“Impudente ostentazione di disprezzo verso le convenienze e le leggi morali e verso tutto ciò che è nobile e ideale… Rifiuto di tutto quanto possa comportare aumento di bisogni, e cioè di ogni cultura e civiltà, la negazione della religione tradizionale, delle istituzioni sociali e delle consuetudini vigenti, e quindi l’ostentazioni di costumi naturali e animaleschi… È cinico chi non arrossisce di nulla, impudente, sfacciato…”. (Vocabolario Treccani)
ATTUALIZZANDO… CINISMO CALCISTICO E POLITICO
Nei commenti sul calcio qualcuno ha avuto la pessima idea di parlare di cinismo (di squadre o di giocatori) e siccome nei talk e nei bar spesso si ripetono a pappagallo le frasi fatte, questi riferimenti al presunto cinismo sono diventati sempre più irritanti. Ricordo di aver avuto una lunga discussione con il mio amico Giorgio Tosatti, purtroppo scomparso, su questo argomento: che cosa mai dovrebbe fare una squadra o un calciatore – dicevo e ripeto qui – se non riuscire a segnare un gol e vincere la partita? Giorgio rispondeva: parlare di cinismo va bene perché equivale a dire freddezza, lucidità, capacità di chiudere i conti, anche se si è giocato peggio degli avversari. Sarà. Ma resto della mia idea… A certi personaggi politici la definizione della Treccani si adatta perfettamente. Avete mai visto, cito non a caso, Renzi, Alfano, la Boschi, De Luca (l’elenco è infinito), arrossire dopo qualche loro gaffe o sopraffazione? Quanti motivi ci sarebbero! Ma perché un calciatore dovrebbe arrossire, se fa gol?
FABRIZIO RONDOLINO, BATTUTE FOLGORANTI
A “l’Aria che tira” di Myrta Merlino, l’arguto opinionista dice, commentando il nuovo governo: “La verità è che Mattarella non vuole che si vada al voto. Come Napolitano. Secondo loro non si dovrebbe mai votare, è un fastidio, un pericolo… Più o meno come quando il padrone si dispiace, se qualcuno della servitù si mette le dita nel naso. Il voto allo stesso modo è imbarazzante, provoca un disagio”.
TENEREZZE (COL TRUCCO) RENZI/BOSCHI
Matteo Renzi, pericolosissimo ma in possesso di alcune qualità per le sue ambizioni, si è tirato astutamente da parte per il governo. Ha lasciato il pallino dei suoi disastri nelle mani del povero Gentiloni, fiutando il profondo malcontento della gente nei suoi riguardi. Un po’ di astinenza, un finto Aventino gli faranno bene. Se alcune mie indiscrezioni valgono, deve essere stata la moglie Agnese, donna di buon senso, a convincerlo. Meglio ritirarsi oggi, e sperare di risorgere domani, senza avvelenare in misura esasperata l’umore della gente. Però Renzi ha fatto una cosa a metà: personalmente, un passo indietro; politicamente, con evidenza, ha chiesto a Mattarella e a Gentiloni di formare un governo strapieno di suoi fidi ministri. Così, la sua prediletta e amata Maria Elena Boschi è andata a presidiare le decisioni e le carte del nuovo premier, anche le più delicate, a palazzo Chigi, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Maria Elena aveva proclamato, pochi giorni fa, in un’intervista a Lucia Annunziata, che in caso di sconfitta si sarebbe allontanata dalla vita politica. Come Renzi. Renzi, da commediante, in apparenza l’ha fatto. La Boschi, no. E chi può averglielo imposto se non Renzi, per vigilare da vicino, nella stanza accanto, tutto ciò che Gentiloni vorrà fare? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Qualcosa mi dice che la pregiata coppia finirà male, ma la sorte peggiore toccherà alla Boschi.
RETROSCENA/ PERCHÉ VERDINI ANNUNCIA LA SUA OPPOSIZIONE?
Tutti pensano che alla radice ci sia il rifiuto di Mattarella e Gentiloni a concedergli un ministero. Ma Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre si ha ragione. E perciò mi spingo, e non sono il solo, a ipotizzare maliziosamente che Renzi ha chiesto a Verdini questa posizione tattica. Oltre che con la Boschi e con il giovane e fedelissimo Luca Lotti, Renzi vuole avere tutte le risorse possibili per far cadere il governo, quando lo deciderà. L’ex premier è deciso a sfidare, alle elezioni, il solo vero antagonista che gli è rimasto: Beppe Grillo. E lo farà nel momento in cui gli sembrerà di aver recuperato tutte le forze. Intanto, però, cresce il consenso per il Movimento 5 Stelle, almeno nei sondaggi.
IPOTESI ESTREMA/SCISSIONE PD, IL PARTITO DI RENZI
Infine circola, con insistenza, una voce sul futuro politico di questo tormentato Paese: Renzi punta, come traguardo finale, a fondare il “suo” partito, aggregando tutte le forze disponibili, per formare un grande Centro. Più o meno, la rinascita della Democrazia Cristiana. Su questa ipotesi pesano due variabili importanti: la prima, che cosa – finalmente! – deciderà di fare l’opposizione, all’interno del Partito Democratico, verso il segretario. La seconda, la verifica se – e in quale misura – il 40% che ha votato per il Sì sia un tesoretto elettorale di Matteo. L’ipotesi è suggestiva, ma ci credo poco. Ogni giorno che passa, in politica, si assestano e cambiano le posizioni. Altre domande, ad esempio: cosa deciderà di fare Berlusconi? Vero che ha sempre lasciato capire che Renzi sarebbe il suo erede ideale. Ma Forza Italia e altri organismi del Centro sono disponibili all’aggregazione? E Salvini? E ancora: fino a quando il Movimento di Grillo rifiuterà di raccordarsi con qualche alleato?
TANTO PER SORRIDERE, QUALCHE DOMANDA
Ma a voi, vi sta bene un ministro dell’economia, Padoan, che non sa quanto costi un litro di latte, un litro di benzina, la retta per l’asilo? E Alfano che continua a restare al potere da tempo immemorabile, puntando con la forza di interdizione dei suoi pochissimi voti, vi sta bene? E la Boschi, a parte l’indiscutibile grazia fisica, che si è vista bocciare le riforme con un verdetto elettorale umiliante, vi piace? E la Madia, vi sta bene? Aveva detto di dover riflettere sulla opportunità di un governo fotocopia, e adesso anche lei è la fotocopiatrice… E la Lorenzin, graziosa non meno di Boschi, vi sta bene immobile alla sanità? Lo trovate un medico, non politicizzato e non schierato, che la sostenga? Provate a chiedere qualche informazione sul decantato nuovo reparto di cardiologia e/o cardiochirurgia all’Ospedale di Reggio Calabria, con tanto di taglio del nastro e sproloqui, chiedete qualche notizia sulla morte di un povero giovane, che non ha trovato l’accoglienza e i servizi annunciati, è stato trasportato d’urgenza a Catanzaro, ma non ce l’ha fatta. (Intendiamoci: le cronache sono ogni giorno piene di notizie di questo tipo, non solo sulla sanità, intanto i governi parlano di riforme costituzionali e fingono di voler comporre una decente legge elettorale).
Infine, la battuta di un tassista romano, stamattina: “Non cambia niente, sono tutti di Boschi e riviera!”.
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13.12.2016