“Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume” (Nikita Chruščëv)
“Ci sono degli uomini politici, che sarebbe bene chiamare politicanti, i quali, se avessero come elettori dei cannibali, prometterebbero loro missionari per cena” (Henry Louis Mencken)
“Politica non è un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi” (Marco Travaglio)
“Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta” (Benedetto Croce)
“È un peccato che le persone che sanno come far funzionare il paese siano troppo occupate a guidare taxi o a tagliare capelli” (George Burns)
“Buon politico è chi sa mentire; grande politico chi finisce col credere alle proprie menzogne” (Roberto Gervaso)
ATTUALIZZANDO… NON LEGGERÒ IL LIBRO DI RENZI
È facile prevedere che l’interesse per il libro di Matteo Renzi si spegnerà entro pochi giorni. Anzi: mi prendo una piccola, senile soddisfazione… Eccola: non lo leggerò. Il libro di Renzi è stato stroncato autorevolmente da decine di recensori, ma io mi spingo oltre. Non leggo, e certamente non compro, il libro dell’ex premier.
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SAREBBE UNA FATICA INUTILE
Non c’è una sola buona ragione per farlo. E non è un pregiudizio. Se Renzi o la sua casa editrice Feltrinelli dovessero mandarmelo in omaggio (ma lo escludo), ricambierei la cortesia, leggendo e recensendo. Ma credo proprio che la lettura del superfluo volumetto (il titolo, sciocco, è “Avanti”) sarebbe una fatica inutile.
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RENZI, BUGIARDO INCORREGGIBILE
Il punto è questo: Renzi è un bugiardo matricolato. Si tratta del peggior peccato possibile per un uomo politico, in particolare per un giovane ambiziosissimo, che aveva conquistato il potere facendo proclami e annunciando riforme e cambiamenti che non ci sono mai stati. E quindi delle due l’una: leggere il suo libro poteva interessare se l’ex capo di un inutile governo avesse ammesso i suoi errori, facendo autocritica, magari attraverso le interviste di tre o quattro opinionisti, scelti tra i più avvelenati verso di lui.
PERCHÉ RILEGGERE LE BUGIE?
Niente di tutto questo, ho appreso dalle cronache che hanno accolto il suo librino, perfino in quelle firmate dai recensori più compiacenti. E allora restava la sola altra possibile ipotesi. Bugie, bugie vecchie e nuove. E allora perché leggerle e rileggerle? Il bello è che ci si chiede perché il gradimento per Matteo sia precipitato.
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COME SI SPIEGA IL FLOP DI RENZI
Ma la spiegazione è semplice, Renzi ci ha molto illuso e moltissimo deluso: la gente non gli perdona la tracotanza, le bugie su bugie, gli annunci privi di senso e di credibilità. Inutile perciò leggere il suo libro.
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DUE TITOLI, PER LA PROSSIMA EDIZIONE…
Gli consiglio anzi un paio di titoli più allettanti, per un’eventuale prossima edizione. Il primo: “Non sono un santo e dico anche bugie“. Il secondo: “Il retroscena. Vi spiego perché non ho lasciato la politica, la mia più grossa bugia.”
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18/07/2017