OGGI VI DICO CHE… IL DERBY, LA SFIDA

“La forza non arriva dalle vittorie. La lotta e le sfide sviluppano le tue forze. Quando attraversi le difficoltà e decidi di non arrenderti, quella è forza”. (Arnold Schwarzenegger)
“Non c’è nulla come una sfida che faccia uscire ciò che di meglio c’è in un uomo”. (Sean Connery)
“Siamo nell’era del villaggio globale. Eppure conta ancora il piccolo mondo quotidiano, il panettiere, l’amico bar, i colleghi d’ufficio. Navighiamo e chattiamo, ma è il rapporto con chi abbiamo vicino che cambia il nostro umore. Ecco perché, un derby così, nel suo piccolo, a Genova, conta di più! (Genoa-Sampdoria, 28 novembre 2009)” (Fabio Caressa)

ATTUALIZZANDO… UNA POESIA DI CORRADO CALABRÒ

una-poesia-corrado-calabro-600Domenica si gioca il derby Lazio-Roma. E l’interesse domenicale dei romani non sarà tanto dedicato al voto per il referendum, presumo, ma soprattutto alla sfida calcistica tra le due squadre. Un giorno, Corrado Calabrò, che tiene all’Inter, scrisse una poesia dopo una partita della sua squadra con la Lazio, finita male per i suoi sentimenti calcistici. La pubblico, pensando che si adatti al derby e a qualsiasi partita di calcio (basta sorvolare sugli ultimi due versi…).

Roma scafata, Roma strafottente,
è qui il convegno dell’ultima fede.
Cattedrale di fine millennio
che ha per cupola il cielo!

Roma greve, Roma a cosce larghe,
è come un grido dell’anima la ola.
Sotto di me, tre gradinate in basso,
un uomo crede, collettivamente.

Roma incredula, Roma alla giornata:
asperso dalla pioggia e dagli ombrelli,
un uomo che non vede si fa gente;
la faccia tra le mani, un uomo prega.

Come solleva l’onda la marea
così trascorre a braccia alzate la ola.

Scende come una cresima la pioggia…
Derisi, vilipesi, forse indegni,
per tutto questo tempo hanno creduto.
Pregano, ma col cuore degli agnelli
(non agnus Dei, degli agnelli pasquali).
Da che hanno aperto gli occhi, tutti eguali,
non fanno che ringraziare il Creatore
d’averli fatti nascere laziali.

LA SFIDA / L’INVASIONE DEI MIGRANTI

linvasione-dei-migrantiUna risata ci salverà? I social network sono una miniera di esternazioni che rappresentano gli umori popolari. Lasciamo perdere la pornografia e gli estremismi verbali, in politica e nel calcio i più frequenti. Per il resto, il divertimento è assicurato. Questa immagine ne è un esempio, su un tema che spacca l’opinione pubblica, drammatico e purtroppo irrisolto.

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SFIDE E RUMORS / LA GABANELLI PREMIER CON GRILLO?

gabanelli-milena-ipp-672Luigi Bisignani su “Il Tempo” lancia la candidatura di Milena Gabanelli come possibile premier scelto da Beppe Grillo per le future elezioni. Bisi nel suo articolo sostiene che i gioielli prediletti di Grillo, e cioè Di Maio e Di Battista, sarebbero giudicati ormai inadeguati. E non risparmia alla Gabanelli (“novella Giovanna d’Arco, pronta a portarci a una Repubblica delle manette”) appuntite critiche. Ma la voce è interessante… La Gabanelli fu candidata da M5S per il Quirinale. Però, successivamente, ricorda Bisignani, ebbe qualche ruggine con i grillini, dopo un’inchiesta di Report sui finanziamenti al movimento. Indipendentemente da questo rumor, molti si chiedono quale possa essere il futuro della Gabanelli.

SFIDE EDITORIALI / LA VARETTO AL SOLE 24 ORE?

sarah-varetto-skySento dire, da chi sa, che Sarah Varetto – attualmente direttore di Sky Tg 24 – è candidata alla direzione de “Il Sole 24 ore”. Fui io a lanciare Sarah in tivù, all’inizio degli anni novanta, come valletta con la maglia granata in una trasmissione dedicata al Torino e alla Juventus. A Torino. Poi a Milano, per la sua competenza, in una rubrica economica, a Telelombardia. Quando fu nominata a Sky le mandai gli auguri, neanche mi rispose: forse (forse) le dispiacque il mio accenno alle sue origini di valletta. Penso che radici e gavetta siano importanti, ma se così fosse (è un’ipotesi) prometto, se me lo ricordo, di non farlo più. Comunque, se la voce fosse fondata e se Roberto Napoletano davvero dovesse lasciare “ Il Sole 24 ore”, la scelta confindustriale sarebbe ottima, innovativa.

SFIDE PERSONALI / PER IL LIBRO SU FEDERICO II

libro-federico-iiNei giorni scorsi vi ho detto che ero stato invitato a presentare, insieme con altri personaggi, un bel libro di Silvana Fanzellu su Federico II. E siccome Silvana mi aveva chiesto di essere brillante e alleggerire il dibattito presumibilmente “pesante”, avevo giurato di buttare tutto a coglionella. E così ho fatto. I co-presentatori forse erano sconcertati. Ma il pubblico si è divertito: ho parlato dell’illustre imperatore come se fosse vagamente jettatore, un po’ segnato sessualmente e anche un po’ codardo: affermando che sarebbe stato un protagonista ideale, nelle tre versioni, rispettivamente per Totò, Monicelli e Gigi Proietti. Ho avuto anche qualche applauso. Ma non me ne vanto. E sapete perché? Perché provocazione a parte, mi sono sentito un corpo estraneo. Pensate: era presente Pippo Franco, mi sembrava che mi sorridesse con complicità, invece era solo educazione. Quando ha preso la parola, ha sfoggiato una cultura e una preparazione da far impallidire i relatori!

SALISCENDI: LA VERITÀ

EUGENIO SCALFARI

Evento 'Il Cortile dei Giornalisti'Civitavecchia, 6 aprile 1924. L’età giustifica tutto ma c’è un limite. E’ Vero è che su Repubblica, dai sostegno a Ciriacofreccia-giu-rossa-2De Mita in poi, non azzecca una previsione politica. Ma ora esagera! Sui 5 stelle, Brexit, Hillary Clinton e Trump, un continuo disastro. Ora, dice, è tormentano da incubi notturni. Una tisana alla malva, no? E pensare di ritirarsi, mai?
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LUIGI BISIGNANI

luigi bisignaniMilano, 18 ottobre 1953. Un inquietante e superpotente personaggio del Sistema che fu, amico e interprete difreccia-su-rossa-1Giulio Andreotti, imputato enigmatico in tanti processi? Molti hanno sottovalutato la sua genialità. Giornalista purosangue, aveva cominciato all’Ansa con notizie esclusive. Ha pubblicato un libro, L’uomo che sussurrava ai potenti e si è sdoganato. Scrive su Il Tempo editoriali feroci, prevede la disfatta di Renzi.

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MICHELE SANTORO

santoro-michele-mega800Salerno, 2 luglio 1951. Ex scaltro, perfido e rude interprete di ribellioni popolari, infiacchito dai favolosi guadagni: per ifreccia-giu-rossa-2continui e sfacciati passaggi da Rai a Mediaset, e ancora a Rai e a La7 e di nuovo alla tenerissima mamma Rai. Dissolte le energie bestiali, l’irruenza da attore, con istinto teatrale. Si compiace come un pavone e si auto celebra come il divo che fu.
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PIERLUIGI MAGNASCHI

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Pierluigi Magnaschi, direttore Italia OggiPiacenza, 11 febbraio 1941. È nato direttore, organizzatore esemplare, giornalista senza timori e senza arroganze, sempre e inesorabilmente documentato. Dopo II Giorno e l’Ansa, regna a Italia Oggi. È un buon esperto di finanza e economia, ma scova talenti e, in qualsiasi settore, impartisce lezioni di approfondimenti alle testate più importanti. Il suo movente: la curiosità.
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ROBERTO NAPOLETANO

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roberto-napoletanoLa Spezia, 22 maggio 1961. Permaloso: guai a criticarlo, perfino se al ristorante si macchia di sugo la camicia. Ambizioso, straordinarie relazioni di poteri importanti. Arriva alla direzione del Sole 24 Ore come economista, si trova però coinvolto in enormi guai, debiti dell’azienda e pasticci vari, che probabilmente non lo riguardano. Pagherà qualche prezzo, ma ne uscirà.
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MALCOLM PAGANI

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malcolm-paganiRoma, 21 giugno 1975. Libero di mente, indipendente. Perfino al Fatto Quotidiano, un giornale intrigante e sempre pronto a schierarsi. Lui, no. Potrebbe scrivere su qualsiasi giornale con un direttore che rispetti – come Marco Travaglio – il suo talento. È limpido e imperturbabile, firma eccellenti interviste, mai moralista, attento alle miserie umane, e mai cortigiano.

 

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cesare@lamescolanza.com
02.12.2016