OGGI VI DICO CHE… SENZA RESPIRO, OK?

“La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro”. (Maya Angelou)

ATTUALIZZANDO… CESARETTO NE FA 74

buon compleanno 300La simpatica Maya, poetessa americana, se ne intendeva: se ne è andata nel 2014, a 86 anni. Domani ne compio 74, confesso che mai avrei pensato di arrivarci, ho sempre tormentato amici e parenti, fin da quando ero solo adolescente, che sarei passato al mondo dei più in breve tempo. Invece, ancora ci sono – ed è l’età in cui si congedò mio padre. Non so se vengono anche a voi, ogni tanto, questi pensierucci in parte ameni, in parte filosofici. Più volte ho scritto che mi accompagna da sempre, invisibile e presente, la Sparviera: così la definisco, non voglio scriverne il nome qui, mi sono ispirato al titolo di un romanzo di una grande scrittrice italiana, Gianna Manzini. Per darvi l’idea dei miei pessimistici presentimenti, lessi questo avvincente libro quando uscì, nel 1956: avevo 14 anni, frequentavo il quarto ginnasio. Ricordi un po’ ridicoli, visto che da allora di anni ne sono passati 60 e la Sparviera spesso mi ha fatto sentire il suo affettuoso sbatter di ali, ma finora non mi ha mai portato via con sé: perciò amici e parenti, giustamente, mi sbeffeggiano (e io rispondo: ride bene chi ride ultimo). A proposito di lagne, indubbiamente io sono lagnoso e vi chiedo scusa, ho scoperto un magnifico verbo, di origine siciliana, utilizzato da Leonardo Sciascia nelle prime pagine de “Il giorno della civetta”. Lastimare. Significa lagnarsi, compiangersi, recriminare con lamenti.
Non voglio lastimare, oggi. Torniamo alla temeraria Maya Angelou, temeraria perché suggeriva di vivere senza respiro, ovvero il modo migliore per frantumare il cuore. Quante volte sono rimasto senza respiro? Maya, è questo che mi ha aiutato a vivere a lungo? Le nevi del Monte Bianco. Le cascate del Niagara. L’orgasmo sincero di una donna amata. Le prime volte che leggevo la mia firma sui giornali. I vagiti dei figli e i loro scherzi (fino all’asilo, da quel giorno in poi la vita corrompe l’incanto e l’innocenza dei bambini). Una scala reale a poker. Un 9 battuto allegramente al tavolo di chemin. L’intuizione malinconica che mio padre, mia madre o un amico caro stavano per esser ghermiti dalla Sparviera (che loro neanche l’hanno intuito, o fingono di non saperlo). Il sapore dello champagne che mi ha portato sempre fortuna, il Veuve Clicquot Rosé, o un grande Amarone, o la dolcezza del Sauternes, un vino da dessert, ma non avevo la pazienza di aspettare e lo bevevo per pasteggiare, alla faccia di qualsiasi enologo. Le commoventi immagini dei versi di Dante, l’inquietudine che mi provocavano i romanzi di Dostoevsky. L’esaltazione che mi dava Maria Callas, in particolare nella sua Carmen… Potrei continuare a lungo, molto a lungo. Escludendo droghe e altre perversioni, non mi sono fatto mancare niente.
Ma ora? Da tempo è cominciata la stagione del bilanci. E qui mi fermo, per frenare dolore delusioni e malinconia.

I CONSIGLI DI DUE LONGEVI GEMELLI

gemelliDomani, nella mia stessa data, è il compleanno di due gemelli longevi, Paulus e Pieter Langerock: sono belgi, festeggeranno 103 anni nella casa di riposo Ter Venne di Sint-Martens-Latem. Con una bottiglia di buon vino rosso, un Bordeaux. I due fratelli non si sono mai sposati – entrambi disapprovavano le compagne dell’altro – e hanno vissuto gran parte della loro vita insieme, portando avanti carriere da magistrati, molto apprezzabili. Ed ecco i loro consigli, per vivere bene e molto a lungo: 1. Mangiare con moderazione. 2. Bere un bicchiere di buon vino ogni giorno. 3. Evitare di rincorrere le donne. Temo che non arriverò alla loro età: raramente a tavola mi sono comportato con moderazione, adoro il buon vino, ma un bicchiere non mi è mai bastato; quanto alle donne, direi che non ne ho mai rincorso una, qualche volta sono stato rincorso, il risultato non cambia.
Aggiungo che Paulus e Pieter non hanno il record di longevità, stabilito dagli americani Glen e Dale Moyer (il primo morto nel 2001, il secondo nel 2004 a 109 anni), i gemelli consacrati nel Guinnes dei primati. I fratelli belgi riusciranno a vivere ancora due anni, per eguagliare il record? Scaramanticamente dicono che non gli interessa, e ricordano con ironia che quando avevano 85 anni i medici dicevano che non avrebbero mai raggiunto i 100.

IN CONCLUSIONE, ISPIRATO DA FIAMMETTA JORI

fiammetta_joriMi fermo qui, sono superstizioso: se vado avanti, magari per chiudermi la bocca mi piomba addosso la mia amica Sparvierona. Ah Sparvierò, lasciami n’anticchia di tempo ancora: tanto per accogliere nuovi nipotini e provare una buona volta ad essere un buon nonno, tanto da vedere Alice, la mia ultima figlia, laurearsi in medicina (ma non poteva scegliere una facoltà più semplice e breve?). Domani compie gli anni anche Fiammetta Jori, il mio premio Nobel personale per la poesia. Mi ha scritto: “Sono sempre e solo un povero poeta, non dimenticarlo… Volare in terra, questa terra, è così difficile!… L’impotenza di fronte al destino, forse, è la sola immensa ragione del fascino struggente della vita”. Hai capito, Sparvierona cara? Anche se mi hai dato brutti segnali qualche giorno fa e Fiammetta è tanto depressa, lasciaci godere ancora un po’ di questo “fascino struggente”.

cesare@lamescolanza.com
07.07.2016