Manuel Agnelli, Carlo Conti, Luciano Ligabue, Alfonso Pecoraro Scanio, Carlo Vanzina, Ela Weber
INDISCREZIONI E CANDIDATURE/ MASCHERINE BY CINA
La Cina produce adesso ogni giorno 1,66 milioni di mascherine del tipo N95 (le migliori), cioè cinque volte di più rispetto all’inizio di febbraio. Dalle fabbriche ogni giorno escono 110 milioni di mascherine di tutte le qualità, cioè il doppio rispetto all’inizio di febbraio. L’Iran, che aveva inviato un milione di mascherine in Cina all’inizio di febbraio, in piena emergenza, esaurendo il proprio stock, ora, a sua volta in difficoltà perchè colpito dalla pandemia, ne ha ricevute 250 mila da Pechino a fine febbraio.Pechino cerca ora di recuperare la propria immagine distribuendo materiale di protezione contro il virus in tutto il mondo accompagnato dai kit per i test. Jack Ma, il fondatore di Alibaba, ha annunciato una donazione di un milione di mascherine al Giappone e all’Iran, in difficoltà. La stampa cinese ha registrato la distribuzione, a fine febbraio, di mascherine gratuite per la strada a Nagaya, in Giappone, da parte di studenti cinesi presenti nel Paese nipponico per uno scambio universitario [Scarane, ItaliaOggi]
OGGI VI DICO… LA SEGREGAZIONE
“L’unico modo di fuggire alla condizione di prigioniero è capire com’è fatta la prigione.” (Italo Clavino)
“È una bella prigione, il mondo.” (William Shakespare)
“Io dico che queste mura sono strane: prima le odi, poi ci fai l’abitudine, e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato. È la tua vita che vogliono, ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno.” (Morgan Freeman)
“Non c’è libertà a questo mondo; solamente gabbie dorate.” (Aldous Huxley)
“Noi uomini viviamo come in una specie di prigione, e non possiamo liberarcene da noi medesimi, e tanto meno svignarcela.” (Socrate)
SORRISI, SMORFIE E LACRIME / LE FIGURINE
Riccardo Rossi ad Alessandro Ferrucci, il Fatto: chiuso in casa per il coronavirus, sta mettendo a posto i vecchi album di figurine. “Ho scoperto un problema: ho due buchi sulla raccolta delle Olimpiadi di Montréal 1976.” Lanciamo un appello.
«Sì! Cerco quelle di Mario Aldo Montano e Michele Maffei, sono le numero 197 e 198».
ATTUALIZZANDO… CHIUSI IN CASA
Tra le cose da fare stando chiusi in casa, leggere il “Viaggio intorno alla mia stanza” di Xavier de Maistre, colpevole di essersi fatto coinvolgere in un duello e condannato nel 1790 a star chiuso per 42 giorni nella sua cameretta di Alessandria. Uno spazio che permetteva di camminate per soli 36 passi. «Racconta la sua poltrona e il suo letto, in bella prospettiva e con tende illuminate dal primo raggio di sole. Quando gli va, avanza senza staccare le chiappe dalla poltrona, trascinandola qua e là. Proprio solo e derelitto non è, vive con la cagnolina Rosine e può contare sul servo Joannetti. Ogni quadro, ogni oggetto, ogni fiore seccato gli ricorda qualche sciocchezza. Con spirito: di tutti i dipinti, le signore in visita preferivano lo specchio incorniciato» [Mancuso, Foglio].
Altri esercizi possibili durante la reclusione, quelli suggeriti in tempi non sospetti da Roger-Pol Droit, filosofo e accademico francese nel suo libro-manuale 101 esperienze di filosofia quotidiana (Blackie Edizioni): chiamarsi a voce alta da soli, sbucciare una mela mentalmente, cercare un alimento blu, bere un bicchiere d’acqua mentre si fa pipì, provare tanti abiti, passeggiare in un bosco immaginario, togliere l’audio alla televisione, riordinare dopo una festa, tessere le lodi di Babbo Natale
[Massi, Messaggero].
Il lavoro da casa, o telelavoro, o lavoro agile, o smart working era comunque già aumentato nel 2019, +20% sul 2018, 570mila lavoratori coinvolti (dati dell’Osservatorio della School of management del Politecnico di Milano) [Casadei-Melis, Il Sole].
L’Arcivescovo di Milano… – Lei è qui da solo in Arcivescovado, nel palazzo chiuso, con la mascherina sul volto e alcuni collaboratori in quarantena perché positivi al virus. «Sono giornate strane, tutti gli appuntamenti pubblici sono stati cancellati, ho più tempo libero di quanto ne abbia mai avuto.
Medito e prego per la città».
– Molti dicono che la natura si sta ribellando a un mondo che corre troppo. Chi ha fede pensa sia Dio ad aver mandato questo flagello.
«Della natura non so niente. Ma dico che non è Dio a mandare le disgrazie»
[Mario Delpini, arcivescovo di Milano, a Zita Dazzi, la Repubblica]