L’arbitro è un po’ magistrato e un po’ sacerdote. (Gianni Brera)
La nostra professione è crudele perché possiamo prendere 199 decisioni giuste ma poi il primo sbaglio può essere fatale. (Viktor Kassai)
Ci sono arbitri che preferiscono non sapere niente della partita. È un errore colossale. Io entravo in campo cercando di avere il massimo delle informazioni possibili sui protagonisti. (Pierluigi Collina)
ATTUALIZZANDO… MATTARELLA, L’UPUPA E TRAVAGLIO
Ieri ci siamo già occupati dello strano caso di Sergio Mattarella che avrebbe confidato a Eugenio Scalfari la sua decisione di votare sì al referendum sulle riforme costituzionali. Un caso grave, da chiarire: il ruolo del Presidente della Repubblica dovrebbe essere assolutamente super partes, garante di imparzialità verso i cittadini. Così non è stato, se Scalfari non smentisce la sua articolessa. Nessuna smentita, bensì una dichiarazione sibillina è arrivata dal portavoce del Quirinale. Marco Travaglio (leggetelo), direttore del “Fatto”, vira sul sarcasmo: responsabile probabilmente del misfatto è un’upupa, citata da Scalfari in un suo precedente incontro con un altro presidente della Repubblica, Napolitano. L’Italia sembra l’eterna patria della commedia, difficile prenderla sul serio. Da rilevare che nessuno, tra i grandi giornali, si è occupato dell’incidente. Chissà se Scalfari, domenica o prima ancora, vorrà puntualizzare.
E GLI ARBITRI DI CALCIO?
Qui parlo come tifoso del Genoa, con qualche riflessione, da giornalista, sul chiasso mediatico che si solleva se e solo quando vittime degli errori degli arbitri sono le squadre più ricche e importanti. Succede che il Genoa gioca due partite, contro Pescara ed Empoli, in nove addirittura e poi in dieci, a causa di tre discutibili espulsioni. Nelle stesse due partite, come sobriamente ammesso dalla Gazzetta dello Sport, al mio Grifo non vengono concessi due rigori. Due partite pareggiate che, senza errori, quasi certamente sarebbero state vinte dal Genoa: quattro punti in classifica in meno. Il Genoa, considerando che ha giocato una partita in meno, quella con la Fiorentina rinviata per la pioggia (i rossoblu stavano prendendo a pallonate la squadra Toscana), poteva essere ai vertici della classifica, come la Juve o appena sotto.
Succede poi che alla Juventus, nella partita col Milan, è stato negato un gol valido. Apriti cielo! Le polemiche, le proteste sui giornali e in tivù non finiscono più… Un frastuono di esagerazioni. Per il Genoa, invece, indifferenza e silenzio. Non solo al Quirinale, ma anche gli arbitri e i giornali fanno fatica ad essere super partes.
AUDIENCE. È GIUSTO CHE SIA INAPPELLABILE?
Gli ascolti puniscono il programma firmato da Walter Veltroni, le critiche sono feroci e le contestazioni, in salsa politica, si sprecano. E rispunta l’eterno problema: è giusto che l’audience determini il destino dei programmi televisivi? Non so. Dico due cose; la prima é che l’audience è accettata da tutti i giocatori, come arbitro. La seconda: essendo eclettico anch’io, l’eclettismo di Veltroni (e di tutti) mi piace. Un ultimo sussurro: mi auguro che Veltroni non goda di favoritismi, per il nome che porta.
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L’APPENDINO FOR PRESIDENT?
Dicono che Chiara Appendino potrebbe soffiare a Luigi Di Maio il posto di candidato premier nelle file del Movimento Cinque Stelle. Forse è prematuro parlarne. Certo che la decisione sarà presa da Beppe Grillo, che è poi l’unico giudice inappellabile (nel suo territorio), rimasto in questo nostro rissoso e tormentato Paese.
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25.10.2016