OGGI VI DICO CHE… DEDICATO A PAOLO MIELI

“Davvero, come mi dicono, Paolo Mieli vuole diventare una sorta di padre nobile del Movimento 5 Stelle? Sarebbe la fine, per i grillini…” (Carlo Freccero, ieri a “In onda”, con un sogghigno sarcastico).

ATTUALIZZANDO… FENOMENOLOGIA DELLA BATTUTA

Paolo-MieliIndro Montanelli diceva che mai avrebbe rinunciato al piacere di una battuta impertinente, corrosiva. Per quanto mi riguarda, chi ha la pazienza di leggermi sa bene che non mi faccio mancare nulla. Però, ogni battuta presuppone una replica (mi aspetto a breve quella di Paolo Mieli), si sa come si comincia, non si sa mai come si finisce. Avrò scritto almeno una decina di volte ciò che mi disse una volta Cesare Romiti, negli anni novanta, a proposito di Mieli: “Nessuno al mondo può mai capire, e immaginare, ciò che veramente abbia in testa Paolo, che cosa pensi in cuor suo quando dice qualcosa…”. All’epoca, Romiti era amministratore delegato della Fiat, proprietario della “Stampa” e comproprietario del “Corriere della Sera”: tanto per la cronaca, Mieli diresse il quotidiano torinese una volta e per due volte il giornalone di via Solferino.
Alla luce di questi ricordi, spero che Freccero – uno dei pensatori più acuti di oggi – abbia espresso la sua battuta, per il piacere di farlo, ma senza rendersi conto che Mieli – se davvero si è espresso così – chissà cos’altro aveva in mente.

RAGGI, UNA BAMBOLINA IMBAMBOLATA? MA PER PIACERE…

virginia_raggi-2La battutaccia del governatore della Campania (che non nomino) a proposito della sindaca di Roma, esigerebbe, forse, un commento tanto indignato quanto scontato. Mi permetto di dire: incredibile che il suddetto governatore sia laureato in filosofia, i maestri del pensiero non gli hanno insegnato un bel niente, a cominciare dal rispetto per la persona. Una bambolina, Virginia Raggi? Abbiano la pazienza di aspettare, il signor governatore e la folla dei critici della prima cittadina di Roma (ricordo sommessamente che 700 mila elettori hanno votato per lei): qualcosa mi dice che Virginia farà un buon lavoro, senza battute e senza gaffe. E a proposito di studi: la sindaca si laureò in giurisprudenza con Vincenzo Zeno-Zencovich, uno dei giuristi (e dei saggisti) che stimo di più al mondo. Per quel che vale, ovviamente, la mia opinione.

BISIGNANI, TRA IL PAPA E L’ARGENTINA

bisignaniLuigi Bisignani, vogliamo parlarne per quanto attiene alla sua attività di opinionista/editorialista? Su “Il Tempo”, un giornale ben fatto nonostante tormentosi storici problemi, ha pubblicato un’analisi, come al solito originale e interessante, dei pessimi rapporti che intercorrono tra Francesco e il suo Paese di origine; o, meglio, verso chi è oggi al governo in Argentina. I pregiudizi e le convenzionali stupidaggini, molto frequenti in ogni assetto del nostro Paese e quindi anche del mondo editoriale, tappano gli occhi a molti osservatori, che non riescono, o non hanno il coraggio, di apprezzare il merito. Per me, Bisignani è uno dei migliori analisti delle complesse vicende politiche italiane: qualità di sintesi, di divulgazione, capacità di trarne interrogativi e conclusioni pertinenti. Vogliamo metterlo a confronto con l’ormai leggendario Ernesto Galli della Loggia che discetta sulle colonne del “Corriere della Sera”, infliggendoci mille parole, quando ne basterebbero cinquanta, senza mai arrivare a una opinione conclusiva? I suoi articoli, forse l’ho già scritto, assomigliano a un romanzo giallo ingarbugliato, in cui, alla fine, non sia rivelato il nome dell’assassino.

L’ARROGANZA DI RENZI, FIN DOVE ARRIVERÀ?

l43-matteo-renzi-sindaco-130603122628_bigMolti, ingenuamente, pensavano che Renzi si desse una calmata, nei lavori della direzione del Pd, a fronte della sconfitta elettorale e dei mugugni dei numerosi dissidenti. Oggettivamente, non poteva farlo: se avesse abbassato la guardia, gli sarebbero saltati addosso spietatamente, come è stato spietato lui nel primo biennio del suo governo. Tuttavia, è ragionevole chiedersi: l’arroganza con cui, ancora una volta, ha trattato i suoi oppositori, non sarà modificata, attenuata in qualche modo? Ad oggi, il premier/segretario dà l’impressione di continuare a puntare tutte le sue carte sul referendum. Anzi, ha rincarato la dose: “Se al referendum vince il no, non vado a casa solo io, ma l’intero Parlamento!”. (A proposito di arroganza: questa è una frase quasi intollerabile, se Renzi sarà obbligato alle dimissioni, non toccherà a lui, ma al Presidente della Repubblica, Mattarella, indire eventualmente le elezioni). Vero è che appare improbabile che i suoi oppositori nel Pd possano creargli serie difficoltà. E visto che oggi riferiamo battute a battutacce, ricordo quella di Fabrizio Rondolino vs Riccardo Barenghi, a proposito dei dissidenti pidini: “Sono morti che camminano!”. Esagerato e sfrontato, Rondolino, ma la battutaccia rende l’idea.

LO STUDENTE USA ANNEGATO NEL TEVERE, CHIEDIAMO GIUSTIZIA

solomonQuante volte ho scritto che il governo italiano dovrebbe esigere rispetto e solidarietà da parte degli altri Paesi, quando la cronaca ci ferisce e poi umilia con i drammi di vittime italiane in Paesi stranieri? Raramente succede che il nostro governo mostri dignità, fermezza e fierezza. Oggi, le cronache ci parlano di uno studente americano di diciannove anni, misteriosamente annegato nel Tevere, nel primo giorno del suo viaggio in Italia. Sulla base di alcune testimonianze, si tratterebbe di un delitto. A parte il fatto che credo che gli americani sappiano muoversi e ottenere giustizia con approcci di indagine sconosciuti alle nostre istituzioni, mi permetto di dire che abbiamo il dovere di collaborare e di fare tutto ciò che è possibile, per accertare la verità e arrivare a una spiegazione persuasiva, individuando i colpevoli della fine di quel povero ragazzo.

cesare@lamescolanza.com
05.07.2016