Valerio Aspromonte, Bernardo Bertolucci, David Cronenberg, Tonino Guerra, Franca Leosini, Jerry Lewis, Madame la Lafayette, Josef Mengele, Francois Sully Prudhomme.
MORTI: Attila, Carmelo Bene, Selma Lagerlöf, Giovanni Battista Pergolesi, Cesare Segre.
QUANDO JACOPETTI STAVA PER DIRIGERE “IL GIORNO”
Mauro della Porta Raffo ci ha regalato un altro prezioso ricordo della sua vita ricca di incontri e di episodi memorabili. Questa volta il protagonista è Gualtiero Jacopetti, un giornalista e regista famoso (“Mondo cane”, “Africa addio”) . Gualtiero (1919-2011) racconta che una volta gli appuntamenti si davano prestissimo, anche più spesso a Roma. “Davanti all’edicola di via Veneto, quella sempre aperta. Alle quattro e tre quarti del mattino per far vedere l’uno all’altro che non dormivano mai. Parlo di Enrico Mattei e di Edilio Rusconi”.
EDILIO RUSCONI VOLEVA ACQUISTARE IL GIORNO, DA MATTEI
“Erano i tempi nei quali il primo controllava attraverso l’Eni Il Giorno, che tirava di brutto ma soprattutto, politicamente ed economicamente, pesava altroché. E al secondo era venuta l’idea di comprarlo. Lo sapevo perché mi aveva detto che, nel caso, me lo avrebbe fatto dirigere. Un affare da molti e molti milioni di lire e per me una davvero notevole prospettiva. Passato qualche tempo, avevo però finito per non pensarci più”.
AL TELEFONO, ALL’ALBA, EDILIO
“Quand’ecco che – saranno state le cinque da poco passate di un mattino che a quel preciso momento sembrava dovesse cambiarmi la vita – suona il telefono di casa. Rispondo pensando a un errore, a qualcuno che ha sbagliato numero. Ma è Edilio. In gamba’, esordisce. “È fatta. L’ho comprato. Cinque miliardi!’. È allegro come una Pasqua. “Sono un botto’, istintivamente, replico. Dove li trovi?’ E il Rusca: “C’è tempo e li trovo i miliardi. Il problema è trovare i dieci milioni che servono praticamente subito per il notaio e le prime indifferibili spese!’”
MANCAVANO PERÒ, SUBITO, DIECI MILIONI!…
“Non se ne fece niente, poi. Ma quella fu la lezione di economia ad alto livello che i due – di certo, Mattei aveva lanciato il sasso per vedere dove si andava a finire – con Edilio in prima linea, mi dettero. I miliardi futuri non erano, non sarebbero stati un problema. I pochi milioni da usare subito, sì, perché non c’erano!’” Mauro ricorda una cena con Jacopetti In un ristorante a Milano. Verso l’estate. “Del 2007, direi. E chissà come Gualtiero Jacopetti era arrivato – tra una tirata di sigaro e l’altra, più che gustando il pesce che aveva ordinato – a raccontarmi quella storia che, lo vedevo, ancora, quarant’anni dopo, considerava significativa a rappresentare una luminosa stagione italiana che non c’era più”.
OGGI VI DICO… I GIORNALI
“C’è da avere più paura di tre giornali ostili che di mille baionette”.
(Napoleone Bonaparte)
“I giornali non sono fatti per diffondere ma per coprire le notizie”.
(Umberto Eco)
“Tutti i giornalisti sono, per via del loro mestiere, degli allarmisti; è il loro modo di rendersi interessanti”. (Arthur Schopenhauer)
“I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?” (Enzo Biagi)
“Non penso che tutti i rapporti dei servizi segreti siano scottanti. Alcuni giorni apprendo di più dal New York Times”. (John Fitzgerald Kennedy)
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