“Mattarella è una personalità al di sopra di ogni possibile obiezione. Perché la scelta di Renzi non dovrebbe essere apprezzata da tutti?” (Vox populi di sinistra e del Pd compatto secondo l’annuncio del segretario-premier).
“Renzi non ha condiviso un bel niente. Ha imposto con astuzia il nome che faceva comodo a lui, anche per recuperare i dissidenti del suo partito” (Vox populi del centrodestra, secondo varie declinazioni dei vertici di Forza Italia e Ncd).
ATTUALIZZANDO… RESTA MOLTO DA CAPIRE
Faccio un passo indietro. Onore a Mattarella, se la designazione sarà sancita dal voto. Penso di si, Renzi non ci avrebbe messo la faccia. Anche se la sua intenzione fosse, come dicono molti, di puntare ad elezioni anticipate, la bocciatura sarebbe cocente e chiassosa. Restano molte cose da capire. La prima, come detto, se Mattarella ce la farà. Poi, se il Patto del Nazareno resisterà. E ancora: Renzi, il rottamatore, perché ha dato spazio e lustro a Mattarella, 73 anni, protagonista da decenni della vita politica e istituzionale italiana? E comunque, avendo scelto questa strada (compattare il Pd anche a rischio di rompere con Berlusconi) perché non ha scelto un personaggio più carismatico e conosciuto a livello internazionale, come Prodi, D’Alema, Veltroni, Bersani, ecc? In questo solo caso la risposta è molto semplice, quasi unanime: Mattarella è quello che dovrebbe dargli meno problemi. Infine, la curiosità più grande: quanta forza resta a Berlusconi, cosa ha in mente, cosa vuol fare Berlusconi? Arrivederci a lunedì…
A GUBITOSI IL PREMIO SOCRATE PER IL MERITO
Sto andando a Pisa, tra qualche ora il dg della Rai Luigi Gubitosi sarà intervistato dagli studenti universitari, nell’aula magna della Scuola superiore Sant’Anna. É il primo di una serie di incontri organizzati dalla rivista “L’attimo fuggente”, che ho l’onore di dirigere: mettere a confronto i protagonisti della classe dirigente di oggi, scelti tra quelli meritevoli, con i giovani che saranno la classe dirigente di domani. A Gubitosi daremo il Premio Socrate per la meritocrazia. A proposito di merito, qui sotto lascio spazio a Rosario Sorrentino, che giustamente chiede la piena riabilitazione di un personaggio neanche lontanamente immaginabile nella società di oggi, Giordano Bruno.
RIABILITAZIONE PER GIORDANO BRUNO
Come medico non posso che amare Galileo Galilei, l’uomo che inventò il metodo sperimentale e rivoluzionò il mondo e l’idea di futuro; ciò nonostante le mie emozioni e la mia ammirazione sono soprattutto per Giordano Bruno, l’uomo libero che decise di morire su un rogo infame – proprio lui che quel fuoco l’aveva sempre avuto dentro di sé. Non entrerò qui nel merito della profonda e arcinota ingiustizia che il filosofo ha dovuto subire. Bruno è stato e rimane un simbolo indistruttibile di forza e di straordinaria energia. Lui non a caso soprannominato «filosofo on the road», itinerante, inquieto, fastidioso e ribelle, più scienziato di tanti scienziati pavidi e sottomessi che corteggiavano il potere. È stato uno di più grandi e impertinenti pensatori del Rinascimento, e andrebbe preso a esempio proprio da quei giovani così a corto di modelli autentici e portati a coltivare la propria rassegnazione perché spesso suggestionati, vinti da un «futuro che ormai non c’è». È la stessa vita di Bruno a suscitare forti emozioni e ci convince che ciò che può motivare la nostra esistenza, le nostre scelte, le nostre decisioni, possa essere l’idea, la passione di lasciare una testimonianza, un’impronta del nostro passaggio, per tentare di rendere il mondo migliore. Questo però a patto di una piena consapevolezza della volontà di andare oltre l’ordinaria amministrazione, accettando i rischi delle proprie scelte, con il desiderio di incidere, influire sul corso e sugli eventi del nostro tempo. Giordano Bruno se ne andò con parole, rivolte ai suoi carcerieri, che rimangono scolpite nella memoria dell’umanità: «Forse voi che pronunciate questa sentenza avete più paura di me che la subisco». Poi fu messo a tacere per sempre. Vorrei che papa Francesco concludesse una volta per tutte la dolorosissima vicenda di Bruno con la sua più completa e convincente riabilitazione. Solo lui può farlo. (Sorrentino Rosario, Corriere della Sera, 29 gennaio 2015)
30.01.15