OGGI VI DICO CHE… IL PESSIMISMO

“Il pessimista è uno che se può scegliere fra due mali li prende entrambi.”
(Oscar Wilde)
“Prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ne ho. Vanno bene lo stesso due messaggi negativi?”
(Woody Allen)
“Sono ottimista sul futuro del pessimismo.”
(Jean Rostand, biologo, filosofo e aforista francese)

ATTUALIZZANDO… DUE LETTERE MI CONTESTANO

Sentimenti di pessimismo sono giustificati da ciò che succede ogni giorno nel mondo. Questo mi sembra e questo ho scritto molte volte, anche in questo diario. Tuttavia nell’ultima settimana ho ricevuto due lunghe lettere, che mi hanno colpito e turbato: lunghe, appassionate, ricche di sentimenti e di argomenti, anche severe, infine positive, costruttive. Due donne, una insegnante di liceo e una nonna, una casalinga che mi segue da tanto tempo. Tutte e due non vogliono che io pubblichi le lettere, e del resto sarebbe impossibile, tanto sono lunghe e articolate. Ma il cuore del problema è semplice, sintetizzabile in due domande. La prima: perché sono tanto pessimista da definirmi, spesso, pessimista globale? La seconda: è giusto vivere con addosso, comunque, una visione pessimistica della vita?

RISPONDO ALLA PRIMA DOMANDA

Alla prima domanda mi è facile rispondere. Basta guardarsi intorno e leggere ciò che succede, riflettendo sulle cronache degli ultimi giorni. Eccole. Un bambino di dieci mesi in Inghilterra dovrebbe essere ucciso, secondo i giudici, perché considerato un malato inguaribile… Ma perché? Dobbiamo dunque rinunciare alla speranza che presto la scienza potrebbe scoprire un rimedio scientifico per salvarlo, guarirlo?
:
.
.

QUEL BAMBINO INGLESE DEVE ESSERE GIUSTIZIATO?

Mi chiedo: nei millenni, con questa rigida inflessibilità, quanti malati inguaribili sarebbero stati giustiziati, senza aspettare i progressi della scienza? E, a parte la scienza, è accettabile che lo Stato decida di condannare a morte un innocente senza alcuna colpa? Non esistono dunque più valori come pietà e solidarietà?
.
.
.

PRODI SALVATORE DELLA PATRIA?

Ma mi deprimono anche altre notizie, meno atroci. Una, a caso? È accettabile che Romano Prodi, a ottant’anni, sia proposto come una popolare rockstar, il salvatore della sinistra e forse della politica italiana? Brava persona, per carità, ma non ha già fatto abbastanza guai e danni? Tutto questo basta, credo, per spiegare il pessimismo. Alla seconda domanda – se sia giusto vivere da pessimisti – risponderò domani.
.
.
.
.

cesare@lamescolanza.com

20/06/2017