“A Roma al ballottaggio vanno Virginia Raggi dei 5 Stelle e Roberto Giachetti del Pd. Poi la Raggi vince con il voto dei leghisti… A Milano vincerà Parisi. Al ballottaggio contro Sala, i 5 Stelle lo appoggeranno” (Luigi Bisignani, intervista a “Il resto del Carlino”, 3 aprile 2016).
ATTUALIZZANDO… COSÍ PARLÒ LUIGI BISIGNANI…
Lo stralcio succitato fa parte di un’intervista all’edizione di Rovigo de “Il Resto del Carlino”. Il mio team di lavoro arriva dovunque. Se volete, potete leggerla digitando www.lamescolanza.com. E le rivelazioni, le opinioni e le previsioni dell’ex uomo più potente in Italia vanno tenute in gran rispetto. Peraltro, su Roma e Milano, concordo con lui. Altre segnalazioni d’interesse… Bisi nel 1992 lavorava nel gruppo Ferruzzi, ora racconta come quell’impero fu distrutto, il suicidio di Raul Gardini e le aziende agricole degli Stati Uniti finirono a Visentini. Poi: esclude che Toni Bisaglia, annegato miseramente, sia stato ucciso. Poi: si tornerà a votare l’anno prossimo, Mattarella non è come Napolitano che ostacolava le elezioni. Ma il dato più interessante è questo: un’asciutta riflessione, secondo cui l’alleanza tra Lega e 5 Stelle potrebbe diventare per Renzi e il Pd un vero incubo. In tal caso, ovvero nel caso di caduta di Renzi, Luigino (in questo caso, è un articolo su “Il Tempo”) teme che “ci avvieremo, non sia mai, verso un governo dei giudici, con un magistrato come Raffaele Cantone, che si scalda già in panchina, per un’autentica repubblica a democrazia telefonica”. Più precisamente, aggiungo io: una repubblica fondata sulle intercettazioni telefoniche.
I CONTI SEGRETI A PANAMA / LUCA DI MONTEZEMOLO
Lungi da me anche solo la tentazione di infierire su Luchino! In un Paese in cui il governo traballa per i pasticci, veri e presunti, di due ministre, andiamo a prendercela con Luca di Montezemolo? Peraltro lo scoop di ”L’Espresso” rivela che a Panama si rifugiarono, con i loro soldi e i loro interessi, personaggi come Putin, Messi, Platini. Poteva mancare Luca? Oggi, se non ricevi almeno un avviso di garanzia, non sei Nessuno. E Montezemolo, da sempre, è Qualcuno. In altri tempi il governo sarebbe già saltato, un Montezemolo avrebbe dato le dimissioni da tutto, oggi non seguiamo con il fiato sospeso neanche la vicenda del compagno dell’ex ministra Federica Guidi: le due richieste di arresto per lui andranno in porto o no? Siamo rassegnati. Quanto a Panama, è tutto ancora da chiarire. Sarebbe questione di immagine, ma una buona immagine è un valore ormai sepolto. Quindi, confermo ciò che penso di Luca, che ebbi il privilegio di conoscere a metà degli anni settanta, e all’epoca pensavo che diventasse un leader. Formalmente, lo è stato dovunque. Nella realtà, mai: alla Fiat, alla Ferrari, all’Alitalia, a Italia 90 e oggi ha la pretestuosa iniziativa di portare a Roma le Olimpiadi del 2024. È stato ed è un astuto bravo ragazzo, insuperabile nel mantenere relazioni privilegiate, un lobbista senza pari. Anche questa volta, questa spigolosa vicenda gli scivolerà addosso come acqua su un impermeabile.
IL DERBY? NON ESALTO SPALLETTI
Sono genoano, esulto per il 4 – 0 al Frosinone, mi fa piacere ovviamente la vittoria a mani basse della Roma nel derby. Ma per Spalletti non mi unisco assolutamente al coro di elogi. Sul piano umano, ha confermato di avere una personalità aridissima. Finché le cose gli andranno bene, avrà legioni di cortigiani al seguito. Poi, se sbaglierà un paio di partite (non lo auguro ai romanisti, che sognano giustamente il secondo posto), vedrà la corte, i titoloni sui giornali, le interviste celebrative sgonfiarsi e sparire di colpo. Ha fatto bene Alessandro Vocalelli, su “Il Corriere dello Sport”, a ricordare il suo “finto buonismo”. L’ipocrisia con cui parla di Francesco Totti meriterebbe ironie di cui io, per di più indignato, non sono capace. È arrivato a dire, a fronte dei capolavori con cui Totti pareggiò il derby dell’anno scorso con la Lazio: si può essere sicuri che i due gol di vantaggio della Lazio non fossero colpa di Totti, che non correva abbastanza, nel primo tempo? Maestro nel cantarsela e suonarsela, Spalletti. Potrei dirgli: siamo sicuri che, ieri, con Totti in campo la Roma non avrebbe vinto con un maggior numero di gol e il campione non ci avrebbe deliziato con le sue finezze tecniche? Si fa presto a ragionare così. Fin che la barca va….
PAGELLE / LA COMPAGNIA DI GIRO NEI TALK SHOW
Prezzemolini, tuttologi, politici e politicanti, quelli che il nome non sai nemmeno chi siano né cosa facciano nella vita, ma che se li vedi in tv sai per certo che faranno casino ed animeranno il moribondo mondo dei talk show. Passano da una trasmissione all’altra, spesso pontificano ed hanno un’opinione (purtroppo) su ogni argomento: che sia il dramma dell’immigrazione, il delitto del giorno o la saga della tormentata famiglia di Albano Carrisi… e alla fine spesso ti domandi: ma credono davvero a ciò che dicono? E perché ci vanno, solo per essere riconosciuti per strada, al ristorante o al mercato?
Ogni giorno, se ci riesco in ordine alfabetico, con la collaborazione di Donato Moscati, vi propongo una decina di nomi: 1. Carmelo Abbate 6 ½. Giornalista di talento: chi glielo fa fare? 2. Fulvio Abbate 7-. Scrittore estroso, per fortuna, spero snobisticamente, appare raramente. 3. Luigi Abete 6+. Il presidente di Bnl dice cose sensate, appare poco, non è il massimo della simpatia: appartiene alla Casta che fu e cerca di restare in sella. 4. Mario Adinolfi 6+. Lo stimo molto come pokerista, meno come veemente sostenitore della famiglia, un valore ormai a pezzi. 5. Barbara Alberti 7 ½. Intelligenza, cultura superiore, aggressività contenuta sapientemente nei limiti. 6. Roberto Alessi 6+. L’ho invitato tante volte ai miei programmi, quando i talk ancora funzionavano: potrei non apprezzarlo? È un tuttologo eccellente in ogni gossip. 7. Piergiorgio Assumma7-. Si vede raramente, probabilmente capisce che il livello dei talk è inferiore alla sua professionalità. 8. Gianni Barbacetto 7+. Contestato, discusso, si può essere sicuri che quando c’è lui i fuochi d’artificio si accendono. Ma chi glielo fa fare, perché deve essere altruista? 9. Oliviero Beha 7 ½. Gran professionista, sempre documentato anche controcorrente. Giustamente non sorride e si distingue dai tanti arlecchini che gli stanno intorno. 10. Maurizio Belpietro 9. Più lo attaccano, più risponde infischiandosi delle chiacchiere e dei pregiudizi. Al suo posto, chiederei garanzie: per gli interventi (lo interrompono strumentalmente) e per la scelta dei compagni di talk.
Come vedete, cominciamo bene: sono tutti voti e giudizi positivi. Non mi resta che ripetere: partecipando alle scemenze dei dibattiti, hanno tutto da perdere e niente da guadagnare.
I “CAPITANI SENZA GLORIA” DI PIERLUIGI CELLI
Oggi lunedì, alle 18.30, alla Libreria Feltrinelli della Galleria Alberto Sordi, Celli presenta il suo ultimo libro, incentrato su vizi e virtù dei manager italiani (Codice edizione). Non sono ancora riuscito a leggerlo. Ho fiducia che Pier Luigi, con la sua esperienza variegata, sia crudele e inesorabile nei giudizi; possibilmente con nomi e cognomi.
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04.04.2016