eventi avversi che si verificano a causa della mancanza di sicurezza nelle prestazioni sanitarie e 2,6 milioni muoiono per questo, ma la maggior parte di questi decessi sono evitabili. In particolare, 4 pazienti su 10 sono danneggiati durante le cure primarie e ambulatoriali. Gli errori terapeutici da soli costano circa 42 miliardi di dollari all’anno, ma oltre a questi vi sono errori legati alla diagnosi, alla prescrizione di medicinali e alle procedure chirurgiche…».
PETRA / MA GENOVA DOV’ERA?
Ho visto la prima puntata di Petra, protagonista Paola Cortellesi, regia di Maria Sole Tognazzi. Delusione profonda! Brava Paola, bravina Maria Sole. Modesto il giallo, il colpevole è lampante troppo presto. Ma la sofferenza per me, adottato da Genova, è la totale assenza di una città tra le più belle del mondo – stretta tra mare, porto e colline, in mezzo, nel centro storico, i vicoli, i carrugi, celebrati da Fabrizio De Andrè. La mia adorata Genova è una città piena di colore e di luce! Che erroraccio, per Petra, raccontarla con un cielo che potrebbe essere di Chernobyl. Tutte le ambientazioni sembrano nordiche, i toni freddi girati in verdeblu snaturano la meravigliosa città. Assenza totale dei suoi colori, della sua luce, delle sue nuvole in corsa continua, per il vento di tramontana, nell’azzurro cielo. Non c’è una inflessione dialettale, mai! Si vedesse almeno una focaccia, cibo prelibato e inimitabile per ricchi e poveri, ogni tanto… Tutto è fosco, tetro, cupo. Perché girare a Genova, allora? Vai a Milano, a Torino, in Svezia, non è difficile trovare un ambiente grigio e – senza offesa per nessuno – malinconico e opprimente… Boh. Certe scelte non le capirò mai. Aspetto Petra alla seconda puntata, ma non mi aspetto miracoli, anzi. Ridatemi la mia Zena, belìn!
OGGI VI DICO… IL GIORNALE
“Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.” (Leo Longanesi)
“Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie.” (Umberto Eco)
“Oh! Le spie non servono al giorni nostri. La loro professione si è esaurita. I giornali fanno il loro lavoro.” (Oscar Wilde)
“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?” (Enzo Biagi)
“Che differenza c’è fra la letteratura e il giornalismo?. Oh, il giornalismo è illeggibile, e la letteratura non viene letta. Tutto qui.” (Oscar Wilde)
‘DOMANI’? IL GIORNALE DI IERI
“Domani mi è sembrato il giornale dell’altro ieri, titoli lunghi, argomenti abbastanza consueti, foto scialbe, grafica elegante e noiosetta. Ottimo 1 Euro di prezzo come una settimana di New York Times on line. Aspettiamo lo scatto. Caro ‘Domani’, incomincia a sorprenderci, nasci da Internet ma scendi in strada da oggi” (Fiorella Minervino, lettera ad Anteprima).
‘DOMANI’, UNA GRANDE DELUSIONE
(c.l) Non sono severo come Giorgio Dell’Arti, ma anch’io sono delusissimo da ‘Domani’, che aspettavo con grande curiosità.
Per molti seri motivi. Il primo è che De Benedetti avrebbe dovuto puntare su di me. Era indispensabile, infatti, trovare un pazzo, temerario e di cervello indipendente, per inventare una novità assoluta e imporla in edicola. Io ho quasi ottant’anni e non ho nulla da perdere. Non sono vanitoso: oltre a me, molti nomi. Eccone alcuni… Dell’Arti, l’innovatore, il numero uno (ma non avrebbe accettato, presumo: ipotesi mi). Massimo Fini, controcorrente e sempre geniale. Pierluigi Magnaschi, il più completo, su ogni argomento. Gian Antonio Stella, che dovrà pur arrendersi prima o poi all’indispensabilità di fare il direttore. Massimo Donelli, che sa tutto di tutti, in giornalismo.
Gigi Moncalvo, il più pazzo e ardito di tutti noi. E molti altri!
Non conosco Stefano Feltri, ma ho stima per come scrive e rispetto per la sua firma. Il problema è che lui studia da Ferruccio de Bortoli o da Paolo Mieli, per arrivare a dirigere, un giorno, il Corriere: ‘Domani’ è istituzionale e tradizionale, conservatore, non ha sangue ribelle o rivoluzionario, né Feltri ha una rivincita da cogliere al volo, il suo ‘Domani’ è un compitino magari ben fatto, ma senza appeal. Un argomento ogni pagina, con approccio noioso, privo di brio, di lampi e di guizzi. Il buon senso é dominante, prevedibile: ovvero il peggio, per un giornale neonato. Non può sfondare e non darà il minimo fastidio a La Repubblica, come CDB (giustamente) vorrebbe. Peccato.
A proposito: ho in mente uno strepitoso giornale per il web, perciò cerco un editore o un finanziatore che mi lasci osare l’inosabile. Con una certezza: peggio di ‘Domani’, dopodomani non potrò fare.