“Dietro l’intolleranza violenta di un momento c’è la farsa mite, strisciante, della tolleranza universale. Qui è lo scandalo”. (Giuliano Ferrara)
ATTUALIZZANDO… VOLETE LAPIDARE LA RAGGI?
Sono veramente stupefatto, e in alcuni casi disgustato, dalla generale aggressività che da ogni parte si sta diffondendo verso i grillini e, in particolare, verso la sindaca Raggi. E sono consapevole di assumere una posizione impopolare, e anche autodistruttiva: per l’ennesima volta ripeto che non ho alcuna relazione né frequentazione con Beppe Grillo e gli esponenti del suo Movimento. Nessuno mi sarà grato per ciò che ho scritto e scrivo. In compenso troverò insulti e disapprovazioni dovunque. Ma che m’importa? L’unico disagio è di trovare, nel disprezzo generale, i nomi di miei cari amici, che stimo molto, e di persone che non conosco o frequento poco (primi nomi che mi vengono in mente: Caldarola, Turani… molto assidui sul web). Al punto che comincio a dubitare, nei momenti di depressione: sarò forse io a sbagliarmi, nell’esprimere sostegno, stima e simpatia a Beppe e al M5S? Poi mi riprendo e penso, scusatemi, di avere ragione. Cercherò di spiegarvi, ancora una volta, perché.
GRILLO / QUALCUNO, IN BUONA FEDE, PENSAVA IN UN MIRACOLO?
La premessa è che il Movimento di Grillo rappresenta l’unica vera e importante novità nella stagnante, inefficiente e corrotta politica italiana. La conferma arriva dall’impressionante consenso popolare, espresso non solo nel voto. So bene che non può essere una riflessione definitiva. In passato ci fu il qualunquismo di Giannini, poi anche il sorpasso del Partitico Comunista sulla Democrazia Cristiana (che comunque, criticata da tutti, ci governò per decine di anni). Ci fu anche l’exploit di Bossi con la sua Lega, gli unici che fecero qualcosa di politico (a prescindere dai giudizi favorevoli o contrari) in una lunga epoca in cui i partiti si limitavano a gestire il potere (il desiderio del potere travolse anche il mio amico Bettino Craxi, l’unico a tentare qualche innovazione, ad avere il coraggio di sfidare ogni potere, perfino Reagan, e a coltivare utopie). Quindi, sono ben consapevole che anche il grande successo di Grillo potrebbe rivelarsi, più o meno a breve, effimero.
Spero di no, ma soprattutto sono convinto – forse cinicamente – che i grillini possano essere utili al Paese in quanto rappresentano l’unica forza in grado di spazzare via, presto mi auguro, il marciume del passato, la preponderanza arrogante o silenziosa della Casta. Questo mi auguro, forse per senilità e irriducibile speranza, ma non vedo alternative, se si tornasse alla restaurazione… Svolgano per bene i grillini quel che ci aspettiamo e che hanno annunciato di voler fare. Poi, si vedrà.
La domanda, naturalmente, è: saranno capaci? Vorrei chiedere a chi è in buona fede: 1. Ma davvero qualcuno pensava in un miracolo che Grillo e i suoi avrebbero potuto proporci, schioccando le dita? 2. Davvero è tollerabile che tutti si scaglino addosso alla Raggi, nei primissimi giorni del suo lavoro, dimenticando la devastazione di Roma firmata, senza critiche di rilievo e senza contestazione, dalla destra e dalla sinistra, per lunghissimi anni?
INSOPPORTABILE L’EDITORALINO DI MARIO CALABRESI SU “LA REPUBBLICA”
Questa mattina ho letto con interesse il breve editoriale del direttore di “La Repubblica”, Mario Calabresi. Ebbene, con tutto il rispetto, mi ha indignato. È indecente. Per me, ha un unico pregio: la brevità, non sopporto le alluvionali articolesse, come sapete, dei vari Ernesto Galli della Loggia di turno. Ma il contenuto è inaccettabile. Penso che Calabresi abbia avuto un successo superiore ai meriti, favorito dal fatto di portare un nome importante: bravo, bravissimo, ma come direttore non certo all’altezza dei due grandi che lo hanno preceduto, Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro (del resto anche Calabresi lo ha ammesso, e di questo gli va dato merito).
Il contenuto del suo articolo è deprimente: si inserisce nella peggior linea, ovvia banale e priva di un minimo lampo di luce, dei tanti critici di M5S, a prescindere. Il direttore di un grande giornale come “La Repubblica” dovrebbe proporci opinioni più complesse, tentare approfondimenti, dare voce anche a chi sia fuori dal coro. Invece, disprezzo e aggressività pura, senza argomentazione. I grillini, secondo Calabresi e dunque “La Repubblica”, sono agli ordini di Previti, sono bugiardi, non hanno trasparenza, la legalità per loro è solo un annuncio, sono opachi, depistano, sono furbi; nessun poteva immaginare che i valori proclamati “potessero essere messi da parte così in fretta da Grillo e dal suo Movimento”.
CONDIVIDO IL “VAFFA” DI GRILLO, SALVO CHE PER IL LINGUAGGIO
Non mi piace ricevere e dunque neanche esprimere insulti, ma nella sostanza il “vaffa” di Grillo è condivisibile. Anch’io so bene che l’esordio della sindaca Raggi non è stato come ci si poteva aspettare: errori di valutazione, nomine a rischio, contraddizioni, reticenze. Però, lo definirei un umanissimo comportamento naïf, poco accorto e poco astuto da parte di chi non ha mai visto ed esercitato il potere. Niente, niente e ancora niente a confronto con le malefatte dei grandi partiti, per lustri e lustri! Oscena la globale ostilità nei loro confronti: posso capire quella di chi difende i propri interessi in questioni di fondo, ad esempio per il progetto delle Olimpiadi; mi disgustano le esagerazioni e i pregiudizi di coloro che, in politica, hanno devastato Roma e l’hanno consegnata in pessime condizioni all’esordiente Virginia Raggi. Quindi ribadisco: diamo qualche mese di tempo ai grillini, diciamo almeno fino a Natale?, e poi cerchiamo di valutare oggettivamente le qualità e i difetti della nuova gestione. Intanto, c’è un grande risultato: il no definitivo alle Olimpiadi. Qualsiasi altra giunta sarebbe stata felice di accettare lo sciagurato progetto.
LEGGERE TRAVAGLIO PER CAPIRE QUALCOSA…
Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto”, ha sostenuto il Movimento di Grillo e continua a sostenerlo, pubblicando tuttavia tutto ciò che criticamente si possa dire verso il M5S. Un suo capolavoro divulgativo, oggi, è nell’editoriale, in cui scrive onestamente e diligentemente tutto ciò che avrebbe potuto dire la Raggi per spiegare, anche autocriticamente, i pasticci che hanno consentito ai suoi avversari e ai nemici di Beppe di scatenare un finimondo. O, meglio, il solito polverone. Se volete, potete leggere l’articolo sul quotidiano di Marco. Per ultimo, è impressionante la partigianeria dei giornalisti, che quasi dovunque sostengono il premier Renzi e attaccano, senza misura e con linguaggi indecenti, la sindaca di Roma, e in genere i sostenitori dell’ex comico.
TRA GRILLO E RENZI CI SONO GLI ELETTORI…
Per fortuna! Così risulta che il consenso a Grillo resta inalterato, nonostante le furiose ondate dei mass media. Quanto a Renzi, sono rimasto colpito dalla vox populi a lui ferocemente contraria. Navigavo su Fb, stamattina, ho trovato la segnalazione che riferiva come Renzi abbia annunciato con entusiasmo presunti numeri e fattori, che indicherebbero la ripresa italiana. A seguire, un centinaio molto abbondante di commenti: ce ne fosse stato uno, uno solo!, favorevole al premier. Indignazione, proteste, maledizioni… e anche molti, troppi insulti: per l’ennesima volta ripeto che non li condivido, mai, cioè in nessun caso, agli insulti preferisco ragionamenti, testimonianze, obiezioni motivate. Cosa concludere? I social network, nella loro spontaneità, stanno prendendo il posto delle agenzie di stampa, dei giornali e via via contano di più anche degli opinionisti. È la gente, la gente comune, come si dice, ad esprimere il proprio malcontento. È un sondaggio, più significativo di tanti altri che ci vengono propinati da fonti interessate.
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08.09.2016