“C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare” (Robert Sabatier, scrittore francese)
“La democrazia ti permette di votare per il candidato che ti dispiace di meno.” (Robert Byrne, giornalista e scacchista statunitense)
“Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.” (Corrado Guzzanti)
“I pessimi funzionari sono eletti dai bravi cittadini che non votano.” (George Jean Nathan, critico letterario e editore statunitense)
“Vai a votare quest’anno?”. “No, ringraziando Dio non mi serve niente!”. (Ficarra e Picone)
ATTUALIZZANDO… FUNARI IRRIPETIBILE
Un personaggio televisivo come Gianfranco Funari resterà unico, comunque difficilmente ripetibile. Ieri, subito dopo aver pubblicato su “La Verità” i miei ricordi su di lui, ho ricevuto alcune telefonate da miei amici, lettori affezionati. “Sei stato troppo tenero!”, “Ma davvero aveva quel caratteraccio?” “E perché lo consideri unico nel suo genere?”. Potete leggere il mio articolo, se volete, digitando www.lamescolanza.com. Ma, dopo quelle telefonate, mi sento indotto a scriverne ancora. Di politica, del voto di ieri, ci sarà molto tempo per parlarne, nei prossimi giorni.
.
UN GRANDE E ISTINTIVO INNOVATORE
E dunque: Funari è stato un grande innovatore, in televisione, perché per primo ha avuto l’intuizione, anche il coraggio di dare la parola, rispettandola, alla “ggente“. Sono convinto che la sua non fu solo una (intelligente) riflessione professionale. Semplicemente Funari portò in tivu l’umanità del suo carattere. Ancor prima di amarle e valorizzarle, rispettava le opinioni popolari, quelle che arrivano dalla strada: ne capiva la saggezza e l’importanza. E perciò ne diventò il portavoce, con un misto di ingenuità e strafottenza.
.
INGENUO E STRAFOTTENTE
Tra le ingenuità ci fu quella di esser convinto di poter guidare un giornale come “L’Indipendente“. Ma un giornale (per fortuna) non è uguale alla televisione. Non gli bastò proclamarsi “il giornalaio più ignorante d’Italia”.
.
.
.
.
CANDIDATO SINDACO A MILANO
Ingenua fu anche la tentazione di candidarsi come sindaco di Milano. In un programma tivu, gli chiesi quale fosse il suo programma: “Per prima cosa – rispose – i numeri civici in strada devono essere tutti chiari e visibili!”.
.
.
ANDÒ DA CRAXI AD HAMMAMET
Andò da Bettino Craxi, ad Hammamet, per chiedere consigli: quando ritornò, rinunciò all’impresa. Probabilmente il leader socialista gli spiegò che era facile disprezzare la politica dall’esterno, ma una cosetta complicata quando là si fa, come protagonista, dall’interno.
.
.
.
GLI SLOGAN POPOLARESCHI
Tra le arroganze popolaresche, ricordo la battuta insolente: “Stronzo! A chi ‘o dici ‘o dici, cogli sempre nel segno”. Oggi mezza Italia non vota e non esiste un programma in tivu che dia voce, rispettandoli, a quei milioni di italiani che disprezzano la classe politica, non guardano la televisione, non leggono i giornali
.
.
IL PORTAVOCE IDEALE
Funari sarebbe il conduttore ideale, per imporre un programma così: per linguaggio, vocazione, credibilità. E io, vecchio e stanco, e disgustato come sono, sarei felice di scriverglielo.
.
.
.
.
26/06/2017