Ottant’anni fa. Mercoledì 15 marzo 1939. Nottetempo, a Berlino, Adolf Hitler comunica al presidente cecoslovacco Emil Hácha, appositamente convocato presso la Cancelleria del Reich, l’imminente occupazione della Cecoslovacchia (cioè di Boemia e Moravia, poiché la Slovacchia si è dichiarata indipendente il giorno precedente) da parte delle truppe tedesche già presenti ai confini, offrendogli la possibilità di scegliere tra un’occupazione mite, in caso di immediata capitolazione cecoslovacca, e un’occupazione violenta, in caso di resistenza: colto da malore alla prospettiva di possibili bombardamenti aerei su Praga, appena ripresosi Hácha contatta i vertici militari cecoslovacchi dando ordine di capitolare. Poco dopo, le truppe tedesche occupano il Paese, in aperta violazione degli accordi stipulati a Monaco di Baviera il 30 settembre precedente.
UNA INDISCREZIONE AL GIORNO… IL TRONO DI SPADE
Per girare l’ultima stagione del Trono di Spade (in onda su Sky Atlantic dal 14 aprile) ci sono voluti dieci mesi. Per la battaglia tra l’esercito dei vivi e quello dei morti, attori e troupe hanno lavorato per 55 notti di fila nell’Irlanda del Nord, tra gennaio e febbraio, con temperature sotto lo zero. Per le riprese dell’ultimo episodio, sul set erano ammessi solo tecnici e operatori con un badge speciale. In un solo giorno, il trailer dell’ottava stagione è stato visto 81 milioni di volte [Tammaro, La Stampa].
L’ARTICOLO DEL GIORNO… LA SANTARELLI E IL FIGLIO
L’intervento della psicologa è stato importante? «A me è servita per avere il giusto comportamento con mio figlio, nella comunicazione, nel controllo dei momenti più critici come la perdita di capelli, la rabbia: i bambini sono tutti molto arrabbiati, sa? A 4, 5 anni non capiscono ancora, la prendono quasi come un gioco. Ma a 10, per quanto la vita che facciamo sia la più bella e normale possibile, è comunque la vita di un bambino malato, e non posso negare che sia arrabbiato». Come lo manifesta? «A volte mi dice che palle! I capelli che cadono, andare in ospedale per la chemio. Io mi ritengo fortunata, ma è difficile spiegare la fortuna che abbiamo avuto a un bambino di 10 anni. Lo capirà quando sarà grande». Non è facile capirla neanche per gli adulti. «Lo so. Molti mi prendono per pazza, non capiscono da dove arrivi la mia positività. Ma dietro di me ci sono mamme che, in silenzio – perché non sono famose e non possono dare voce a quello che stanno vivendo – affrontano cose che io avevo visto solo nei film o nelle peggiori puntate di E.R.» [Elena Santarelli, il cui figlio Giacomo ha un tumore cerebrale, a Fiamma Sanò, Il Messaggero].
OGGI VI DICO CHE… LA SPERANZA
“La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.” (Sant’Agostino)
“L’uomo vuole sempre sperare. Anche quando è convinto di essere disperato.” (Alberto Moravia)
“E ciò nonostante, credo che dentro questo buio troverò una via d’uscita…” (Alda Merini)
“Soffre più chi spera sempre o chi non sperò mai in nulla?” (Pablo Neruda)
“La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena.” (Francis Bacon)
ATTUALIZZANDO… JUVE E ROMA, MESSAGGI DI SPERANZA
Il trionfo della Juventus (e la probabile cessione della Roma) esaltano e fanno sperare i tifosi nel mondo del calcio. Dai due club arrivano messaggi filosofici, umanamente importanti per tutti, al di là del mondo del calcio.
JUVE, È POSSIBILE ANCHE L’IMPOSSIBILE
Dalla Juventus il messaggio è nitido: si possono realizzare anche le imprese “impossibili”, a patto di avere determinazione e fiducia nelle proprie qualità. La Juve, nella popolarissima competizione della Champions League, è riuscita contro l’Atletico Madrid, a rimontare lo svantaggio 0-2 – che appariva irrimediabile – e a imporsi 3-0, eliminando gli avversari. Tutti bravissimi, ma più di tutti Cristiano Ronaldo, che ha firmato i tre gol; Federico Bernardeschi, il giovane talento italiano che ha giocato come un campionissimo; e l’allenatore Max Allegri, che non ha sbagliato una mossa. Juventini e anti-juventini festeggiano, per una volta (spero) in sintonia. Si tratta, per chi ama lo sport, di un successo storico.
ROMA, FORSE È LA VOLTA BUONA
Ed eccomi alla Roma. Di solito, qui, esprimo opinioni, non annuncio notizie e non riferisco indiscrezioni. Ma questa volta cedo alla tentazione, perché la soffiata mi arriva da una fonte che non mi ha mai tradito. Esistono trattative in corso tra un gruppo arabo e James Pallotta, l’attuale proprietario, per l’acquisizione del club giallorosso. I tifosi romanisti, in maggioranza, non hanno mai gradito la presidenza di Pallotta, residente negli Stati Uniti, e interessato esclusivamente alla costruzione del nuovo stadio. E gli arabi acquisterebbero tutto, anche i diritti e la proprietà dello stadio.
SPES, ULTIMA DEA
In questo caso, il messaggio filosofico è un altro: bisogna sempre sperare, la speranza è l’ultima dea, l’ultima a morire. E qualche volta si realizza. Gli arabi sarebbero decisi a investire molto. E i tifosi romanisti sognano, ormai da lustri, una squadra in grado di competere con la Juve.