OGGI VI DICO CHE… IL RANCORE

“Gli uomini, se qualcuno gli fa un brutto tiro, lo scrivono nel marmo; ma se qualcuno gli fa un favore, lo scrivono sulla sabbia”.

Thomas Moore, poeta.

“Trattenere il rancore è come bere il veleno e sperare che l’altro muoia”.
(Anonimo)

“Si ha un solo motivo per provare rancore verso una persona e se ne hanno mille per amarla, eppure quante volte vince il rancore!”

Fabrizio Caramagna, scrittore di aforismi.

“Trattenere la rabbia, il rancore e le offese ti provoca solo muscoli tesi, un mal di testa e una mascella dolente causata dal digrignare dei denti. Il perdono ti restituisce la risata e la leggerezza nella tua vita”.
Joan Lunden, giornalista americana.


ATTUALIZZANDO… IN POLITICA È UN GUSTOSO CONTORNO

Il rancore è assai poco influente nelle lotte tra i protagonisti della politica. Si parla molto in questi giorni di rancori, gelosie, risentimenti personali tra alcuni personaggi potenti… Per me, se non é gossip, è qualcosa che molto gli assomiglia. Diciamo, un gustoso contorno per il piatto centrale: le patatine servite a fianco di una buona bistecca.
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IN BALLO C’È SOLO IL POTERE

matteo salviniIntriganti retroscena, battute piacevoli… ma il piatto cruciale è un altro: la presa e la difesa del potere. Matteo Salvini fa fuori Umberto Bossi (di cui era allievo prediletto) perché dev’essere chiaro che il dominio nella Lega è suo, non c’é più spazio per chi ne fu il fondatore. E Bossi grida al tradimento non perché é risentito per l’ingratitudine, ma perché gli é stato tolto lo scettro, perfino simbolico e onorario.


TRA RENZI E D’ALEMA RANCORE NON È…

Matteo Renzi ha tentato di rottamare Massimo D’ Alema (e tanti altri) non per rancori, ma perché voleva essere dittatore incontrastato nel Pd. E D’Alema gli sta sferrando una guerra – dichiarata – senza tregua, non solo perché Renzi gli ha negato il posto in Europa, ma perché (insieme con tanti altri, rottamati e no) vuole cancellarlo dalla scena politica…

 


AI MIEI TEMPI, CRAXI E MANCINI…

Ai miei tempi, scusate l’espressione, fui testimone – essendo amico di tutti e due – della lunga  guerra tra Bettino Craxi e Giacomo Mancini. Era stato Mancini a favorire la sua ascesa alla segreteria, ma Bettino non poteva sopportare che si dicesse e pensasse che fosse teleguidato dal vecchio leader (che a sua volta, investendo Craxi, aveva liquidato il vecchio rivale Francesco De Martino). E Mancini non era certo avvelenato per l’ingratitudine (sentimento che in politica non esiste), ma perché Bettino gli sbarrava dovunque la strada.


CLEOPATRA DA CESARE AD ANTONIO

Si potrebbe risalire nei secoli, il punto cruciale è sempre lo stesso: il potere, il potere, il potere. Nient’altro che il potere! Si potrebbero citare mille personaggi, mille episodi. Ricordate le leggendarie vicende amorose di Cleopatra, Cesare e Antonio? Cleopatra sedusse prima Cesare, poi Antonio, infine ci provò anche – inutilmente – con Ottaviano. Ma davvero credete che si trattò di intrighi d’amore, sensualità ed erotismo? Quello é gossip, gustoso contorno: le patatine nel piatto della bistecca. E la bistecca é sempre la conquista e poi il mantenimento del potere. Esattamente ciò che accese i sensi di Cesare, di Cleopatra e di Antonio. Mentre Ottaviano, forse anche perché riuscì a eludere gli approcci di Cleopatra, fu il vincitore definitivo.

cesare@lamescolanza.com
22.09.2017