OGGI VI DICO CHE… IL GIARDINO DEI CILIEGI

“Se ne sono andati, si sono dimenticati di me. Non fa niente, io resto qui.” (La battuta di Firs chiude “Il giardino dei ciliegi”).

ATTUALIZZANDO… FIRS ALLE 5 DELLA SERA

giardino dei ciliegi
Da oggi il mio diario “Alle 5 della sera” avrà un collaboratore prezioso: Firs. Lo pseudonimo si ispira al personaggio – il servo -della commedia di Cecov. Firs è vecchio quanto il giardino,  “Il giardino dei ciliegi è l’ultimo lavoro teatrale di Antonio Cecov, rappresentato per la prima volta il 17 gennaio 1904 al Teatro d’Arte di Mosca (sei mesi dopo Cecov morì di tubercolosi). Commedia o tragedia? Cecov la concepì come commedia, contiene alcuni elementi di farsa. Ma Stanislavski la interpretò e diresse come una tragedia. E’ il  racconto della decadenza e delle fine di una famiglia aristocratica russa, l’addio alla loro casa ipotecata e al giardino: nell’ultima scena la famiglia se ne va, mentre gli alberi vengono abbattuti. Ma Firs non lascia il suo posto. Sono certo che il mio illustre collaboratore abbia inseguito una metafora nel rifugiarsi dietro il nome di Firs. E chi sarà, Firs? Molto improbabile che il segreto sia violato. Come dice un saggio proverbio cinese, i segreti si tengono solo in due. E chi sia Firs lo sappiamo solo in due: io e Firs.

ESORDIO DI FIRS. LA SQUADRA DI MATTARELLA

Sergio Mattarella

(by Firs) Quasi fatta la squadra di Mattarella al Quirinale: nel ruolo chiave di segretario generale al posto di Donato Marra il favorito è il palermitano Alessandro Pajno ora presidente di sezione del Consiglio di Stato, l’alternativa è il romano Ugo Zampetti, fino a poche settimane fa segretario generale della Camera. Come portavoce Giovanni Grasso di Avvenire è il nome che ha più chance. D’altronde Grasso già lo ha accompagnato nella visita alle Fosse Ardeatine, primo atto politico di Mattarella. A sorpresa potrebbe entrare nello staff l’ex direttore dell’Unità, Claudio Sardo, giornalista cattolico molto apprezzato dal nuovo Capo dello Stato. Tra i mattarelliani di ferro la tessera numero 1 è di Francesco Saverio Garofani, per otto anni direttore del Popolo quando Mattarella ne era il responsabile politico. Garofani però non ha intenzione di dimettersi da parlamentare e anche Mattarella preferisce resti alla Camera. Ma alla redazione del Popolo poi passata ad Europa Mattarella è molto legato, probabile dunque che da lì vengano anche altri nomi che faranno parte dello staff. Va anche ricordato che Europa ha smesso le pubblicazioni e che l’ascoltassimo portavoce di Renzi, Filippo Sensi, ne è stato vicedirettore.

GLI AFORISMI DI CESARETTO / RIECCOMI

carta e penna

Qualche amico con stima esagerata mi ha chiesto perché abbia interrotto la pubblicazione dei “miei” aforismi. La risposta bugiarda é semplice: non volevo annoiarvi, preferivo lasciar maggiore spazio ad altri argomenti. La risposta sincera: depressione del fosforo. Però non resisto alle lusinghe, quindi ogni tanto vi aforismerò! Rieccomi: L’Italia è una Repubblica cattolica fondata sul complesso di colpa.

DOPO L’ELEZIONE DI MATTARELLA, LA ROTTAMAZIONE È FINITA?

Matteo Renzi

La ricreazione, pardon la rottamazione è finita? Possiamo gioire con Renzi, noi vecchietti irriducibili, per l’inversione della sua strategia, alla luce della designazione di un Presidente, Mattarella, ultra settantenne (come me). Magari ci scappa qualcosa anche per noi: la presidenza di un condominio?

NUOVE E VECCHIE DEFINIZIONI / CIRIACO DE MITA

Ciriaco De Mita

“De Mita spiega in modo incomprensibile la complessità della politica: ha l’abilità di farmi sentire un idiota” (Riccardo Ruggeri). Ricordo una battuta di un ironico potente democristiano, in dissenso verso De Mita, negli anni ottanta: “Ciriaco non solo fa e prende tutto ciò che vuole, ma ti tormenta con pipponi interminabili, per dimostrarti che ha ragione lui…”

LA NEVE BLOCCA GUBITOSI. RINVIATO IL PREMIO SOCRATE

convegno a Pisa

Che peccato! A Pisa, come avevamo annunciato, era pronta una manifestazione – la prima di una serie di nostre iniziative – per l’incontro tra Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, e gli studenti universitari. Strapiena la storica Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna, presenti il sindaco Marco Filippeschi, il presidente degli ex allievi Franco Mosca, il prorettore Emanuele Rossi… Ma ecco lo stop. Gubitosi, in viaggio verso Pisa, era bloccato da una incredibile nevicata, di cui hanno dato ampia testimonianza le radio e i telegiornali. L’autostrada chiusa ad Arezzo, impossibile, per il dg, arrivare in tempo. Gubitosi era molto dispiaciuto, abbiamo avuto qualche telefonata in vivavoce, gli studenti si sono intrattenuti con noi per un paio d’ore: alla fine abbiamo rinviato a data da destinarsi. Gubitosi terrebbe molto che la manifestazione si tenesse ancora a Pisa, per rimediare alla sua involontaria assenza venerdì. Vedremo.  Ricordo che le nostre iniziative nascono, all’interno delle università italiane, con questa idea: favorire il dialogo, attraverso incontri diretti, tra i rappresentanti della classe dirigente italiana e gli studenti, che formeranno la classe dirigente del futuro. Nell’occasione è prevista la consegna di un riconoscimento, il Premio Socrate, ai personaggi meritevoli, come Gubitosi. E il premio, una stupenda penna stilografica “Montegrappa” di Gianfranco Aquila, coniata per l’occasione, alla fine, super fotografata, è stata la protagonista dell’evento…

DA MATTARELLA A RAFFA, QUAL E’ LO SPAZIO PER I GIOVANI?

Raffaella-Carrà

Concludo con una battuta bonaria, suggeritami da uno studente dotato di umorismo. Avrebbe voluto chiedere a Gubitosi: “Stiamo per assistere al’elezione di Mattarella al Quirinale, in televisione abbiamo assistito al flop di Raffaella Carrà: tutti e due, Mattarella e Raffa, erano protagonisti quando noi non eravamo neanche nati… E’ questo lo spazio riservato a noi giovani?” La battuta è buona, e per ciò ve la riferisco. Però, seriamente: non è tutta da rottamare l’Italia del passato, è augurabile che nell’Italia del futuro protagonisti siano i giovani (per altro come Renzi, capo del governo e autore della nomina di Mattarella). Se poi a qualcuno interessa il mio personalissimo parere, eccolo: Mattarella sì, va bene; Raffaella, che nello spettacolo è stata grande, avrebbe fatto bene a rifiutarsi di andare ancora in scena.

cesare@lamescolanza.com

02.02.15