“Il sole, la luna e le stelle sarebbero scomparse da tempo… se fossero state alla portata delle mani predatorie degli uomini.” (Havelock Ellis)
“La modernità ha fallito. Bisogna costruire un nuovo umanesimo altrimenti il pianeta non si salva.” (Albert Einstein)
“La lotta per salvare l’ambiente globale è molto più difficile che la lotta per sconfiggere Hitler, perché questa volta la guerra è con noi stessi. Noi siamo il nostro nemico, così come abbiamo solo noi stessi come alleato.” (Al Gore)
“Credo che avere la terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare.” (Andy Warhol)
ATTUALIZZANDO… PENSIERI PASQUA/ FIORI E BOSCHI
Fiori e boschi!
C’è sempre
una via Gluck
da salvare
La resurrezione che vorrei per il futuro, a cominciare da questa Pasqua, è il rispetto per l’ambiente: meno costruzioni selvagge e più alberi e boschi, più prati, più mare pulito. E dai! Fatemi felice alla vigilia di Pasqua, lasciatemi sperare, confidare laicamente nella resurrezione che vorrei, quella dell’amore per la natura.
MENO CATRAME, MENO CEMENTO
Più fiori, meno cemento! Rose gigli tulipani garofani narcisi violette calle margherite mimose buganvillee; e meno catrame. Non è una cultura ammirevole da diffondere, una virtuosa condizione dell’anima? Quando avevo vent’anni, da Praia a Mare fino a Reggio Calabria la costa era incontaminata: decine e decine di chilometri di spiaggia e mare, senza neanche una casa.
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ADRIANO CELENTANO, RINO GAETANO…
Ma insomma, voi la conoscete quella meravigliosa canzone di Rino Gaetano, “Fabbricando case”? È – ingiustamente – poco conosciuta. Cercatela, commuovetevi! Scritta e musicata quarant’anni fa, vitale e suggestiva ancora adesso, e di più. Non ha (forse) l’armonia e la suggestione de “il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano, ma c’è una visionaria malinconia che ti pugnala al cuore.
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DATEMI CORAGGIO. HO UN AMICO CHE…
Seguitemi dunque e datemi coraggio: ho un amico, costruttore da sempre, più vicino ai novanta che agli ottant’anni. E sogna, con vigore invidiabile, probabilmente convinto di essere immortale, di edificare un’isola felice vicino Roma. Ci vorrebbero, per riuscirvi, almeno dieci anni. È pieno di sincere e buone intenzioni. Il suo progetto è colto e raffinato, ma non oso pensare cosa sarà, come e quando sarà finito, da chissà chi.
VORREI DIRGLI: AMICO MIO…
Datemi il coraggio di dirgli: amico mio carissimo, ti basterebbe un anno, un anno solo, per metter su un fazzoletto di terra e realizzare un lembo da paradiso, le siepi, un laghetto, un pezzo di bosco, una riserva per fagiani e cinghiali, panchine, una piscina, giochi per bambini, una pista ciclabile, e dovunque alberi e fiori, magnolie e mandorli, ulivi, nespoli e rose, tante rose. Tra un anno potremmo andare in quel paradiso terrestre creato da te, e concederci una passeggiata lì, sorridendo a mamme e bambini. Che te ne fai dei soldi che hai accumulato, se non li metti al servizio della comunità? E davvero non riesci a prevedere che i politici e gli speculatori, i corruttori e i corruttibili devasteranno il tuo progetto di una piccola città nuova e felice, ideale, utopistica? Quando le forze che ancor oggi straordinariamente ti sorreggono non ci saranno più?
QUANTE VIA GLUCK DA SALVARE
Mah! Temo che il sogno resterà un sogno, non avrò la forza di dirgli niente di tutto questo, al mio amico. “Fabbricando case” la sensibilità si assopisce e svanisce. Eppure, se ci guardiamo intorno, ce ne sono ancora tante, di via Gluck da salvare.
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ARRIVEDERCI A MERCOLEDÌ
Buona Pasqua, il mio diario si interrompe qui: ci rivediamo mercoledì. Su “La Verità” ci sono ogni giorno.
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14/04/2017