RICORRENZE. NATI IL 15 GIUGNO

Carlo Cattaneo, Courtney Cox, la Croce Rossa italiana, Sergio Endrigo, Demetra Hampton, Valerio Merola, Carlo Porta, Nicolas Poussin, Hugo Pratt, Alberto Sordi, Filippo Tortu, Paolo Uccello.
MORTI: Ella Fitzgerald, Giulio Giorello, James Hunt, Fausto Papetti, Franco Zeffirelli.

HOMO SINE PECUNIA, IMAGO MORTIS

Quando il cardinale Giuseppe Siri mi disse che un uomo senza denaro è l’immagine della morte… Prima di tutto, però, desidero dirvi che è molto imbarazzante dimenticare i nomi di amici cari. Ne ho fatto l’elenco alcuni giorni fa, a proposito del rimpianto che si prova, quando riflettiamo sul fatto di non aver frequentato più a lungo (così ci sarebbe piaciuto!) personaggi speciali, di alto valore e rare qualità.

SIRI E BONELLI

Ebbene, ho dimenticato due nomi, tutti e due riferibili alla mia adorata città adottiva, Genova. Tutti e due, purtroppo, sono defunti, ma appartengono ai miei ricordi più cari. Il primo è Gianni Bonelli (Campo Ligure 1930-Genova 24 luglio 2019), negli anni settanta e ottanta il potentissimo segretario regionale della democrazia cristiana. Era il braccio destro di Paolo Emilio Taviani (Genova, 6 novembre 1912-Roma, 18 giugno 2001), uno dei ministri democristiani più importanti e apprezzabili e non a caso Bonelli ne curò l’organizzazione dell’elettorato dc in Liguria. Nella vita privata Gianni era un uomo sensibile, colto e ironico. Lo chiamavo “il gatto” per la sua astuzia è la mente agile. Quando Ciriaco De Mita diventò il leader del suo partito a livello nazionale, dopo un po’ Bonelli mi confidò: “Non solo fa tutto di testa sua, decide tutto lui, senza rispetto per nessuno… No! Ti attacca anche dei pipponi, subito dopo, perché vuole convincerti di avere sempre ragione lui…”

SIRI, QUATTRO VOLTE PAPABILE

L’altra dimenticanza riguarda Giuseppe Siri, lo straordinario arcivescovo genovese, che entrò in conclave quattro volte (quattro!) papa, e quattro volte ne uscì restando cardinale. Per il suo caratteraccio, mal tollerato dagli altri prelati. Una volta, parlando dei miei problemi economici come editore di un giornale, annuì: “Homo sine pecunia, imago mortis”. Non era la frase più adatta sulla bocca di un sacerdote. Ma diventammo amici proprio perché in questo ci assomigliavamo: dicevamo ciò che pensavamo, senza preoccuparci del giudizio di chi ascoltava.

OGGI VI DICO… LE DIMENTICANZE

“Io non parlo di vendette né di perdoni; la dimenticanza è l’unica vendetta e l’unico perdono”. (Jorge Luis Borges)

“Nulla viene dimenticato più lentamente di un’offesa e nulla viene dimenticato più velocemente di un favore”. (Martin Luther King)

“Anche se la felicità ti dimentica un po’, tu non dimenticarla mai del tutto.” (Jacques Prévert)

“Niente di ciò che abbiamo posseduto nella mente una volta può andare completamente perduto.” (Sigmund Freud)

“La vita sarebbe impossibile se ricordassimo ogni cosa. Tutto sta a scegliere quello che si deve dimenticare”. (Maurice Martin du Gard)





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