“Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia”. (Albert Einstein)
“La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide”. (Martin Luther King)
“Nella guerra, determinazione; nella sconfitta, sfida; nella vittoria, magnanimità; nella pace, benevolenza.” (Winston Churchill)
“Non c’è nulla come una sfida che faccia uscire ciò che di meglio c’è in un uomo”. (Sean Connery)
ATTUALIZZANDO… RIVALITÀ, ANTAGONISMI, GELOSIE
In una settimanella trascorsa a Milano sono venuto a conoscenza di vari conflitti, nelle stanze del potere. Al potere Milano è sempre interessata, con attenzione e determinazione, mentre a Roma si preferiscono le chiacchiere e il gossip. Provo a riassumere, succintamente, ovviamente con il mio punto di vista.
“Io non mi sono mai sentita tanto viva come dopo una battaglia dalla quale sono uscita viva e indenne. […] È dopo aver vinto quella sfida che ti senti così vivo. Vivo quanto non ti senti nemmeno nei momenti più ubriacanti di gioia o nei momenti più travolgenti d’amore.” (Oriana Fallaci)
SFIDE/1. TRA BELPIETRO E FELTRI
Non ci sarà un duello, come romanticamente avevo proposto. Forse la tenzone polemica si sta esaurendo. Belpietro ha sferrato un’ultima offensiva della madonna… mi ha sorpreso perché al telefono era molto divertito per l’utopia del duello, al primo sangue s’intende. Feltri ha scelto di tacere, ma è un peccato: i suoi avversari insinuano che sia in difficoltà, mentre io lo conosco abbastanza per poter dire che semplicemente si è stufato. Temerariamente aggiungo: c’avete coinvolto nel vostro scambio di colpi, non è carino che finisca così. Se non vi piace l’idea del duello, che riproporrebbe in mezzo mondo la sfida idealmente più leale, nominate almeno un giurì d’onore, per arrivare ad una conclusione.
SFIDE/2. ASSOLOMBARDA TRA BONOMI E DELL’ORTO
Il 12 aprile l’Assolombarda dovrà scegliere il successore di Gianfelice Rocca, presidente uscente. I contendenti sono due: “piccoli” li ha definiti La Repubblica. Modestamente, non direi. Bonomi, è vero, non ha una gran storia dietro di sé, di fatto è un distributore con un fatturato certo non trascendentale. Dell’Orto è un’azienda conosciutissima, sono industriali da tre generazioni: con i loro carburatori hanno fatto la storia della moto in questo paese (e ancora la fanno). Basti pensare che molte delle moto del MotoGP montano i loro prodotti. Chi vincerà? Ne riparleremo.
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SFIDE/3. MORETTI NON MOLLA LA CADREGA
Questa è una sfida forse impossibile. Mattarella, presidente della Repubblica sobrio e di buon senso, ha lasciato intendere senza essere accusabile di ingerenze, che la riconferma di un manager condannato in primo grado a sette anni per una terribile strage non è opportuna. Nessun nome, ma l’identificazione è semplice: si tratta di Mauro Moretti, ad di Finmeccanica che ora (chissà perché) è da lui stata ribattezzata Leonardo: la condanna si riferisce alla strage ferroviaria di Viareggio, all’epoca in cui Moretti era leader di Ferrovie. Si vedrà. Aggiungo che di Moretti non mi piace il fatto che non abbia annunciato la rinuncia alla prescrizione, per il lungo iter della giustizia: la via d’ uscita, purtroppo frequente, per molti condannati.
SFIDE/4. IL DISEGNO DI COMIN
Piacerebbe a molti dire che a Gianluca Comin -la battuta è di Flaiano– l’insuccesso ha dato alla testa. No, da quando è uscito dall’Enel, il successo c’è stato, sia pur con qualche eccesso di autocelebrazione. E adesso, eccoci alla sfida che forse era strategica, fin dall’origine. La cessione di “Comin and partners” a una qualche multinazionale, con un obbiettivo economico stratosferico e il successivo ritorno del manager a una poltrona, più o meno istituzionale, di relazioni e ufficio stampa. Ce la farà? Ci si chiede come sia possibile la cessione di un’azienda personalizzata, perfino nel logo, sul nome del responsabile.
SFIDE/5. BATTISTA CANDIDATO ALLE POSTE?
Andrea Battista, uno che arriva quasi sempre prima degli altri, ha già realizzato il progetto di Comin: ha ceduto, con soddisfazione finanziaria invidiabile, la sua società di assicurazioni “Eurovita”. E questo è certo. Dicono anche che sia in lizza per diventare ad alle Poste. Lui smentisce, peraltro la scalata sembra difficile. È molto apprezzato nel mondo cattolico, nel settore assicurativo per i titoli di studio, la qualità operativa, l’acume e rigore, nonché l’astuzia. Ma, per prima cosa, bisogna vedere se Francesco Caio lascerà il suo trono alle Poste; a seguire, quali e quanti saranno gli aspiranti a quel posto.
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SFIDE/6. GUBITOSI DECOLLA IN ALITALIA
Come avevamo anticipato e come ormai tutti dicono che sia certo, l’ex direttore generale della Rai è designato per l’ennesimo tentativo di salvare l’Alitalia dal crollo definitivo. Si tratta solo di definire alcuni dettagli. Sarà presidente, con molti poteri. Amministratore delegato (probabilmente a termine) resta Cramer Ball, peraltro investito da pesanti polemiche sulla qualità del suo operato, finora. E Luca di Montezemolo? Smamma finalmente, dicono in gergo i furiosi dipendenti di Alitalia. Più elegantemente, come in un interminabile contrappasso dantesco, dalle fortune della giovinezza incappa in un nuovo precipizio dell’inferno (dopo la Ferrari e il velleitario progetto delle Olimpiadi 2024).
SFIDE/7. BERLUSCONI S’ISPIRA A PELLEGRINI
Non è certo piccola, anzi molto attesa, l’ennesima sfida di Silvio Berlusconi: ritornare in campo, con un buon risultato nelle prossime elezioni, e proporsi al centro della confusa politica nazionale. A sinistra, Renzi o chi per lui, a destra, il progetto di ricompattare i moderati, convincendo anche “quel testone, bestione, di Salvini”. Come sempre è stato, la preparazione della campagna elettorale è accurata: ho saputo e ho già riferito che il Cav si ispira a Ernesto Pellegrini, genio della ristorazione, per creare in ogni regione, nelle città più importanti, ristoranti per i non abbienti al prezzo di un euro, a fronte di una soddisfacente cena.
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13.03.2017