OGGI VI DICO CHE… DE MAGISTRIS, RILEGGI PLATONE!

“Ma De Magistris non era un magistrato, prostate prima? Può aver così facilmente dimenticato il principio secondo cui “la legge è eguale per tutti”? Forse dovrebbe rileggere il Critone di Platone. Ma forse non lo ha mai letto.” (Domenico Mazzullo, psichiatra, 2 ottobre 2014).

ATTUALIZZANDO…SENZA REGOLE NON SI CAMBIA

luigi de magistris

Ve lo dice uno sregolato (per bene): senza regole non si va da nessuna parte. E in Italia le regole non piacciono quasi a nessuno. I messaggi mattutini e quotidiani di Dom (così chiamo, anzi così ho ribattezzato il mio amico) sono preziosi per me, non solo perché mi trasmettono energia: in particolare perché indicano una linea di vita, una regola, il costante riferimento – ammetto che ciò possa far sorridere – a un’altra Italia, quella che vorremmo: l’Italia civile, mazziniana, ispirata da incrollabili valori. Aggiungo che il caso di De Magistris è macroscopico: un personaggio prima inflessibile, esecutore delle leggi come magistrato, e oggi che come sindaco è condannato, invece diventa d’improvviso, e clamorosamente, rivoltoso verso la magistratura. Però anche De Magistris ha qualche buona ragione e, chiasso a parte, abbiamo vissuto eventi più allarmanti di quello di cui lui è protagonista. Tuttavia concordo con Mazzullo e con Antonio Di Pietro, visto stamattina in un programma de La 7: la legge dev’essere uguale per tutti. De Magistris deve affrontare il processo, cioè il ricorso, e non “contro” il processo; aspettare la sentenza, adeguarsi a ciò che la legge gli impone, ossia può fare il militante sindaco, sospeso, per le strade di Napoli, ma non può continuare a sedersi sulla poltrona del Comune e fare il sindaco come se nulla fosse, sia pure senza “firmare”. Infine? Rileggerò Platone.

ITALIA OGGI, URBANO CAIRO SI SFOGA: LA 7 VA BENE, VEDETE PIU’ 7…

La7

Il titoletto, scherzoso, si ispira a uno slogan che ricordo con divertimento, in un vecchio film (se non sbaglio a episodi) di Fellini: il latte fa bene, bevete più latte. In questo caso, mi spiego: Cairo, editore  de La 7 (oltre a tanta roba), ha dato un’intervista a Claudio Plazzotta, giornalista eccellente di “Italia Oggi” ed esperto dei territori e dei cieli televisivi (Claudio, posso contare su un tuo aiutino per “Il Decoder”, il mio prossimo sito dedicato alla televisione, che parte il 13 ottobre? In ogni caso citerò compulsivamente ciò che scrivi…). E allora, in sintesi: “Cairo difende con i denti il palinsesto della sua rete e pure i risultati di audience.” Cairo sostiene insomma che “diMartedi”, sceso al 4% di share, ha enormi potenzialità, “Piazza pulita” va bene, idem “Otto e mezzo”, Santoro si riprenderà e si confida in uno scossone che certamente Maurizio Crozza, la gemma più brillante, porterà. “Troppo presto per fare i consuntivi, le somme andranno tirate più in là.” In sintesi: La 7 va bene, vedete più 7.

GLI AFORISMI DI CESARETTO…  FOTOGRAFIE IN POSA

donna allo spechio

Mettersi in posa o guardarsi allo specchio a meno che non ci sia, in qualsiasi caso – vale per qualsiasi bellezza, significa aver paura di essere e cullarsi nella superficialità dell’apparire. Stendersi al sole per ore, per abbronzarsi, significa una rinuncia definitiva al desiderio di essere, inseguendo la futilità dell’apparenza.


 
 
 
 
 
 
 
ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA, HO DIMENTICATO DI DIRE…

ernesto galli della loggia

… che alcuni miei affezionati amici e lettori mi hanno segnalato che l’incontinente editorialista del Corriere della Sera ci ha regalato una meravigliosa sorpresa: lunedì è riuscito a chiudere il suo articolo nell’ambito della prima pagina! Miracolo o ravvedimento? Vedremo. Colgo l’occasione per una puntualizzazione: non conosco personalmente il divo Ernesto (un nome che non mi intriga, per altri motivi), una volta ero un suo fervido ammiratore. Alcuni anni fa lo incontrai sulla porta di Giggetto, un ristorante romano popolare, dove lui stava andando a cena con Paolo Mieli. Gli chiesi un suo indirizzo personale e lui bonariamente me lo diede, volevo mandargli un mio libro. Poi, naturalmente, persi l’indirizzo. E, negli anni, persi anche la fiducia incondizionata. Molto spesso Della Loggia per i suoi articoli di fondo  ha buone idee, anche tre o quattro (è una male, giustamente Montanelli sosteneva che una sola buona idea è più che sufficiente, per un articolo di fondo), e purtroppo la o le sciorina avvitandosi, sprecando parole, estenuando i lettori, costringe i suoi seguaci (me too, anche per esigenze professionali) a sfogliare il giornale faticosamente per leggere quanto alluvionalmente scrive, fino a una prevedibile conclusione. Basterebbero dieci righe, per esternare il concetto! Non credo che Ernesto sia retribuito secondo la quantità delle righe, come sosteneva Craxi (che lo definiva “intellettuale dei miei stivali, pagato tanto a pezzo”). Spero dunque che questo fortunato lunedì abbia un seguito costante. In ogni caso, scherzi a parte, vale la pena di leggerlo, il professore, magari con un po’ di bicarbonato per riuscire, poi, a digerirlo.

 

cesare@lamescolanza.com

 

02.10.14