“C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino e consiste nel togliergli la voglia di votare. ” (Robert Sabatier, scrittore francese)
“Odio perdere più di quanto ami vincere.” (Dal film L’arte di vincere)
“Avete mai la sensazione che l’unica ragione per cui indiciamo le elezioni è quella di scoprire se i sondaggi avessero ragione?” (Robert Orben, scrittore americano)
“A vincere senza pericolo, si trionfa senza gloria.” (Pierre Corneille, drammaturgo francese)
ATTUALIZZANDO… BEPPE GRILLO RESTA AL CENTRO
Beppe Grillo tornerà ad essere il leader molto temuto dal resto delle forze politiche che compongono il cosiddetto Sistema. Ieri, alcuni amici affettuosi mi hanno interpellato – vivacemente – per dirmi: “Ma come hai fatto, nel Saliscendi, a indicare Beppe Grillo “su”, quando tutti lo considerano nettamente sconfitto?” “Saliscendi” è una rubrica che curo su La Verità, ogni martedì.
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M5S NON HA PERSO
Ribadisco la mia opinione e mi spiego, con la speranza di non essere valutato (almeno da chi mi conosce e mi segue), come un tenero portavoce dei grillini. Guardo la realtà e infine esprimerò un dubbio, risaputo, di fondo. Andiamo per ordine: in primo luogo il Movimento 5 Stelle non ha perso: la sconfitta, annunciata trionfalmente dai grandi giornali, è solo apparente. In gran parte dei luoghi dove si è tenuta la consultazione elettorale, i suoi voti sono aumentati: a volte raddoppiati, triplicati.
ECCO LE INDICAZIONI ELETTORALI
Le indicazioni elettorali sono tre: 1. trionfo diffuso delle liste civiche; 2. netto calo di voti del Pd; 3. affermazione del centrodestra là dove si è presentato unito. Grillo ha pagato l’intransigente linea – unica in tutto il mondo politico – di non allearsi con nessuno, di correre da solo, senza cercare coalizioni: senza nascondersi nelle liste civiche dietro i simboli più diversi.
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LA DIVERSITÀ SI PAGA
Grillo ha vistosamente perduto a Palermo, Parma e perfino a Genova, la sua città, per l’intransigenza nella scelta dei candidati. Questa è la diversità del movimento, che lo penalizza nelle elezioni amministrative e lo premia in quelle politiche.
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E GLI ITALIANI CHE NON VOTANO?
Aggiungo che quasi un italiano su due non vota. È un segno evidente di sfiducia, di malcontento e anche di disprezzo verso la classe politica. A mio parere, alle politiche, solo M5S ha qualche possibilità di recuperare, parzialmente, quei voti, potenziali, legati alla protesta. Insomma, Grillo terrà le posizioni anche se gli altri partiti faranno una legge elettorale “contro” Beppe.
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QUEL DUBBIO DI FONDO
Ed eccoci al dubbio – ben conosciuto e discusso da tempo – di fondo. Ce la farà M5S, pur essendo al momento il primo partito, ad arrivare al governo, se continuerà a disdegnare qualsiasi alleanza?
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14/06/2017