“La natura fa il merito e la fortuna lo mette in opera”.
(François de La Rochefoucauld)
“Una società sana premia il merito, punisce i mascalzoni e investe nell’ istruzione”. (Milena Gabanelli)
“Duro ammetterlo, ma se non si riconosce il demerito non si potrà mai valorizzare il merito”. (Vittorio Zucconi)
“Esiste merito senza successo, ma non esiste successo senza qualche merito”. (François de La Rochefoucauld)
ATTUALIZZANDO… IERI A MILANO IL NOSTRO PREMIO SOCRATE
Urbano Cairo, Carlo Clavarino, Andrea Cornelli, Maria Bianca Farina, Lella Golfo, Ernesto Mauri, Letizia Moratti, Ernesto Pellegrini: questi sono gli otto personaggi a cui ho avuto il piacere di consegnare il Premio Socrate per il merito. Il nono, Gianfranco Aquila, che da tempo mi aveva annunciato di non poter partecipare per motivi personali, ha comunque voluto essere presente proponendo una sua speciale penna “Montegrappa“, come premio per gli otto prescelti. La cerimonia si è svolta nella bella sala delle conferenze di Unicredit, che ringrazio per l’accoglienza e l’ospitalità, insieme con tutti i premiati, con Ferruccio de Bortoli che ha tenuto un intervento introduttivo e con Maurizio Beretta che ha proposto quello conclusivo.
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DE BORTOLI, BERETTA E DUECENTO PRESENTI
La mia soddisfazione, il successo dell’iniziativa non sono legati alla mia (modesta) persona. Gli otto premiati, De Bortoli, Beretta, tutti i presenti (sala stracolma, pubblico di almeno duecento persone) non hanno sacrificato il loro pomeriggio per me, ma perché condividono l’importanza del valore del merito, indispensabile per la ricostruzione del nostro Paese. E questo mi fa felice. Ho fondato il Premio Socrate come un movimento, senza fine di lucro, a sostegno di chi crede nel merito e lo sostiene, soprattutto a favore dei giovani. I favoritismi, le spintarelle, le raccomandazioni sono sempre esistiti, in ogni Paese e in ogni epoca storica. È una debolezza umana. Ma in Italia abbiamo passato ogni confine di decenza. È necessario che si dica basta e ci sia una svolta: inaccettabile che molti giovani di talento, soffocati e mortificati in un sistema Paese in cui il merito vale pochissimo, decidano di andarsene dall’Italia e cerchino fortuna e riconoscimenti all’estero. Per questo le presenze di ieri mi hanno riempito il cuore di speranza. Presto pubblicheremo le motivazioni, che ho letto ieri, quelle che ci hanno indotto a scegliere e premiare i nove personaggi.
ASSENTE MONICA MAGGIONI
Maurizio Beretta, dirigente di Unicredit, avrebbe dovuto parlare all’inizio, darci un saluto come “padrone di casa”. Secondo programma, l’intervento conclusivo sarebbe spettato a Monica Maggioni, presidente della Rai. Ma ieri mattina, cioè all’ultimo momento, la signora Maggioni, peraltro con lodevole contrizione, mi ha comunicato di non poter essere presente. Dopo aver confermato e riconfermato, con entusiasmo, la sua presenza. Come si sa, in queste ore si discutono le nomine, il destino della Rai. E la presidentessa ha preferito presidiare le posizioni, a Roma. È criticabile, questo comportamento? Per molti, no. Per me, sì. Ammetto di avere un brutto carattere, un caratteraccio. Ma per me non è accettabile che chi (in particolare la rappresentante di una importante istituzione, come la Rai), assume un impegno, lo disdica in extremis: per motivi di preoccupazione personale, non certo di interesse pubblico. L’errore – di valutazione – è stato comunque il mio; e perciò chiedo scusa. Ho deplorato l’assenza e ribadisco qui il mio rammarico. Ho chiesto poi a Beretta, sempre gentile e disponibile, di sostituire la Maggioni e sono stato accontentato. Perciò, lo ringrazio in modo particolare. E spero sempre che la Rai possa tornare a essere un riferimento, un modello (ai vertici! l’azienda sarebbe sans, se ben guidata) di virtuosi comportamenti.
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08/06/2017