OGGI VI DICO CHE…L’ANAFFETTIVITÀ

“Dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c’è un cuore di fuoco”
(Paulo Coelho)

“Sei tutto ghiaccio; la tua gentilezza raggela”
(William Shakespeare)

“Chi vuole che il suo giudizio sia creduto lo pronunci freddamente e senza passionalità”
(Arthur Schopenhauer)

“Nulla è tanto freddo quanto lo stile ampolloso”
(Voltaire)

“Il ciclone deriva i suoi poteri dalla calma che è nel centro. Così fa una persona”
(Norman Vincent Peale)

ATTUALIZZANDO… IL LIBRO DI FERRUCCIO DE BORTOLI

Anche Ferruccio de Bortoli ha un cuore come (in genere) le creature umane. Sto leggendo il suo libro, “Poteri forti (o quasi)“, editore La Nave di Teseo. C’è tutto ciò che si sa di Ferruccio, sulle sue qualità professionali. Ma sorprende anche – qui e là – una certa imprevedibile sensibilità, puramente umana. Incredibile ma vero.

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UNA MIA INTUIZIONE, NEL 1976

Ricordo ancora una volta, vanitosamente, una mia intuizione. Più di 40 anni fa assunsi il giovane de Bortoli al Corriere d’Informazione: dopo un mese, strabiliato, capii che ci trovavamo di fronte a un capolavoro estremo della natura, come fosse un ghiacciaio delle Alpi o le cascate del Niagara. Era assolutamente anaffettivo, formale, ineccepibile. E aveva conquistato non solo me, ma anche i due vicedirettori, peraltro in conflitto tra di loro, insieme con tutta la redazione, che lo elesse nel comitato sindacale! Vestiva con giacca e cravatta. Non era in confidenza con nessuno, ma imponeva rispetto, lo dava e lo esigeva. Calcolatore. Strategico. Ma soprattutto misurato. Gli dissi che avrebbe avuto un grande avvenire, ma non sapevo dove. Direttore di giornali, come è stato, per lustri: due volte al Corriere della Sera, e tra andata e ritorno al Sole 24 Ore. Più che giornalista, era un dirigente nato: avrebbe potuto svettare in politica, come sindaco o ministro, o nella Chiesa, quanto meno come cardinale, se avesse voluto.

UNA RASSEGNA NOIOSA DI INCONTRI CON GRANDI PERSONAGGI

Nel suo libro – di cui per la verità non si avvertiva gran necessità – si capisce tutto ciò. Racconta – con una sintassi a volte discutibile – i suoi incontri con i personaggi più importanti del mondo, mica con disgraziati qualunque. Simile a quelle signore che amano e sposano miliardari e celebrità, mai un idraulico o un calzolaio, nei loro vigili sentimenti. Elite! Elite! Una rassegna noiosa: senza scintille né retroscena.

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MERITO IMPORTANTE, LA MISURA

La sua misura? Critiche sobrie ma precise per tutti, anche per quelli (Mario Draghi, Carlo Maria Martini) a cui dedica una straordinaria benevolenza. E perfino a tratti si mostra autocritico – purtroppo non nelle cose che contano. Tuttavia con sorpresa ho scoperto che c’è anche – a sprazzi – un cuore. Ve ne parlerò domani, confidandovi anche i motivi per cui Ferruccio ha deciso di scriverlo, questo primo – inaspettato – libro.

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cesare@lamescolanza.com

11/07/2017