“La Sensibilità è l’abito più elegante e prezioso di cui l’intelligenza possa vestirsi.” (Osho)
“Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità di ognuno è il suo genio.” (Charles Baudelaire)
“La sensibilità non è donna, la sensibilità è umana. Quando la trovi in un uomo diventa poesia.” (Alda Merini)
“Ciò che rende l’esisetenza preziosa sono solo i nostri sentimenti e la nostra sensibilità.” (Hermann Hesse)
“La sensibilità, benché assolutamente considerata sia disposta indifferentemente a sentire ogni sorta di sensazioni, in sostanza però non viene a esser altro che una maggior capacità di dolore. Quindi è che necessariamente l’uomo sensibile, sentendo più vivamente degli altri, e quel che l’uomo può vivamente sentire in sua vita non essendo altro che dolore, dev’esser più infelice degli altri”. (Giacomo Leopardi)
ATTUALIZZANDO… LOTTI SENZA SENSO DELL’OPPORTUNITÀ
Leggetemi domani, se volete, su “La Verità“: mi occupo del caso Lotti. In sintesi, non si tratta per me di una semplice vicenda giudiziaria, nè di una questione di sensibilità (virtù che attiene all’anima umana, cioè introvabile o quasi nel mondo politico). Il ministro dello sport, Luca Lotti, è coinvolto in un intricato caso di sospetti e di accuse, nel quadro dell’indagine della Consip, di cui tanto si parla. Avrebbe fatto bene a dimettersi, nel suo interesse e in quello del suo partito. Però, sarebbe stato necessario il senso dell’opportunità. Lotti non lo ha avuto. Non credo che né lui né il suo partito ne trarranno vantaggio.
SENSIBILITÀ E OPPORTUNITÀ/LE NOMINE
Entro marzo il governo darà indicazioni decisive per le nomine delle aziende pubbliche. Ancor prima, in questi giorni, si decide il destino dell’Alitalia, che è privata e tuttavia negli ultimi lustri ha avuto bisogno di salvataggi con denaro pubblico. Le nomine non sono più “cosa” di Renzi e basta. Passano attraverso la vigilanza del Presidente della Repubblica, il premier Gentiloni, il ministro dell’economia Padoan e – ahimè dei consigli di Matteo Renzi, ancor oggi temutissimo. Per parte nostra, qui, non abbiamo nessun personaggio da sponsorizzare. Teniamo però al rispetto di alcune regole fondamentali. La trasparenza, l’importanza del merito, nessuna nomina di sapore familistico. Ci appelliamo al buon senso di Mattarella e Gentiloni.
LE NOMINE, I CANDIDATI…
Raccolgo le voci, alcune positive, altre inquietanti. Per l’Alitalia si parla di Luigi Gubitosi, ex direttore generale della Rai. Ottima scelta, a patto che gli siano date le deleghe indispensabili e le risorse finanziarie necessarie. Nonché il tempo che servirà (da tre a cinque anni) per mettere mano ai conti: tagliare, programmare, investire. Deplorevole che l’ex presidente Luca di Montezemolo trovi un buon rifugio nel cda: è il prezzemolo di ogni minestra degli ultimi cinquant’anni, in cui non ha lasciato ricordi di successi, ma solo di scivoloni, se non di disfatte. Alitalia, lui presidente, ha perso 600 milioni nell’ultimo anno, c’è bisogno di aggiungere altro?
Ancor più allarmante il caso di Leonardo (così, improvvidamente è stata ribattezzata la Finmeccanica), dove Mauro Moretti esige di restare, nonostante il peso di una condanna per la strage ferroviaria. Un caso simile a quello di Luca Lotti. Non è questione giudiziaria, ma di opportunità. Dicono che sia intervenuto Mattarella, spero che il suo saggio indirizzo sia accolto e che Moretti si convinca dell’opportunità di fare un passo indietro. Si parla di una nomina interna, Fabrizio Giulianini. E ancora: dalle Poste dovrebbe uscire Francesco Caio e arrivare Matteo Del Fante, proveniente da Terna: alla presidenza forse arriverà Maria Bianca Farina, ineccepibile signora delle assicurazioni. Conferme a Eni ed Enel: acque non agitate, ma neanche calme.
OPPORTUNITÀ / UN SALUTO DA MARK TWAIN
“Tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.”
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16.03.2017