“C’è qualcosa di più triste che invecchiare, ed è rimanere bambini.”
(Cesare Pavese)
“Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni.”
(John Barrymore)
“Saper invecchiare significa saper trovare un accordo decente tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane.”
(Ugo Ojetti)
“Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno.”
(Cicerone)
ATTUALIZZANDO… BERLUSCONI NON È FINITO
Non condivido lo scetticismo di molti. Silvio Berlusconi sarà ancora protagonista nella scena politica. L’ho conosciuto bene e l’ho studiato a lungo. La totale determinazione in ciò che fa è la caratteristica al fondamento del suo straordinario successo negli affari, in televisione, nel calcio e in politica.
UNO OGNI SECOLO?
“Di personaggi così ne nasce uno ogni secolo”, mi disse una volta il suo amico più caro, Fedele Confalonieri. Forse un’affermazione esagerata, ma non avventata: se non uno solo, certo in un secolo ne nascono pochi, pochissimi. Negli anni 70 e 80 avevo rapporti frequenti con lui.
L’HO CONOSCIUTO NEGLI ANNI 70
Lo conobbi nel ‘75, su sollecitazione di Angelo Rizzoli,all’epoca editore anche del Corriere della sera: il giornale che dirigevo – il Corriere d’informazione – aveva pubblicato un paio di cronache, che Berlusconi considerava polemiche e tendenziose, sulle sue attività. In seguito mi offrì di dirigere la sua nascente televisione – Telemilano – ma rifiutai, preoccupato dalle ingerenze evidenti, dalla sua straripante personalità.
FU TRADITO DA BOSSI MA NON SI ARRESE
Quando Umberto Bossi litigò con lui e fece cadere il suo primo governo (di fatto un tradimento del patto politico) fui tra i pochi – anche i suoi amici erano scettici -a prevedere che il Cav se la sarebbe cavata magnificamente, anche all’opposizione. Ora dicono che, da ottuagenario, non ha più forze, anche sotto il profilo fisico. Sarebbe umano. Ma Silvio è umano?
Il SEGRETO PSICOLOGICO…
Può darsi che fisicamente Berlusconi non sia vispo come una volta. Ma psicologicamente è indomabile. Non si arrende mai. Quante volte lo hanno dato per morto e invece, ammesso che fosse morto, puntualmente è risorto? Berlusconi ha sempre bisogno di un antagonista per lottare e vincere. Quando sbaragliò tutti (partiti, magistrati, opposizioni d’ogni genere, attacchi dei giornali) e vinse alla grande le elezioni, l’antagonista di Silvio fu Silvio, la sua anima nera: diventò troppo sfrontato ed esageratamente incurante delle opinioni di tutti. E, in sintesi, si occupò più di olgettine che di riforme.
LOTTERÀ FINO All’ULTIMO RESPIRO
Sappiamo com’è finita. E ancora una volta lo davano per spacciato, ma non fu così. Chi lo ama ancor oggi sostiene che, quando Napolitano lo detronizzò per affidare il Paese a Monti, si trattò più o meno di un colpo di stato. E oggi Berlusconi ha un sogno: ritirarsi da statista, non da perdente. Non so se tornerà a vincere. Ma lotterà, eccome lotterà. É un genio, nel bene e nel male. Ha un solo, gigantesco antagonista: la senilità. Si può amare o odiare Silvio, ma è certo che si batterà fino all’ultimo respiro. E perciò agli scettici consiglierei prudenza.