“Duro ammetterlo, ma se non si riconosce il demerito non si potrà mai valorizzare il merito”. (Vittorio Zucconi)
“Il bordello è l’unica istituzione italiana dove la competenza è premiata e il merito riconosciuto”. (Indro Montanelli)
I MERITEVOLI / ROBERTO GERVASO FOR FRANCO ROMEO
A Cesare Lanza, maestro di arte amatoria ed etica libertina (e di tante altre cose).
Caro Cesare, sono secoli che non ti vedo e spero ne passino altrettanti perché niente più della lontananza cementa e affina un’amicizia.
Non perdo una puntata del tuo “Alle cinque della sera”. Sei più versatile di un acrobata di corda lenta e nessuno come te conosce i suoi polli (e le sue pollastre), lettori e lettrici. Non c’è convegno galante che valga la ghiotta delibazione dei tuoi soliloqui che oltre al dono dell’impertinenza, hanno anche quello della sagacia. Hai parlato un paio di settimane fa del professor Franco Romeo, che non ha solo il merito di essere uno dei più grandi cardiologi viventi, che ha restituito la vita a tanti cardiopatici morenti, ma, quattro anni fa, mi ha preso per i capelli (impresa a dir poco disperata) davanti a un piatto di bucatini all’amatriciana, strappandomi a Caronte che mi stava aspettando sulle sponde dello Stige (fece bene? Fece male? Chi lo sa?).
Come se non bastasse, ma con Romeo non basta mai, l’altra notte, per un improvvido calo di pressione (ti premetto che sono iperteso) a quaranta (anticamera dell’aldilà) si è precipitato alle tre a casa mia per soccorrermi e ancora una volta sottrarmi alle cesoie di Atropo.
Franco non è solo uno dei più autorevoli e infallibili cardiologi dell’emisfero boreale, ma anche di quello australe. È un galantuomo che conosce la sanità come un moderno Ippocrate, un novello Esculapio. È la reincarnazione del dottor Schweitzer.
Ora, per rimettere un po’ in sesto quella salute dei romani, la più disastrata, ha deciso di presentarsi alle amministrative in una lista civica.
Io, da vent’anni, non voto, ma questa volta sarò il primo a infilare la scheda con il nome Franco Romeo nell’urna.
N.B. Franco ha un solo difetto: conosce i migliori ristoranti d’Italia e di Roma ed è difficile, quasi impossibile, sottrarsi ai suoi adescamenti conviviali. Andiamo, se vuoi, pure a cena con lui, ma sorvegliamoci a vicenda, evitando di scavarci la fossa coi denti.
Ti ringrazio dell’ospitalità con tre miei aforismi:
• Il più bel piacere negato allo scapolo è l’adulterio.
• Si può fare del buon giornalismo anche conoscendo la grammatica.
• L’amore senile comincia con il matrimonio.
Un abbraccio. E fatti vivo. Roberto Gervaso
I MERITEVOLI / SOCRATE FOR LUPI E MARTINELLI
Ho fondato un movimento di opinione senza fine di lucro, “Socrate”, per valorizzare il merito, in una società dominata da soprusi, raccomandazioni, privilegi e ingiustizie d’ogni risma. Le adesioni sono migliaia.
Ho dichiarato varie volte il mio disgusto per la politica: non penso affatto che tutti i politici siano corrotti o inefficienti o incapaci, ma mi fa orrore il Sistema con le sue leggi e complicità, connivenze auto protettive. Per le elezioni amministrative l’auspicio è che possano essere eletti candidati meritevoli e con qualità utili per ben lavorare nelle città di riferimento. Perciò indico (pochissimi) nomi, nel segno del merito.
Condivido con entusiasmo ciò che ha scritto qui sopra, a Roma, Roberto Gervaso per Franco Romeo, con un eccesso di lodi (per me, non certo per l’insigne medico). A Milano, Maurizio Lupi e Ettore Martinelli: appartengono a schieramenti diversi, quindi nessuno mi accuserà di tirare la volata per un partito o l’altro. Lupi è a capo di una lista a sostegno di Parisi (centrodestra), solidarizzo con lui perché fu vittima di un intrigo mediatico/politico inammissibile. È un uomo onesto, intelligente e competente. Martinelli (centrosinistra) è un avvocato ricco di passione, con ideali e valori importanti, privi di ipocrisia. E ha ironia: del Pd, il suo partito dice che ormai è un participio passato, nel senso che ormai è partito, in ogni senso.
UN SOSTEGNO PARTICOLARE A MARIA ALBERTA VIVIANI
Due parole in più per una cara amica, Maria Alberta Viviani. Si presenta anche lei, a Milano, nel centrodestra. Non mi interessa il partito, mi interessa poter dirvi che Maria Alberta è una donna onesta, altruista, generosa, concreta, piena di esperienze positive, che agisce per il bene della comunità, mai per interessi o speculazioni personali. Domani sera a Milano propone una cena per i suoi sostenitori, non potrò essere presente, è stata una settimana molto faticosa per me. Ai suoi invitati avrei voluto dire ciò che ho scritto qui, rivolgendomi ai miei lettori.
MERITI E DEMERITI / LA GAFFE DI SALA SULLA MORATTI
Mi hanno riferito che all’Assolombarda il signor Sala è incorso in una esternazione incresciosa: ha detto che con Letizia Moratti l’Expo non si sarebbe mai fatta. Bene ha fatto Parisi a replicare freddamente: “Se la Moratti non avesse inventato l’Expo, oggi tu non saresti qui”.
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12.05.2016