“L’età non è importante a meno che tu non sia un formaggio.” – Barbara Johnson
“Che tu possa esaudire tutti i tuoi desideri tranne uno perché nella vita bisogna sempre desiderare qualcosa.” – dal film Star Trek
“Guardandosi allo specchio, nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno, lo scrittore Edmond Rostand commentò: ‘Eh, gli specchi non sono più quelli di una volta’.” – Avner Ziv
“Non sono gli anni che contano nella vita, è la vita che metti in quegli anni.” – Abraham Lincoln
ATTUALIZZANDO…L’ATTIMO FUGGENTE HA DIECI ANNI
Un buon giovanotto, potremmo dire con un certo orgoglio. Avevo fondato questa piccola, lillipuziana casa editrice (e la rivista che porta lo stesso nome), con la fiducia di proporre ai lettori una voce fresca e indipendente, estranea a giochi editoriali, a partiti politici e a correnti salottiere (che, in particolare, detesto). Non so se ci siamo riusciti, però le candeline sulla torta ci sono, sopravviviamo, non abbiamo manie di grandezza, ci inorgoglisce il consenso di lettori fedeli, affezionati e quasi tutti -nel lavoro- con nomi e carriere di prestigio. I contenuti della rivista sono profondamente cambiati negli anni, come succede spesso in editoria. All’inizio, avevo il desiderio di trattare argomenti variegati, di un certo livello culturale. Poi, a poco a poco, il mio braccio destro, amico e socio Antonio Eustor mi ha spinto -direi con facilità- verso un’identità più precisa, da sempre una mia fissazione o vocazione professionale: pagelle, giudizi, classifiche. Non ho inventato io questa formula, il primo fu Nino Nutrizio, leggendario direttore de “La Notte”, che inventò pallini e asterischi per pubblicare valutazioni e giudizi sui film, nella pagina dedicata ai cinematografi (erano i mitici anni ’60, vent’anni dopo, nel 1988, ebbi l’onore di dirigere anch’io il prestigioso quotidiano milanese della sera).
Da qualche anno, “L’ Attimo Fuggente” è quindi specializzato a compilare classifiche di ogni genere, 200 pagine dedicate soprattutto ai professionisti del mondo della comunicazione, nonché personaggi politici, imprenditori e dirigenti d’ azienda, protagonisti dell’economia e della finanza, ambasciatori, etc. In più, anche questa è una mia antica fissazione, aforismi e detti celebri di pensatori o anche battutisti eterogenei, che inducano a qualche riflessione.
UNA RASSEGNA DI GIORNALISTI
In questo contesto, nel numero uscito oggi (che potete scaricare digitando http://www.attimo-fuggente.com/…ma la copia cartacea oggettivamente è molto attraente e vi conviene abbonarvi!) mi sono preso l’ardire di proporvi una affollata classifica di giornalisti, ristretta a quelli che ho conosciuto. Ho scritto e ribadisco qui: chi sono io per dare pagelle di merito e demerito a firme importanti, quasi tutte più importanti della mia? Si chi sono io -come dice Francesco con un’umiltà invidiabile- per osare tanto? Eppure l’ ho fatto, primariamente ho pubblicato questo mini -dizionario su “La Verità”, poi per celebrare il nostro decimo compleanno l’ho ri-pubblicato sulla rivista: riveduto e corretto, ovviamente.
IL TITOLO LA DICE LUNGA, ANCHE IL CONTESTO
Il titolo è: “Montanelli era insuperabile, ma il più grande fu Arrigo Benedetti”. Quanto al contesto, mi sono imposto una vecchia regola, francescana è il caso di dire, per un atto di umiltà. “Il contesto? / non riuscirò / a capirlo presto”. Non è solo un mio problema, ma anche di molti miei colleghi. Purtroppo, il nostro mestiere ci spinge a essere superficiali, impulsivi, a evitare la fatica di approfondire e di documentarsi…Per quel che mi riguarda, chiedo scusa. I miei anni di carriera sono tantissimi, ne ho festeggiato sessanta nel 2016, perché cominciai a scribacchiare e frequentare le redazioni a quattordici anni; adesso sono sessantuno e, lucidamente, non so se arriverò a settanta.
MOLTE CATEGORIE DI GIORNALISMO
Ho diviso le mie classifiche in varie sezioni: i giornalisti leggendari, quelli di potere, gli innovatori, gli intransigenti, i giornalisti “direttori”, quelli di qualità ma discussi, gli scrittori virtuosi e gli affabulatori, i sopravvalutati, i televisivi popolari e non, i duttili e gli estroversi, un eroe (Walter Tobagi), gli ambiziosi, i cronisti rosa, il signore del web (Roberto D’ Agostino), gli sportivi, le donne, un rappresentante della nobile e preziosa categoria dei cronisti (Michele Focarete), i giornalisti già, o prossimamente grandi, gli atipici, gli affabili, gli organizzatori; e non manca una sezione dedicata a quelli che, almeno nei rapporti personali con me, hanno primeggiato in malignità e sgradevolezza.
UN BRINDISI IDEALE, CON UN SOLO AUGURIO
In conclusione, ai miei amici e lettori vorrei rivolgere una sola riflessione: la rivista desidera essere un’occasione di confronto, con tutti di interlocutori di cui ci occupiamo. Siamo aperti a critiche, suggerimenti, contributi positivi. Con attimi fuggenti da cogliere e sviluppare, per fare sempre meglio. Per quanto mi riguarda, condivido la folgorante battuta di Gerald Dunkl: “Le feste di compleanno sono funerali a rate, con la partecipazione del defunto ancora in vita”. Non male anche George Burns: “Ho capito di essere invecchiato quando al mio compleanno tutti gli invitati si sono messi intorno alla torta per scaldarsi le mani”.
COME ERAVAMO/ ALBERTO SORDI E VITTORIO GASSMAN
Per gentile concessione di Riccardi Agr Press.
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10/05/2017