“Aforisma (o aforismo) singolare maschile [dal latino tardo aphorismus, greco ἀϕορισμός «distinzione, definizione», derivazione di ἀϕορίζω «delimitare»] (plurale -i). – Proposizione che riassume in brevi e sentenziose parole il risultato di precedenti osservazioni o che, più genericamente, afferma una verità, una regola o una massima di vita pratica: gli aforismi della scuola medica salernitana; gli aforismi di R. Montecuccoli sull’arte della guerra; parlare per aforismi. Originariamente, Aforismi era il titolo di un’opera che raccoglieva i precetti medici di Ippocrate, sicché il termine indicò nel medioevo lo studio e la pratica della medicina” (Treccani)
ATTUALIZZANDO… PILLOLE DI PIERRE DE NOLAC
Per gentile concessione di Pierluigi Magnaschi, direttore di “Italia oggi“, che le pubblica sul suo giornale, vi propongo alcuni aforismi di Pierre de Nolac. Come ben sapete, adoro il genere!
Scalfari confonde l’Annunciazione con l’Immacolata. Il confondatore.
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Bologna premia chi usa la bicicletta.
Allora è vero che torna Prodi.
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Trump, dazi a Vespa in America.
E adesso chi lo dice a Bruno?
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Scende la tariffa del gas.
E’ finito l’inverno.
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Atac demolisce il vagone del Duce.
Forse perché era ancora in buone condizioni?
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Rai verso l’esenzione sui limiti di spesa.
E poi dicono che Veltroni non serve.
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Trump contro l’Onu.
Dopo toccherà alla Croce Rossa?
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Tre anni per scrivere una sentenza.
Perché, c’è un limite di tempo?
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I ghepardi verso l’estinzione.
Tutta colpa dell’autovelox
IRONIA DI GIANNI MACHEDA
Sempre da “Italia oggi” e da Pierluigi Magnaschi, un paio di battute di Gianni Macheda:
Trump pronto a imporre superdazi sulla Vespa, le moto Ktm e qualunque altra cosa faccia volar via il parrucchino.
Salvini dalla Gruber: “Se non fosse per Putin ora in tv avremmo uno col mitra”. Invece di pistola.
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VITA DA CANI CON AFORISMA
“In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo.” (Mark Twain)
Donatella Poletti, consulente di Aduc, cura una rubrica, “Vita da cani“, sul web. Secondo lei, i cani sono i mammiferi più diversificati al mondo, più di 500 razze riconosciute con un’infinita combinazione di colori, taglie, pelo e comportamenti. Ma sono realmente così diversi da un punto di vista genetico?
“Tutti concordano sul fatto che i cani discendono dai lupi” spiega alla BBC Peter Savolainen, genetista evolutivo del Laboratorio di Scienza per la vita di Solna, Svezia. “Gli esperti concordano nel sostenere che 33 mila anni fa gli antenati dei cani moderni si sono separati dai lupi, ma la cosa si complica quando si tratta di stabilire dove ciò sia avvenuto”, aggiunge.
I LUPI E GLI UOMINI…
I lupi si sarebbero addomesticati da soli avvicinandosi agli umani per mangiare i loro resti di cibo. In particolare quelli che tra loro avevano meno paura degli umani, e che erano meno aggressivi, ottenendo più cibo si sono riprodotti di più lasciando un corredo genetico socievole e amichevole nei confronti degli uomini. E così nel giro 10 generazioni, una trentina di anni, questo gruppo di lupi stabilì una relazione intensa con l’uomo. Secondo Savolainen la cosa più probabile è che questo evento sia avvenuto nella regione con più varietà genetica, ossia nel sudest dell’Asia.
E DOPO MIGLIAIA DI ANNI…
L’uomo è poi intervenuto nel creare le diverse razze diversificando i cani per aspetto e carattere. “Oggi abbiamo una enorme varietà di cani molto diversi tra loro. Tuttavia, le loro similitudini sono molte di più delle loro diversità”, spiega alla BBC Elaine Ostrander, genetista dell’Istituto nazionale per la ricerca del genoma umano negli Stati Uniti.
All’interno della stessa specie esistono solo piccolissime variazioni genetiche che tuttavia hanno delle conseguenti gigantesche. La differenza tra un chihuahua, che pesa un chilo, e un levriero irlandese, che pesa 45 chili, sta solo in 12 geni. Vale a dire che a fronte dell’enorme differenza estetica non corrisponde un’equivalente differenza genetica.
E così dopo migliaia di anni e un lungo cammino per evolversi dai lupi, ironicamente stiamo al punto di partenza.
MANGIAR BENE / PANI E PESCI, DA ELISABETTA
“Non esiste nulla che non si possa risolvere con un sorriso e un buon pranzo!”, così mi ha scritto la dedica sul suo menù Elisabetta Podda (ristorante “Pani e pesci” in via Alessandria a Roma). Mi sono nutrito col mio pesce preferito, il baccalà. Ho scoperto il ristorante casualmente, grazie alla scelta di un mio amico, il dentista Cimmino. Lei, Elisabetta, è una deliziosa donna sarda, libera di mente come piace a me, attenta ai particolari. Ottimo il vino, un Vermentino. Purtroppo, per il dessert, non c’è il mango che fa bene al mio diabete, e sono fiducioso di trovarlo, la prossima volta. Ho già in mente ciò che ordinerò: le linguine con alici, pomodori secchi e pane croccante.
“Gli animali si nutrono, l’uomo mangia e solo l’uomo intelligente sa mangiare.” (Jean Anthelme Brillat-Savarin, politico e gastronomo francese del Settecento). La battuta mi sembra sempre attuale.
cesare@lamescolanza.com
03/04/2017