“L’abilità in politica consiste nella capacità di prevedere ciò che accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo, l’anno prossimo. E successivamente nell’essere in grado di spiegare perché non è avvenuto.” (Winston Churchill)
“Studia il passato se vuoi prevedere il futuro.” (Confucio)
“Vedere per prevedere, prevedere per provvedere.” (Auguste Comte, filosofo francese)
“La civiltà inizia con l’ordine, cresce con la libertà, e muore nel caos.” (Will Durant)
ATTUALIZZANDO… GIAN MARCO MORATTI, 40 ANNI FA
Il caos politico italiano di questi giorni era largamente prevedibile. Ricordo, a metà degli anni 70, una conversazione con un personaggio competente e prudente: Gian Marco Moratti, il petroliere erede, col fratello Massimo, del mitico papà Angelo. Gian Marco mi disegnò la decadenza italiana, uno sfacelo che prevedeva inarrestabile.
DOPO IL SUSSULTO CRAXIANO…
Poi, negli anni 80, ci fu un sussulto di resurrezione, di stampo craxiano. E, sbagliando, pensai che il pessimismo di Moratti (scomparso prematuramente qualche settimana fa) fosse esagerato. Invece, Gian Marco era un razionale imprenditore, che ragionava su fatti, scarsa qualità, grandi problemi, numeri.
PROVA D’ORCHESTRA, IL CAPOLAVORO DI FELLINI
Per sensibilità e intuizione, negli stessi anni, ci fu il capolavoro di fantasia di un autentico genio, Federico Fellini. Nel ‘78 – cioè 40 anni fa! – ideò un film magistralmente presago, “Prova d’orchestra”, che uscì l’anno successivo, fuori concorso al Festival di Cannes. Si era ispirato a un conflitto sindacale che aveva dovuto affrontare. Del film Fellini parlava con modestia: “Un filmetto di soli 70 minuti, un mio apologo etico…”.
UN FILM DI STRAORDINARIA ATTUALITÀ
Il successo fu limitato, le recensioni invece (ricordo Lietta Tornabuoni, Gian Luigi Rondi) rispettose, entusiastiche. Considerato oggi, il film si rivela di straordinaria preveggenza e attualità: una perfetta metafora della nostra caotica situazione politica, di questi giorni. La trama è semplice: in un oratorio si riuniscono, per le prove, i musicisti di un’orchestra. Tutti confusi e in contrasto.
CIANCE, LITIGI, CHIASSO…
Cianciano, discutono, litigano: ognuno va per conto suo, stonano e si incolpano. Non vi ricordano i politici che oggi si esibiscono nei talk show? E il direttore d’orchestra? Sembra il simbolo di Ue e Germania. Nel film è un dispotico, arrogante tedesco, che persegue e vuole imporre brutalmente la sua superiorità.