“Un letto di un ospedale privato è un taxi parcheggiato con il tassametro.” (Groucho Marx)
“Le sale d’attesa degli ospedali non indicano prudentemente che cosa dobbiamo attenderci.”
(Carlo Gragnani – economista)
“Il primo requisito di un ospedale dovrebbe essere quello di non far del male ai propri pazienti.” (Florence Nightingale – infermiera britannica)
“La prossima settimana dovrò fare una Risonanza Magnetica per scoprire se soffro oppure no di claustrofobia.” (Steven Alexander Wright – comico statunitense)
“Una clinica privata dovrebbe sempre avere una sala di rianimazione accanto all’ufficio del cassiere.” (Francis Walsh – politico americano)
ATTUALIZZANDO… SCELGO L’OSPEDALE!
Sostengo – e certo non sono il solo – che gli ospedali, pur con tutti i loro problemi (ma ci sono anche qualità fondamentali), sono comunque preferibili alle cliniche private. Vi racconto questa…
UNA RISONANZA PER LA PROSTATA
Un mio amico deve fare una risonanza per approfondire problemi alla prostata. Per evitare code estenuanti, sceglie – a Roma – una clinica tanto famosa quanto costosa. Un giorno di ansia e di preparazione: dieta, clistere, altri impicci. Poi in clinica: l’addetto alla radiografia fa domande convenzionali, scruta e parla con il paziente.
QUELLA FIRMETTA PER LE ALLERGIE…
Una giovane dottoressa (il primario non si vede mai) gli dice: “Mi mette una firmetta qui?” “Scusi, cosa firmo?” “Che non soffre di allergie…” “Felice di saperlo. In realtà soffro di allergie da trent’anni e non si è mai scoperto perché“. Imbarazzo della dottoressa, a seguire iniezione e liquido per il contrasto, nonché una dose di cortisone contro le allergie (che farà schizzare in alto la glicemia del paziente, diabetico).
SORPRESA! SI SCOPRE CHE IL PAZIENTE È SOVRAPPESO!
Finalmente, eccolo nudo come un verme davanti alla macchina per la risonanza. Ma – all’ultimo momento! – si scopre che il paziente, sovrappeso, non potrà entrarci. La macchina semiaperta non è disponibile. “Ma non potevate avvertirmi prima?! Sono l’unico obeso con problemi di prostata?” “Proviamo, forse forzando…” “Per carità! Sono anche claustrofobo“.
CONFESSO, IL PAZIENTE SONO IO!
Il paziente si riveste e torna a casa frustrato, meditando sulla (superiore) qualità degli ospedali. Ps. La testimonianza è inattaccabile. Confesso, per un soprassalto di estrema sincerità: quel “mio amico” non esiste. Il malcapitato paziente ero, anzi sono, io.
A RICCARDO RUGGERI UN AUGURIO PARTICOLARE
Auguri di cuore a Riccardo Ruggeri, che oggi compie 83 anni: lunga vita al grande opinionista, indipendente, colto, libero di mente, educato, competente, ironico, documentato. E controcorrente: cioè incurante delle correnti di pensiero prevalenti, quasi sempre obbedienti a lobby, potentati, stupidaggini intellettualmente meschine e convenzionali. Un grande abbraccio dal nostro sito “La Mescolanza” e dal mio diario “Alle cinque della sera”: uno, due, dieci, mille Ruggeri per un miglior futuro del nostro infelice, disordinato e sconclusionato Paese.